Messe (William Byrd)
Messe | |
---|---|
William Byrd | |
Compositore | William Byrd |
Tipo di composizione | Messa |
Sottotipo | ordinario |
Luogo composizione | Londra |
data pubblicazione | 1592-1595 |
Luogo pubblicazione | Londra |
Editore | Thomas Este |
Organico | |
Documenti Partitura dell'opera Messa a 4 voci Altra partitura Messa a 5 voci | |
Invito all'ascolto |
Le Messe sono tre partiture per l'ordinario della messa: tutte infatti contengono le musiche per Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Benedictus[1] e Agnus Dei, e si differenziano per l'organico a 4 voci SATB, a 3 voci STB e a 5 voci SATTB[2]. Furono composte da William Byrd e pubblicate fra il 1592 e il 1595.
Contesto storico
Vedi le voci: William Byrd , Cantiones quae ab argumento sacrae vocantur , Cantiones sacrae I e Gradualia I |
Alla metà del XVI secolo, lo scontro per il trono di Inghilterra fra le due cugine Maria Stuarda, cattolica, ed Elisabetta I, anglicana, aveva visto la vittoria della seconda che era giunta a far decapitare la rivale.
Il cattolico Byrd era rimasto fedele al papa pur collaborando professionalmente con la regina protestante, che tollerava la scelta religiosa del musicista in grazia della sua apprezzatissima arte compositiva, applicata con maestria alle musiche della nuova liturgia.
Addirittura Byrd, che era stato organista nella cattedrale anglicana a Lincoln con un rapporto assai tormentato, compose molta musica sacra anglicana, come lo Short Service, il Great Service, che è una delle sue opere più apprezzate, e molti anthem, di cui elaborò personalmente un modello originale, il verse anthem.
Tuttavia la situazione per i cattolici divenne sempre più critica: la pratica papista, perseguita con pene che giunsero in molti casi al carcere a vita e anche all'esecuzione capitale, fu vietata: i cattolici erano obbligati a partecipare ai services (servizi), cioè ai riti che avevano sostituito la messa e le altre funzioni liturgiche; coloro che si rifiutavano venivano detti recusant e iscritti in apposite liste, che aprivano la strada inevitabile alla persecuzione da parte della legge inglese.
I Byrd dunque dovettero allontanarsi da Londra, per stabilirsi a Harlington, dove la moglie Julian nel 1577 fu denunciata, arrestata e processata. Nel 1580 giunse a Londra una missione di gesuiti, condotta da Sant'Edmondo Campion, che irritò profondamente la regina Elisabetta.
In questo clima di impossibilità per i cattolici di professare la propria fede, Byrd, in possesso di un brevetto per la produzione in monopolio della carta da musica e per la stampa della musica sacra latina, elaborò un progetto grandioso: mettere in musica tutta la liturgia codificata dal Concilio di Trento.
Nell'ultimo decennio del secolo, il conflitto religioso sembrava essersi un po' acquietato; questa temporanea tregua, se non portava i cattolici al patibolo, li costringeva a pagare tasse salatissime per poter continuare a professare la propria fede: anche per questo motivo le chiese cattoliche si riunivano attorno alle dimore di signori cattolici facoltosi, come Henry Howard, John Petre, Edward Somerset, quarto conte di Worcester[3] e John Lumley.
Byrd quindi, cogliendo il momento opportuno, cominciò col musicare l'ordinario, con tre Messe a 4, a 3 e a 5 voci, nel solco della polifonia rinascimentale secondo i dettami della curia romana e proseguì alcuni anni dopo, in un esilio ancora più distante, a Stondon Massey, dove compose e pubblicò il proprio nei due libri dei Gradualia.
L'opera
Datazione
Le tre Messe furono pubblicate in piccole edizioni separate di 6-8 pagine ciascuna, con la sola indicazione del nome del compositore, senza titoli delle pagine né riferimento allo stampatore o alla data.
Ciò ha favorito le congetture più varie nel corso dei secoli; e quando in passato non si conosceva la data di nascita di Byrd, le tre Messe venivano retrodatate al periodo di Maria Stuarda (1558-1587)[4]. La datazione e l'editore furono infine accertati dagli studi di Peter Clulow[5], il quale riuscì a stabilire che tutte e tre furono stampate da Thomas Este:
- la messa a 4 voci nel 1592-93 e ristampata nel 1599;
- la messa a 3 voci nel 1593-94 e ristampata nel 1599;
- la messa a 5 voci nel 1594-95.
Non c'è alcun accordo fra gli studiosi sulla data di composizione, che può essere comunque inserita in coincidenza con il trasferimento della famiglia fuori Londra, a Harlington, e con il sempre più attivo impegno cattolico del musicista; è invece generalmente accettata l'opinione di Philip Caraman[6]: almeno una ma probabilmente tutte e tre furono cantate in occasione dell'arrivo nel 1586 dei gesuiti Henry Garnet, San Roberto Southwell e Edmondo Weston.
Lo stile
Lo stile è conciso, molto più vicino a quello dei Gradualia piuttosto che ai mottetti sacri delle Cantiones sacrae, e mostra un compositore maturo e originale, che non risente molto dei modelli contemporanei, soprattutto di quelli che allora erano i massimi compositori di polifonia sacra, Giovanni Pierluigi da Palestrina e Orlando di Lasso.
Proprio per questo motivo, Byrd, che fino alla fine dell'Ottocento era conosciuto soprattutto per il repertorio anglicano e pochissimo per quello cattolico, viene oggi considerato dagli storici della musica al pari dei due grandi compositori.
Questo aspetto di originalità, peraltro tipicamente britannico, è dovuto certamente all'estro dell'autore ma in parte anche alla situazione storica: si deve tenere presente infatti che in quegli anni, in cui la musica cattolica era proibita, in Inghilterra si veniva arrestati anche solo per essere in possesso degli spartiti (come infatti accadde proprio per uno spartito di Byrd); la musica europea quindi non circolava ed evidentemente non vi erano molte occasioni di ascolto.
Nelle Messe di Byrd si può trovare perciò qualche eco, per esempio delle Messe di Jacob Clemens non Papa e delle composizioni del suo maestro Thomas Tallis e di John Taverner[7], e ci sono analogie con le musiche coeve (o di qualche anno addirittura successive) di Tomás Luis de Victoria, meno con quelle di Palestrina.
Byrd, con uno sguardo rivolto più al repertorio per le feste che a quello delle messe nel tempo ordinario, reinterpretò in maniera assai personale e con larga varietà tecnica. Ne abbiamo un esempio comparando i Kyrie della Messa a 4 voci e della Messa a 3 voci: il primo è tipicamente imitativo, mentre il secondo si snoda attraverso una ostinata litania.
Vi è poi un certo arcaismo, nell'insistenza della scrittura a canone, nei colori armonici, nelle cadenze spesso di gusto ancora medievale.
Infine, vi sono elementi decisamente originali e innovativi, quasi audaci: soprattutto, al contrario dell'uso corrente di quei tempi, codificato da Palestrina e dagli altri esponenti della polifonia rinascimentale, Byrd non usò la tecnica della "parodia", ma le melodie furono tutte composte ex novo, senza riferimenti al modello mottetto né soprattutto alle linee del gregoriano; inoltre, le varie parti della singola messa hanno in comune fra loro una sorta di tema iniziale.
Altro elemento di originalità fu l'eccentrica forma di suddivisione del Gloria e del Credo[8]: per il Gloria, anzichè sull'usuale Qui tollis, la divisione fu apposta sulle parole Domine fili, mentre per il Credo vi sono due separazioni, al Qui propter e al Et in Spiritum Sanctum.
Note | |||
| |||
Bibliografia | |||
| |||
Voci correlate | |||
| |||
Collegamenti esterni | |||
|