Gradualia I (William Byrd)
Gradualia I liber primus | |
William Byrd | |
Altro titolo | Gradualia ac cantiones sacrae |
Compositore | William Byrd |
Tipo di composizione | raccolta |
Sottotipo | mottetto |
dedica | Henry Howard, primo conte di Northampton |
Data composizione | 1605 |
Luogo composizione | Stondon Massey |
data pubblicazione | 1605 |
Luogo pubblicazione | Londra |
Editore | Thomas Este |
Organico | coro a cappella |
Documenti Altra partitura O Gloriosa Domina | |
Invito all'ascolto | |
Gradualia I, o Gradualia: ac cantiones sacrae, liber primus, è il primo di un'opera di musica sacra in due volumi di William Byrd.
Si tratta di una raccolta di sessantatre mottetti sacri in latino per il proprium della messa e dell'ufficio cattolici per alcune delle feste principali dell'anno.
Furono composti a Stondon Massey, collezionati e pubblicati dall'autore nel 1605.
Contesto storico
Per approfondire, vedi la voce William Byrd: Gli ultimi anni a Stondon Massey (1593-1623) |
Nell'Inghilterra anglicana degli anni a cavallo fra i secoli XVI e XVII, l'ascesa al trono di Giacomo I, dopo il regno di Elisabetta I, aveva riacceso nelle comunità cattoliche inglesi la speranza di poter uscire dalla clandestinità, o almeno di poter praticare il proprio culto con più tolleranza da parte delle autorità ecclesiali.
Byrd interpretò a suo modo questa speranza, progettando un'opera grandiosa che, ad integrazione delle tre Messe già pubblicate negli anni 1592-1595, mettesse in musica tutte le parti mobili (proprium: introito, graduale, alleluia o tratto, offertorio, communio) della messa e dell'ufficio nelle feste principali.
Tuttavia, nello stesso anno in cui il compositore, ritirato nella campagna di Stondon Massey, pubblicava il primo volume, a Londra fu sventato un complotto di un gruppo di cattolici che intendevano uccidere re Giacomo I e far saltare in aria il Parlamento inglese.
Questa cospirazione contro il governo protestante passò alla storia come la Congiura delle Polveri (in inglese Gunpowder plot), in cui furono coinvolti diversi attivisti tra i quali il più tristemente celebre rimase Guy Fawkes.
Il fatto portò a una recrudescenza di persecuzione anti-cattolica: addirittura la polizia arrestò alcuni solo perché trovati in possesso della musica di Byrd; di conseguenza, egli dovette ritirare il volume dalla circolazione. Ma il libro fu ripubblicato nel 1610, insieme a una ristampa del secondo volume edito nel 1607.
L'opera
Vedi la voce: Gradualia II (William Byrd) |
Gradualia fu un progetto monumentale, realizzato da Byrd con una ricercata varietà di tecniche musicali ma strettamente fedele alle disposizioni liturgiche seguite al Concilio di Trento.
Con esso il musicista intese dare un quadro completo del servizio musicale cattolico, dopo aver pubblicato negli anni 1592-1595 tre Messe con le partiture per l'Ordinario.
Nel primo volume, dedicato al cattolico Henry Howard, primo conte di Northampton, il compositore inserì la liturgia per le feste dedicate a Maria, comprese le antifone e gli inni, Ognissanti, Corpus Domini, nonché Settimana Santa e Pasqua.
Il modo usato più frequentemente è l'Eolio (o Minore) trasportato a Re con un bemolle in chiave, seguito da Lidio (o Napoletano Maggiore) e Ionico (o Maggiore) in Fa o Do; in musira minore compare il Misolidio e solo pochissimi pezzi, per lo più nelle miscellanee, usano il Dorico e il Frigio.
Di particolare intensità è il mottetto Ave Maria.
Differenze dalle composizioni precedenti
Benché Byrd abbia chiamato cantiones tutte le sue composizioni vocali cattoliche, vi sono profonde differenze fra i brani stampati nei Gradualia e quelli delle tre raccolte precedenti del 1575, 1589 e 1591[1].
- Una differenza fondamentale sta nello scopo, che rende i due gruppi addirittura due generi musicali diversi. Le Cantiones erano infatti opere di musica sacra vocale da camera, senza una collocazione designata nella liturgia. In quegli anni (i due decenni 1570 e 1580) i cattolici non avevano ancora maturato una pratica liturgica autonoma, ma esplicavano la loro protesta in forme prevalentemente non violente, soprattutto per mezzo della recusancy (ricusazione, il rifiuto di prendere parte ai servizi, cioè alle funzioni anglicane): le cantiones, per dirla con W.P. Mahrt [2], "potrebbero essere state composte per consolare i musicisti "recusant" con un canto che li divagasse. I Gradualia, invece, sono specificamente pezzi liturgici, per lo più propri della Messa, e infatti si contraddistinguono in introito, graduale, alleluia o tratto, offertorio e communio.
- Conseguenza della prima differenza è la seconda: i testi delle Cantiones contengono una grande preponderanza di pezzi che lamentano lo stato della chiesa o le sofferenze dell'anima (anche allegoricamente): perfino le partiture vanno in questo senso, trattandosi di pezzi molto emotivi, fra i quali i grave superano di gran lunga gli allegro. È evidentemente ben diverso il testo dei Gradualia.
- La terza differenza riguarda un aspetto che Mahrt[3] definisce di economia, individuandolo soprattutto con riferimento ai Gradualia, i quali, secondo lo studioso, rivestono tre peculiarità:
- economia di organizzazione, che si concretizza in un elaborato sistema di riutilizzo degli stessi pezzi più volte,
- economia di materiali, che emerge dalla generale impostazione basata su brevi segmenti melodici,
- economia di stile, cioè l'adozione di un modo conciso nell'espressione musicale non focalizzata tanto sulla emozione del momento (come accade invece nelle Cantiones), quanto su una considerazione dei singoli brani come piccoli mattoni di un grande edificio, la liturgia giorno per giorno per tutto l'anno. Tutto ciò senza tralasciare di scrivere anche elaborate pagine per testi particolari, laddove Byrd musicò testi che descrivevano - per esempio - l'eternità, l'attività estatica degli angeli, l'emozione della parola alleluia, o il pathos dei perseguitati per causa della giustizia.
Una ulteriore caratteristica particolare di entrambi i volumi dei Gradualia, probabilmente anzi il primo esempio nella storia della polifonia sacra cattolica, è che le partiture furono concepite per essere cantate anche dalle voci femminili.
Le ragioni di tale scelta, non gradita ma tollerata dalla curia romana, furono sostanzialmente due: da un lato questi canti risentivano di tradizioni popolari con cori a composizione mista; ma anche - e anzi soprattutto - le esecuzioni erano destinate a piccoli cori domestici e clandestini e non a ufficiali compagini ecclesiastiche che potevano contare su schiere di pueri cantores.
Elenco completo dei brani del volume I
- Feste mariane - a 5 voci
- Suscepimus Deus
- Sicut audivimus
- Senex puerum portabat
- Nunc dimittis
- Responsum accepit Simeon
- Salve sancta parens
- Virgo Dei genitrix
- Felix es
- Beata es
- Beata viscera
- Rorate caeli de super
- Tollite portas
- Ave Maria
- Ecce Virgo concipiet
- Vultum tuum
- Speciosus forma
- Post partum
- Felix namque
- Alleluia – Ave Maria – Virga Jesse
- Gaude Maria
- Diffusa est gratia
- Gaudeamus omnes
- Assumpta est Maria
- Optimam partem
- Adoramus te Christe (voce + 4 viole)
- Unam petii a Domino
- Plorans plorabit
- Tutti i Santi - a 4 voci
- Gaudeamus omnes
- Timete Dominum
- Justorum animae
- Beati mundo corde
- Corpus Domini - a 4 voci
- Cibavit eos
- Oculi omnium
- Sacerdotes Domini
- Quotiescunque manducabitis
- Ave verum corpus
- O salutaris hostia
- O sacrum convivium
- Pange lingua – Nobis datus
- Pezzi vari - a 4 voci
- Ecce quam bonum
- Christus resurgens
- Visita quaesumus
- In manus tuas
- Laetania
- Salve sola Dei genitrix
- Senex puerum portabat
- Deo gratias
- Antifone e inni mariani - a 3 o 4 voci
- Quem terra pontus aethera
- O gloriosa Domina
- Memento salutis auctor
- Ave Maris stella
- Regina caeli
- Salve Regina
- Alma redemptoris mater
- Ave Regina caelorum
- Hodie beata Virgo Maria
- Settimana Santa e Pasqua - a 3 voci
- Alleluia – Vespere autem sabbathi - Quae lucescit
- Haec dies
- Angelus Domini descendit
- Post dies octo – Mane nobiscum
- Turbarum voces
- Candelora - a 3 voci
- Adorna thalamum tuum
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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