Censimento di Quirinio

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Maestranze bizantine, Maria e Giuseppe si presentano a Quirinio per il censimento (1315 - 1320 ca.), mosaico; Istanbul

Il censimento di Quirinio fu disposto dal governatore romano Publio Sulpicio Quirinio nelle province di Siria e Giudea nel 6 d.C., quando i possedimenti di Erode Archelao passarono sotto diretta amministrazione romana.

Nel Vangelo secondo Luca (2,1-2) viene nominato un "primo censimento" di Quirinio realizzato "su tutta la terra" dietro ordine dell'imperatore Augusto, in occasione del quale avvenne la nascita di Gesù a Betlemme, al tempo di re Erode (morto nel 4 a.C.).

Data la scarsità di fonti storiche relative all'antico medio oriente romano, il rapporto e l'armonizzazione tra l'evangelico "primo censimento" di Quirinio e quello (il secondo?) del 6 d.C. rappresenta per biblisti e storici un problema di difficile soluzione.

Alcuni storici cristiani, salvando la storicità del racconto di Luca,[1] distinguono due censimenti: uno nell'8 a.C, testimoniato dalle stesse res gestae di Augusto, in occasione del quale avvenne la nascita di Gesù; e uno nel 6 d.C. (testimoniato da Giuseppe Flavio)

La maggior parte degli storici laici e molti di quelli cristiani invece ritengono che Luca abbia erroneamente retrodatato il censimento del 6 d.C., o spostato la nascita a tale epoca, con l'intento di collocare la nascita di Gesù a Betlemme.[2]

Censimento di Quirinio del 6 d.C.

L'unico censimento svolto da Quirinio in Giudea di cui si trova notizia in fonti storiche è descritto nell'opera Antichità giudaiche dello scrittore giudeo-romano Flavio Giuseppe (Antichità giudaiche 18,1,1 tr. ing), autore prezioso per lo studio del medio-oriente antico. Il censimento non è descritto da altre fonti ebraiche o romane, con l'eccezione dell'accenno di At 5,37 e probabilmente della cosiddetta Lapide di Venezia. Comunque sull'attendibilità delle informazioni di Giuseppe si riscontra generale consenso tra gli studiosi moderni.

Secondo il resoconto di Giuseppe, in occasione dell'esilio imposto da Augusto a Erode Archelao nel 6 d.C.[3] i suoi possedimenti in Palestina (Samaria, Giudea, Edom) passarono sotto il diretto controllo dell'Impero romano e vennero inclusi nella neo-istituita provincia di Giudea. Coponio fu il primo governatore (prefetto[4]) della provincia. In quell'anno Quirinio venne nominato governatore (legato)[4] della vicina Siria e Augusto gli impose il compito di censire la Siria e i territori di nuova acquisizione, per "stimare il patrimonio e vendere i beni di Archelao". Diversamente dai censimenti moderni, nell'antichità questi rappresentavano l'unico strumento per stimare la ricchezza di un territorio in vista della sua tassazione. Il censimento di Quirinio, che rappresentava di fatto la sottomissione del popolo ebraico a un governatore straniero e la fine dell'indipendenza nazionale, suscitò malcontento tra i Giudei e scatenò la seconda rivolta di Giuda il Galileo.[5]

Il resoconto di Giuseppe non chiarisce la natura del censimento, se cioè fosse residenziale o se i censiti dovessero recarsi nella città di origine. Anche la durata non è specificata ma è verosimile che si sia svolto tra il 6 e il 7 d.C.[6]

A differenza del "primo censimento" evangelico di 2,1-2, quello del 6 fu un censimento locale (Siria e Giudea), non universale ("su tutta la terra"), e avvenne 10 anni dopo la morte di Erode il Grande (4 a.C.), antagonista di Gesù bambino nei racconti dell'infanzia di Mt2.

Censimenti di Augusto

Parte della Res Gestae Divi Augusti, resoconto contenente l'accenno ai tre censimenti universali dell'imperatore Augusto.

Secondo Tacito[7] l'ammistrazione di Augusto era estremamente ordinata: si teneva conto di "tutte le entrate pubbliche, il numero dei cittadini (romani) e degli alleati ch'erano nelle armi, lo stato della flotta, dei regni (alleati), delle province, delle imposte, dei tributi, dei bisogni, e delle largizioni". Lo strumento principale di questa amministrazione era costituito dal censimento: Augusto fu il primo imperatore romano che ne fece ampio e sistematico uso.

I censimenti che impose/indisse erano di due tipi, con modalità e scopi diversi: censimenti universali e censimenti provinciali. A questi si affiancano i censimenti di re e popolazioni alleate.

Censimenti universali

Il secondo pannello della Res Gestae Divi Augusti riprodotta all'esterno Ara Pacis di Roma (cf. visione d'insieme). Sottolineato in rosso l'accenno al censimento dell'8 a.C.

Il censimento universale (census populi Romani) contava tra gli individui soggetti all'autorità romana coloro che godevano dello status privilegiato di cittadino romano. Essendo questi gli unici ammessi nell'esercito romano, lo scopo di questi censimenti era valutare la potenza militare su cui era possibile fare affidamento. Augusto indisse tre censimenti universali, nel 28 a.C. (non ancora imperatore), 8 a.C. e 14 d.C.[8]

Il censimento dell'8 a.C. è così descritto nella Res Gestae Divi Augusti: Tum iterum consulari cum imperio lustrum solus feci C. Censorino et C. Asinio cos. Quo lustro censa sunt civium Romanorum capita quadragiens centum millia et ducenta triginta tria millia; "Poi ancora, [nell'anno dei] consoli C[aio] Censorinus e C[aio] Asinius [8 a.C.], feci da solo il censimento con l'impero consolare, nel qual censimento furono censiti 4.233.000 cittadini romani".

Questo censimento è cronologicamente compatibile con quello evangelico, ma non può essere immediatamente identificato con esso: erano censiti i soli cittadini romani dell'impero, e Giuseppe di Nazaret non era né cittadino romano, né suddito dell'impero (viveva nel regno di Erode il Grande).

Censimenti provinciali

Oltre a quelli universali Augusto indisse censimenti in varie province dell'impero per determinare la ricchezza e quindi la tassazione del territorio.[9] La memoria di questi censimenti ci è pervenuta talvolta per le rivolte popolari che questi scatenavano. Sono attestati censimenti in Egitto (ogni 14 anni probabilmente a partire dal 30 a.C., o secondo altri 33/34 d.C.), Cirenaica (nel 7/6 a.C.), Sicilia, Pannonia (10 d.C. con rivolta), nelle tre province della Gallia (27 a.C. con rivolta, 12 a.C. con rivolta, 14-16 d.C.), Spagna e Lusitania, Cappadocia (36 d.C. con rivolta) e appunto quello di Quirinio in Siria e Giudea del 6 d.C. (con rivolta). Sebbene non ce ne sia pervenuta memoria è verosimile che i censimenti siano stati svolti in tutte le province dell'impero.

Censimenti di alleati

Secondo il già citato Tacito,[7] Augusto teneva sotto controllo non solo le province romane ma anche i regni (alleati). La già citata Lapide di Venezia testimonia un censimento svolto da Quirinio, probabilmente quello provinciale del 6-7 d.C., nella città "autonoma" di Apamea, in Siria. Un altro censimento di tipo romano è attestato in Cilicia nel 36 presso la tribù dei Cliti,[10] che fu seguito da una rivolta.

"Primo censimento" di Quirinio

Paul Gauguin, Natale (1894), olio su tela; collezione privata

Secondo alcuni storici cristiani[11] la nascita di Gesù avvenne in occasione di un "primo censimento" (2,1-2) realizzato in Giudea da Quirinio, accaduto prima del "secondo" censimento del 6-7 d.C., salvando in tal modo la storicità del racconto di Luca.

Lezioni alternative

Un'ipotesi formulata ancora a inizio '600 e che ha numerosi sostenitori moderni[12], ripresa con argomentazioni diverse da biblisti contemporanei della scuola esegetica di Madrid[13], cerca di risolvere l'armonizzazione dei due censimenti con una particolare lettura di Lc 2,2 . Il testo biblico riferisce di un apographè pròte, solitamente tradotto con "primo censimento". Secondo questa ipotesi l'aggettivo pròtos non va reso con "primo" (aggettivo numerale) ma con "precedente" (aggettivo temporale), come anche avviene in Gv 1,15;1,30;15,18 . Il testo andrebbe dunque tradotto "Questo censimento fu precedente (a quello fatto) quando era governatore della Siria Quirinio", oppure "Questo censimento fu fatto prima di essere governatore della Siria Quirinio". L'ipotesi non ha trovato largo consenso tra i biblisti che la giudicano improbabile[14] oppure possibile ma forzata e arbitraria[15]. Nessuna comunque delle principali traduzioni moderne nelle varie lingue propone la lettura "precedente censimento".

Una diversa interpretazione parimenti datata[16] propone l'attribuzione anticipata a Quirinio del titolo di governatore, che al tempo del censimento non lo era ancora: "Questo primo censimento fu fatto da Quirinio, (poi diventato) governatore di Siria". Questa lezione può essere possibile sulla base della traduzione latina della Vulgata di Girolamo (Haec descriptio prima facta est praeside Syriae Quirino), che usa il sostantivo praeside (governatore[4]), ma il testo greco originario usa un participio presente (egemonéuontos, "governante") rendendo improbabile l'ipotesi.

Una terza lezione alternativa del testo di Luca ipotizza che il nome originario del governatore fosse Quintilio, poi corrotto in Quirinio.[17] Publio Quintilio Varo fu effettivamente presente e attivo nel medioriente dell'epoca, governatore della Siria tra il 6 e 4 a.C., ma questa ipotetica corruzione non trova conferma in nessun manoscritto evangelico pervenutoci.

"Governante Quirinio"

La principale opposizione alla teoria del "primo censimento" di Quirinio al tempo di Erode (prima del 4 a.C.) è che, secondo Flavio Giuseppe, il funzionario romano divenne governatore della Siria solo nel 6 d.C. Per risolvere questa contraddizione diversi studiosi cristiani hanno avanzato diverse ipotesi relative all'interpretazione del "governante (egemonéuontos, participio presente) Quirinio in Siria" di Lc 2,2 .

Governatore

Il termine greco relativo all'ufficio di Quirinio è tradizionalemnte reso col sostantivo "governatore", complice anche la resa della traduzione latina della vulgata di Lc2,2: "Hæc descriptio prima facta est a præside Syriæ Cyrino". Già nel '500 è stato ipotizzato un mandato consolare di Quirinio in Siria precedente a quello del 6 d.C., verso la fine del regno di Erode il Grande (morto 4 a.c.),[18] mandato del quale però non vi è traccia tra le fonti storiche pervenuteci. La datata ipotesi di questi studiosi troverebbe una prova archeologica di un precedente mandato di Quirinio nella Lapide di Tivoli (Lapis o Titulus Tibutinus), ritrovata a Tivoli nel 1764. Questa riferisce di un secondo mandato di Augusto per un governatore della Siria. La lapide ci è però pervenuta mutila e non riporta il nome del governatore, per cui l'identificazione con Quirinio è possibile ma non sicura:[19] sono stati infatti proposti altri consoli diversi da Quirinio per i quali è possibile ipotizzare un secondo governatorato: Marco Vipsanio Agrippa;[20] Marco Plauzio Silvano;[21] Lucio Calpurnio Pisone.[22] La principale obiezione a questo precedente mandato è che questa soluzione apre un altro problema di compatibilità cronologica. Non ci è nota con chiarezza e precisione la successione dei governatori in Siria ma vi è sostanziale accordo tra gli studiosi circa questa sequenza ipotetica:

L'ipotesi di un primo incarico tra il 12-11 a.C.[23] non trova largo consenso tra gli attuali studiosi che vi collocano il governatorato di Marco Tizio, e contraddice la prassi riscontrabile della nomina provinciale dopo almeno 5 anni dal consolato (Quirinio fu console nel 12 a.C.). Rimane il "buco" tra il 3-2 a.C., periodo nel quale però Erode era già morto (4 a.C.). L'ipotesi di un precedente mandato di Quirinio pertanto non risolve il problema del "primo censimento" al tempo di Erode.[24]

"Vice-imperatore d'Oriente"

Durante il suo governatorato in Siria Marco Vipsanio Agrippa ebbe in oriente un incarico speciale di grado superiore a quello dei semplici governatori, rappresentando una sorta di "Vice-imperatore" per le province orientali. Alcuni studiosi[25] hanno ipotizzato che questo super-incarico fosse rivestito da altri funzionari successivi: Quirinio tra il 10-2 a.C., Gaio Cesare, Germanico... Il "governante" di 2,2 si riferirebbe dunque a questa funzione di Quirinio e non al titolo di governatore. L'ipotesi di questo super-incarico non trova però conferma nelle fonti dell'epoca.

"Incaricato per il censimento"

È possibile che il termine "governante" non sia riferito all'incarico di governatore vero e proprio ma si riferisca a un titolo specifico attribuito a Quirinio limitatamente al censimento.[26] Il titolo di questo incarico in greco è timetés, latino censitor, ricorrente in numerose epigrafi e fonti testuali dell'epoca. L'incarico comportava anche un potere militare data la continua possibilità di disordini pubblici. In questo caso, il fatto che Luca non utilizzi il termine appropriato a favore del generico "governante" è compatibile con l'estrema fluidità e incertezza che caratterizzava i vari titoli amministrativi romani, sia in greco che in latino.

Censimento a un re alleato

Una obiezione diffusa all'ipotesi di un "primo censimento" romano in Giudea durante il regno di Erode è che questa non si trovava sotto il diretto controllo romano e quindi non poteva essere soggetta a un censimento provinciale.

Tuttavia come indicato sopra i censimenti riguardavano anche i regni alleati. Lo stato di rex socius che caratterizzava Erode nei confronti di Roma era tutt'altro che paritario e un'ingerenza di Augusto nella politica interna della Giudea non appare improbabile.[27] Lo stesso Erode fu nominato re dall'imperatore romano, e anche le nomine e le deposizioni dei suoi successori furono stabilite a piacimento degli imperatori.

Un possibile ulteriore motivo circa l'ipotetico "primo censimento" di Quirinio presso Erode può essere trovato in un episodio accaduto nell'8 a.C. In quell'anno Erode aveva intrapreso una campagna militare contro i vicini Nabatei, alleati-sudditi come anche Erode dell'impero. Augusto ne fu indignato.[28] È possibile che in occasione del censimento universale dell'8 a.C. Augusto abbia imposto al suddito-alleato Erode un censimento per conoscere la situazione del suo regno anche come segno di sottomissione a Roma, oppure che si sia offerto direttamente Erode di farlo in servile riparazione del torto fatto ad Augusto.

Censimento non residenziale

L'usanza di registrarsi presso la propria città di origine e non presso quella di residenza, come suggerisce 2,3-4, non appare comune per gli altri censimenti provinciali romani e viene giudicata improbabile da molti studiosi, anche per l'inutile spostamento di migliaia di persone che questo avrebbe comportato.[29]

D'altra parte l'usanza di un censimento provinciale non residenziale è attestata nel 104 d.C. in Egitto.[30] Inoltre studiosi cristiani notano come la possibilità di un censimento non residenziale tra gli ebrei sia verosimile: il popolo ebraico era profondamente legato alla propria storia individuale e alle relazioni ancestrali e l'amministrazione romana, attenta per quieto vivere ad adeguarsi alle usanze e tradizioni locali, può aver tenuto conto di questo.[31]

Nel caso specifico di Giuseppe e di tutti coloro che all'epoca vantavano una discendenza davidica, il trasferimento a Betlemme rappresentava un motivo di notevole prestigio sociale e non un faticoso viaggio inutile.

Censimento di Saturnino

Lo scrittore cristiano Tertulliano, attivo a Roma, attorno al 207[32] riporta una notizia inaspettata e non contenuta nei vangeli: Gesù nacque in Giudea durante un censimento ordinato da Augusto fatto da Senzio Saturnino.

Questa informazione confermerebbe l'ipotesi di un "primo censimento" al tempo di Senzio Saturnino (9-6 a.C.), verosimilmente in concomitanza col censimento universale dell'8 a.C. Per l'amministrazione romana, dalla quale Tertulliano attinge, il censimento è stato registrato sotto il nome del governatore che ne curò l'indizione, Saturnino, mentre per Luca e per gli Ebrei il censimento sarebbe stato ricordato come quello di Quirinio, il funzionario proveniente dalla Siria che diresse l'attuazione "sul campo" di questo primo censimento e indisse il secondo nel 6-7 d.C.

Conclusione: alternative possibili

«Queste soluzioni hanno ciascuna le loro probabilità, ma chia­re e definitive non sono. Il lato in cui esse rimangono in una fa­stidiosa imprecisione, causata dalla mancanza di documenti, è quel­lo cronologico, che invece sarebbe il più importante nei riguardi della nascita di Gesù»:[33]

  • la nascita di Gesù avvenne al tempo di Erode il Grande (prima del 4 a.C.) in occasione dell'unico censimento di Quirinio che non ebbe luogo nel 6-7 come erroneamente riportato da Flavio Giuseppe.[34] Questa ipotesi non è considerata dagli studiosi contemporanei laici e cristiani, i quali accolgono come valide le indicazioni di Flavio Giuseppe;
  • la nascita di Gesù avvenne in occasione dell'unico censimento indetto da Quirinio o Senzio Saturnino, iniziato al tempo di Erode (prima del 4 a.C.), e terminato solo nel 6-7.[35] L'ipotesi è improbabile dato il lungo periodo di tempo (almeno 10 anni) ipotizzato per lo svolgersi del censimento;
  • la nascita di Gesù avvenne in occasione dell'unico censimento di Quirinio in Siria e Giudea del 6-7, quando Erode era già morto. Matteo sbaglia nel rapportarlo a Erode (2) e Luca sbaglia nell'indicare un "primo censimento" e nel riportare che Gesù all'inizio del suo ministero (probabilmente 28) aveva "circa trent'anni" (3,23).[36] L'ipotesi non trova tra gli studiosi largo consenso;[37]
  • la nascita di Gesù avvenne durante il regno di Erode (prima del 4 a.C.), Luca sbaglia nel citare il censimento di Quirinio del 6-7 e lo fa col pretesto di collocare la nascita a Betlemme. Si tratta dell'ipotesi che gode di maggiore consenso e diffusione tra gli studiosi laici e molti cristiani.[2]
  • la nascita di Gesù avvenne durante il regno di Erode in occasione del censimento universale di Augusto indetto nell'8 a.C., quand'era governatore della Siria Quirinio durante un suo ipotetico primo mandato (attorno all'8 a.C.) al quale si riferisce la Lapide di Tivoli. Il censimento fu portato a termine poco dopo dal governatore Senzio Saturnino (7-6 a.C.). Nel 6-7 ebbe luogo un secondo censimento di Quirinio. L'ipotesi non è compatibile con la successione dei governatori di Siria nota;[38]
  • la nascita di Gesù avvenne durante il regno di Erode in occasione del censimento universale di Augusto indetto nell'8 a.C., quand'era governatore della Siria Senzio Saturnino. Il censimento fu portato a termine diversi anni dopo durante un ipotetico primo mandato di Quirinio (3-2 a.C.) al quale si riferisce la Lapide di Tivoli. Nel 6-7 ebbe luogo un secondo censimento di Quirinio. Una così lunga durata per un censimento (8-3/2 a.C.) non è riscontrata per altri censimenti;[39]
  • la nascita di Gesù avvenne durante il regno di Erode in occasione del censimento universale di Augusto indetto nell'8 a.C., quand'era governatore della Siria Senzio Saturnino (vedi Tertulliano). Erode indisse un censimento nel suo regno per compiacere Augusto o perché impostogli. Questo primo censimento dell'8-7 a.C. fu gestito in Siria e Giudea da Quirinio e come tale ricordato dagli Ebrei e da Luca, e lo stesso Quirinio indisse come governatore di Siria il secondo censimento del 6-7 d.C. (vedi Giuseppe Flavio). Si tratta dell'ipotesi attualmente più diffusa tra gli studiosi che vogliono salvaguardare la storicità della narrazione evangelica.[40]
Note
  1. V. p.es. Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù, par. 183-188; Corrado Marucci, v. bibliografia.
  2. 2,0 2,1 David Friedrich Strauss, Das Leben Jesu, kritisch bearbaitet, 1835 (rappresenta il primo e sistematico sostenitore della a-storicità di Luca, ampiamente ripreso dagli studiosi successivi); Emil Schürer, Geschichte des judischen Volks im Zeitalter Jesu Christi, 1886; Raymond E. Brown, The Birth of the Messiah: A Commentary on the Infancy Narratives in Matthew and Luke, 1977, p. 413 ("this information is dubious on almost every score, despite the elaborate attempts by scholars to defend Lucan accuracy"); p.554; W.D. Davies, Ed Parish Sanders, "Jesus from the Jewish point of view", in The Cambridge History of Judaism, vol. 3: "the Early Roman Period", 1984 ("on many points, especially about Jesus' early life, the evangelists were ignorant (..) they simply did not know, and, guided by rumour, hope or supposition, did the best they could); Fergus Millar, "Reflections on the trials of Jesus". A Tribute to Geza Vermes: Essays on Jewish and Christian Literature and History (JSOT Suppl. 100), pp. 355-81 ("Only Matthew and Luke take the story back to the birth of Jesus, and do so in wholly different and incompatible ways... Both birth narratives are constructs, one historically plausible [i.e. Matthew], the other wholly impossible [i.e. Luke], and both are designed to reach back to the infancy of Jesus, and to assert his connection to the house of David... and his birth in Bethlehem."); John P. Meier, A Marginal Jew: Rethinking the Historical Jesus, 1991, v. 1, (tr. it. 2001) p. 205 ("Per conciliare Lc2,1 con i fatti della storia antica vengono escogitati tentativi disperati"); Erich S. Gruen, "The expansion of the empire under Augustus", in The Cambridge ancient history, 1996, Volume 10, p. 157; James Dunn, Jesus Remembered, 2003, p. 344 ("It is difficult to avoid the conclusion that Luke was mistaken"); Anthony Harvey, A Companion to the New Testament, 2004, p. 221; Geza Vermes, The Nativity, 2006, p. 96 ("from whatever angle one looks at it, the census referred to by Luke conflicts with historical reality").
  3. "37° anno della vittoria di Augusto su Antonio ad Azio (31 a.C.)" (Antichità giudaiche 18,2,1 tr. ing.); Cassio Dione, Storia romana 55,27,6 [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/55*.html#27.6 tr. ing..
  4. 4,0 4,1 4,2 Il titolo ufficiale del governatore della provincia romana è discontinuo quanto a regioni e periodi: rector, praese, prafectus, legatus, procurator...
  5. Flavio Giuseppe, Guerra giudaica 2,8 tr. ing.; 5,37.
  6. Emil Schürer, Fergus Millar (editor), Geza Vermes (editor), The history of the Jewish people in the age of Jesus Christ Vol I, (Continuum, 1973), p. 424: It was started ... in the earliest in the summer of A.D. 6." and completed "at the latest in the autumn of A.D. 7 ("Iniziò al più presto nell'estate del 6 d.C. e terminò al più tardi nell'autunno del 7 d.C.").
  7. 7,0 7,1 Annali 1,11,4 lat.
  8. Res Gestae Divi Augusti 8 (lat. gr. ing.).
  9. H. Braunert, "Der römische Provinzialzensus", Historia: Zeitschrift für alte Geschichte 6 (1957), p. 192 ss.
  10. Tacito, Annali, 6,41 lat
  11. Vedi p.es. Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù, par. 183-188; Corrado Marucci, v. bibliografia.
  12. Johann Georg Herwaert, Novae, verae et ad calculum revocatae, chronologiae capita praecipua, 1612, p. 189; Keplero[senza fonte]; Daniel Whitby, A Commentary on the Gospels and Epistles, 1703; Philipp Eduard Huschke, Über den Zensus zur Zeit der Geburt Jesu Christi, 1840; M.J. Lagrange, "Où en est le probléme du recensement de Quirinius?", Revue Biblique 8,60,1911. F.M. Heichelheim, "Roman Syria", in An Economic Survey of Ancient Rome, 1938, p. 161; Nigel Turner, Grammatical Insights into the New Testament, 1965, pp. 23-24; P.W. Barnett, "Apographē and apographesthai in Luke 2:1-5", Expository Times 85 (1973-1974), pp. 337-380; Frederick Fyvie Bruce, Jesus and Christian Origins Outside the New Testament, 1974, p. 192. H.W. Hoehner, Chronological Aspects of the Life of Christ, 1977, p. 21; Wayne Brindle, "The Census and Quirinius: Luke 2:2", Journal of the Evangelical Theological Society 27 (1984), pp. 48-49; Ben Witherington III, What Have They Done With Jesus?, 2006, p. 101.
  13. José Miguel Garcìa, La vita di Gesù, 2005, pp. 59-60.
  14. Joseph A. Fitzmyer, The Gospel According to Luke I-IX, 1981, p. 401; Daniel B. Wallace, Greek Grammar Beyond the Basics - An Exegetical Syntax of the New Testament, 1996, p. 304.
  15. Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù, par. 185.
  16. Giuseppe Scaligero[senza fonte]; Friedrich Spanheim, Annali ecclesiastici, 1631-1639, p. 191; Nathaniel Lardner, The Credibility of the Gospel History, 1729, p. 333.
  17. Georg Benedikt Winer, A Grammar of the New Testament Diction, 1860, p. 259; Strauss, Leben Jesu.[senza fonte]
  18. Cesare Baronio[senza fonte]; August Wilhelm Zumpt, De Syria Romanorum provincia ab Caesare Augusto ad T. Vespasianum, in Comment. Epigraph., 1854, vol. ii. 88-125.
  19. Il primo a ipotizzare l'attribuzione del secondo consolato a Quirinio è stato Theodor Mommsen nel 1883 e concordano con questa identificazione Sanclemente, Ramsay, Bleckmann, Roos[senza fonte] e molti altri.
  20. Huschke, pp. 65-66.[senza fonte]
  21. Groag, "Prosopographische Beiträge," Jahreshefte des österreichischen archäologischen Instituts in Wien, 21-22 (1934), pp. 448 ss.
  22. R. Syme, "Galatia and Pamphylia under Augustus," Klio: Beiträge zur alten Geschichte 9 (1934), p. 133.
  23. T. Corbishley, Journal of Roman Studies 24 (1934), 43-49;
  24. Marucci, v. bibliografia, pp. 2204-5.
  25. D. Lazzarato, Chronologia Christi seu discordantium fontium concordantia, 1952, p. 520; Ethelbert Stauffer 1960[senza fonte].
  26. Marucci, pp. 2204-2205; Ricciotti, par. 187; Nuova CEI, nota a Lc 2,2 : "Publio Sulpicio Quirinio fu capo militare in Siria prima del 6 a.C.".
  27. Lily Ross Taylor, "Quirinius and the Census of Judaea", in American Journal of Philology 54 (1933), 120-133, p. 131; F.M. Heichelheim, "Roman Syria", in An Economic Survey of Ancient Rome (6 vv., 1933-1940), vol. 4, pp. 160-162; Brook W. R. Pearson, "The Lucan censuses, revisited", in Catholic Biblical Quarterly (April 1999), p. 272.
  28. Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, 16,286-292.
  29. James Douglas Grant Dunn, Jesus Remembered, p. 344; E.P. Sanders, The Historical Figure of Jesus, 1993, p.86; Bart Ehrman, A Brief Introduction to the New Testament, p.103.
  30. Il Papiro London 904 (gr,ing) ritrovato nel 1905 riporta una disposizione del governatore dell'Egitto Gaio Vivio Massimo: "Poiché si avvicina il conteggio di tutte le famiglie, è necessario ordinare a tutti coloro i quali per qualsiasi motivo si trovino fuori dal proprio distretto di fare ritorno al proprio luogo di origine affinché possano sottoporsi alle normali procedure del censimento e dedicarsi alla coltivazione dei campi che compete loro" (cit. in voce "Censimento" in Nuovo dizionario enciclopedico illustrato della Bibbia, 1987-1989, tr. it. 1997).
  31. R.E. Brown, The Birth of the Messiah, p. 549; Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù, par. 188.
  32. Contro Marcione 4,19 tr. ing.: "Sed et census con­stat actos sub Augusto tune in ludea per Sentium Saturninum, apud quos genus eius inquirere potuissent ".
  33. par. 188 che riporta le ultime tre opzioni.
  34. Così Calvino 1556[senza fonte].
  35. Calvino 1556[senza fonte]; Henri Valois[senza fonte]; William Whiston, Short Chronology of the Old Testament, and of the Harmony of the Four Evangelists, 1702; Humphrey Prideaux, The Old and New History Connected, 1715-17.
  36. J. Duncan, M. Derrett, "Further Light on the Narratives of the Nativity", Novum Testamentum 17.2 (April, 1975), pp. 81-108; Mark Smith, "Of Jesus and Quirinius", Catholic Biblical Quarterly 62 (2000), pp. 278-293.
  37. John Thorley, "The Nativity Census: What Does Luke Actually Say?", Greece & Rome vol. 26 no. 1 (April 1979) p. 81 and n. 1; R. E. Brown, The Birth of the Messiah, p. 548.
  38. Ricciotti, par. 187, sua prima possibile soluzione presentata.
  39. Ricciotti, par. 187, sua seconda possibile soluzione presentata.
  40. Marucci; Ricciotti, par. 187, sua terza possibile soluzione presentata; nota a Lc2,2 della Nuova CEI.
Bibliografia
  • Voce "Censimento" in Nuovo dizionario enciclopedico illustrato della Bibbia, 1987-1989 (tr. it. 1997)
  • Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù, 1941, par. 183-188, cap "Il censimento di Quirinio".
  • Corrado Marucci, Storia e amministrazione romana nel NT, p. 2197 in Aa.Vv., Aufstieg und Niedergang der römischen Welt, vol. 2 Principat, Berlino-New York 1996 (alcune pagine).
Voci correlate
Collegamenti esterni