Data di nascita di Gesù
La data di nascita di Gesù non è esplicitamente riportata né dai Vangeli, le principali fonti storiche su Gesù, né dalle altre fonti extra-cristiane. Dato che i Vangeli la collocano negli ultimi anni del re Erode il Grande, morto nel 4 a.C., vi è sostanziale accordo tra quasi tutti gli studiosi nel collocare la nascita di Gesù tra il 7-6 a.C., subito dopo al censimento universale di Augusto (8 a.C.) e in concomitanza con la congiunzione di Giove e Saturno nei pesci (7 a.C.), verosimilmente identificabile con l' "astro di Betlemme".
La datazione tradizionale all'anno 1 a.C., il cui anno successivo è il primo del calendario giuliano-gregoriano risale al monaco Dionigi il Piccolo nel VI secolo. Questa datazione si discosta comunque solo di uno o due anni dalla datazione fornita dai Padri della Chiesa sin dal II-III secolo.
L'istituzione della festa liturgica del Natale, come ricorrenza della nascita di Gesù, e la sua collocazione al 25 dicembre è tardiva (IV secolo), ma pare giustificata sulla base dei recenti ritrovamenti a Qumran.
Fonti testuali
Per approfondire, vedi la voce Nascita di Gesù |
Le uniche fonti testuali che riferiscono della nascita di Gesù sono i vangeli di Matteo e Luca, che però non forniscono indicazioni cronologiche precise. Assumendo la validità delle informazioni storiche da essi fornite è però possibile dedurre un probabile intervallo di tempo nel quale collocare l'evento.
- Mt 2,1 riferisce che Gesù nacque "nei giorni del re Erode", che regnò presumibilmente tra il 37 a.C. e il 4 a.C.[1].
- Mt 2,16 riporta l'intenzione di Erode di uccidere i bambini di Betlemme sotto i due anni (strage degli innocenti). Assumendo la storicità del racconto, questo suggerisce che Gesù fosse nato uno o due anni prima dell'incontro di Erode coi magi.
- nell'incontro tra Erode e i magi, nell'episodio della fuga in Egitto e nel ritorno alla morte di Erode, Matteo si riferisce a Gesù sempre col diminutivo paidìon, bambino piccolo (Mt 2,8.9.11.13.14.20.21 ). Indipendentemente dalla effettiva storicità di questi eventi Matteo conserva il ricordo di un Gesù molto piccolo (qualche anno?) alla morte di Erode.
- Lc 1,5 può essere visto come una conferma di Mt 2,1 . Riferisce che l'annuncio dell'arcangelo Gabriele a Zaccaria avvenne anch'esso "nei giorni del re Erode". Secondo Luca la nascita di Gesù avvenne 15 mesi dopo: dopo 6 mesi ci fu l'annunciazione a Maria (Lc 1,26 ), alla quale seguì al termine dei 9 mesi di gestazione la nascita di Gesù. Luca comunque non nomina direttamente Erode al momento della nascita di Gesù.
- Lc 2,1-2 riferisce, nei giorni immediatamente precedenti la nascita di Gesù, di un "primo censimento" "di tutta la (terra) abitata" da parte di Augusto, che fu imperatore tra il 27 a.C. e il 14 d.C. Indisse tre censimenti universali: nel 28 a.C. (ancora console), 8 a.C., 14 d.C. (Res Gestae Divi Augusti 8, lat. gr. ing.). L'identificazione del censimento evangelico con quello indetto nell'8 a.C. è probabile ma non sicura (vedi Censimento di Quirinio). Questo "primo censimento" non va comunque identificato col (secondo?) censimento indetto da Augusto in Siria e Giudea nel 6 d.C.
- Lc 2,2 specifica che in occasione del censimento di Augusto era "governante la Siria Quirinio". Costui fu governatore vero e proprio della Siria dal 6 d.C.: il dato è apparentemente incompatibile con l'indicazione evangelica del regno di Erode, morto dieci anni prima. Studiosi cristiani hanno però evidenziato che Quirinio aveva ricoperto in Siria alcuni incarichi ("governante") già durante il precedente governatore, Senzio Saturnino, ed è possibile che questi gli avesse affidato l'incarico di occuparsi del censimento indetto da Augusto per la Siria e per il territorio del re 'alleato' (di fatto, sottomesso) Erode il Grande (vedi Censimento di Quirinio). Questa ipotesi è rafforzata dal fatto che nel II secolo Tertulliano aveva dichiarato che Gesù era nato all'epoca di Senzio Saturnino.
- Lc 3,1 riferisce che Giovanni Battista iniziò la sua predicazione "nel quindicesimo anno di Tiberio" (attorno al 28 d.C., vedi Inizio del ministero di Gesù). All'inizio del suo ministero, di poco successivo a quello del Battista, Gesù aveva "circa trent'anni" (Lc 3,23 ), che rimanda a una data di nascita attorno al 2 a.C. La cifra "trenta", però, può essere stata arrotondata per richiamare simbolicamente l'inizio del regno di Davide (2Sam 5,4 ).
Sulla base di Mt 2 la nascita di Gesù va collocata qualche anno prima della morte di Erode (4 a.C.), tra il 7-5 a.C. Sulla base dell'accenno al censimento universale indetto da Augusto (8 a.C.) di Lc2, la nascita va collocata nel periodo immediatamente seguente a questo, tra l'8 e il 6 a.C.
In definitiva sulla base dei vangeli, le uniche fonti storiche disponibili a riguardo, la data della nascita di Gesù è ipotizzabile attorno al periodo 7-6 a.C.[2]
Nessun dato evangelico permette in maniera diretta di stabilire il giorno (o la stagione) dell'anno della nascita.
Giorno e anno di nascita nella tradizione cristiana
L'anno della nascita di Gesù è accennato negli scritti di alcuni Padri della Chiesa. Data la varietà dei calendari diffusi all'epoca (romano, giuliano, egizio, siriaco) e la varietà di computazione (estremi inclusi o esclusi) non è sempre immediato risalire al giorno e anno corrispondente all'attuale calendario gregoriano e si ritrovano tra gli storici diverse interpretazioni.
Autore e data | Indicazione anno | Indicazione giorno | Anno | Giorno |
---|---|---|---|---|
Ireneo 180 circa[3] |
41° anno del regno di Augusto[4] | - | 3 a.C. | - |
Clemente di Alessandria 200 circa[5] |
194 anni, un mese, 13 giorni prima della morte di Commodo (31 dicembre 192) | 3 a.C.[6] oppure 2 a.C.[7] |
18 novembre[6] oppure 6 gennaio[7] | |
"Altri" in Egitto 200 circa[5] |
28° anno di Augusto[8] | 25 del mese (egizio) di pachon | 2 a.C. | 20 maggio[9] oppure 25-28 marzo[10] |
Seguaci di Basilide in Egitto 200 circa[5] |
- | battesimo (e probabilmente anche l'Epifania) il 15 del mese (egizio) di tybi | - | 10 gennaio[11] |
"Altri" (seguaci di Basilide?) in Egitto 200 circa[5] |
- | battesimo (e probabilmente anche l'Epifania) il 11 del mese (egizio) di tybi | - | 6 gennaio[11] |
"Altri" in Egitto 200 circa[5] |
- | 24 o 25 del mese (egizio) di pharmouti | - | 19 o 20 aprile[12] |
Ippolito di Roma poco prima del 203-204[13] |
42° anno del regno di Augusto[4] | 4° giorno alle none di aprile (8° giorno alle calende di gennaio) |
2 a.C. | 2 aprile (25 dicembre ) |
Tertulliano poco prima del 207-208[14] |
41° anno del regno di Augusto,[4] 15 anni prima della sua morte (14 d.C.), l'anno prima del 28° dopo la morte di Cleopatra (30 a.C.) | - | 3 a.C. | - |
Tertulliano poco prima del 207-208[15] |
nascita durante il censimento di Augusto sotto Senzio Saturnino | - | 9-6 a.C. | - |
Sesto Giulio Africano attorno al 220[16] |
5500° anno dopo Adamo, 31° anno prima del 16° anno di Tiberio (probabilmente 29 d.C.)[17] | - | 2 a.C. | - |
Pseudo-Cipriano 243[18] |
- | 5° giorno alle calende di aprile | - | 28 marzo |
Eusebio di Cesarea circa 300-325[19] |
4° anno della 194a olimpiade | - | estate 1 a.C. / estate 1 d.C. | - |
Eusebio di Cesarea circa 300-325[20] |
42° anno del regno di Augusto,[4] il 28° della sottomissione dell'Egitto e della morte di Antonio e Cleopatra (30 a.C.) | - | 2 a.C. | - |
Depositio Martyrum filocaliana (calendario liturgico di Roma) 336[21] |
- | 8° giorno alle calende di gennaio | - | 25 dicembre |
Pseudo-Giovanni Crisostomo fine III - metà IV sec.[22] |
- | 8° giorno alle calende di gennaio | - | 25 dicembre |
Epifanio di Salamina circa 374-377[23] |
13° consolato di Augusto e di Silvano, 42° del regno di Augusto[4] | 8° prima delle idi di gennaio | 2 a.C. | 6 gennaio |
Epifanio di Salamina[24] | 45° anno del calendario giuliano, 4° della 194a olimpiade | - | 1 a.C. | - |
Girolamo circa 380[25] |
riprende da Eusebio il 42° del regno di Augusto[4] | - | 2 a.C. | - |
Sulpicio Severo circa 400[26] |
33° anno di Erode | 8° giorno alle calende di gennaio | 4 a.C., 3 a.C. estremo incluso | 25 dicembre |
Agostino circa 400-416[27] |
- | 8° giorno alle calende di gennaio | - | 25 dicembre |
Orosio circa 416-420[28] |
42° anno del regno di Cesare Augusto,[4] 752° anno AUC | 8° giorno alle calende di gennaio | 2 a.C. | 25 dicembre |
Cassiodoro circa 519[29] |
41° anno del regno di Cesare Augusto[4] | - | 3 a.C. | - |
Giovanni Malalas circa 570[30] |
42° anno del regno di Cesare Augusto[4] | 8° giorno alle calende di gennaio | 2 a.C. | 25 dicembre |
Anno
Fonti storiche: 7-6 a.C.
Come indicato, le uniche fonti storiche che si riferiscano alla nascita di Gesù sono i racconti di Lc e Mt. Sebbene questi non indichino con precisione l'anno di nascita, esso può essere ristretto con un livello relativamente alto di verosimiglianza al periodo immediatamente seguente al censimento di Augusto dell'8 a.C. (v. censimento di Quirinio) e di alcuni anni precedente alla morte di Erode (4 a.C.), dunque attorno al 7-6 a.C. Questa data trova ulteriore conferma se si assume il valore storico dell'indicazione evangelica circa "il suo astro" (v. stella di Betlemme) e la si identifica con la triplice congiunzione di Giove e Saturno del 7 a.C. Anche l'indicazione di Tertulliano circa la nascita durante il censimento di Senzio Saturnino, governatore in Siria tra il 9-6 a.C., gioca a favore dell'ipotesi 7-6 a.C.
Tradizione antica: 3-2 a.C.
Le indicazioni degli scrittori cristiani antichi, disomogonee data la mancanza di un calendario unico ufficiale nell'antichità e la diversa prassi di computa (estremi inclusi o esclusi), non sembrano richiamare informazioni storiche antiche e autorevoli. Infatti il largo consenso circa la data 3-2 a.C., impossibile data la morte di Erode al 4 a.C., non sembra essere altro che l'estrapolazione delle informazioni fornite altrove da Lc circa l'inizio del ministero del Battista e di Gesù al "quindicesimo anno di Tiberio" (28 d.C.), in 3,1, e circa l'età di Gesù a quel tempo, "circa trent'anni", in 3,23, che rimanda appunto al 2 (estremo incluso) - 3 (estremo escluso) a.C.
Data tradizionale di Dionigi il Piccolo: 1 a.C.
Dionigi il Piccolo era un dotto monaco scita che viveva a Roma: circa nel 525 egli calcolò, in base alle indicazioni dei vangeli e della tradizione, la data di nascita di Gesù, ponendola al 754 dalla fondazione di Roma che corrisponde anche al LX anno consolare dall'elezione per la prima volta di Gaio Giulio Cesare a console.
Dionigi, inoltre, introdusse l'usanza di contare gli anni ab incarnatione Domini nostri Jesu Christi ("dall'incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo"), mentre ai suoi tempi l'anno iniziale del calendario veniva stabilito con l'inizio dell'impero di Diocleziano (il 284). Il primo anno dopo la nascita di Gesù, quindi, divenne l'1 dopo Cristo, mentre l'anno bisestile 248 dell'era di Diocleziano diventò l'anno 532 di Cristo.
Questo calcolo fu approvato da papa Giovanni II e, a partire dall'VIII secolo, adottato in tutto il mondo cristiano su impulso di studiosi come Beda il Venerabile. L'anno stabilito da Dionigi come anno 1 viene tuttora utilizzato per la numerazione degli anni del calendario gregoriano, il calendario attualmente in uso nei paesi occidentali, sebbene sia ormai accertato che il calcolo fosse sbagliato.
È da sottolineare che l'opinione comune secondo cui l'anno di nascita di Gesù sarebbe l'anno zero è errata, in quanto lo zero non era conosciuto in Europa a quell'epoca. Dionigi, infatti, fece precedere immediatamente l'anno 1 dopo Cristo dall'1 avanti Cristo. Il problema si intreccia con quello dello stile di datazione, cioè della scelta del giorno in cui inizia l'anno. Solo con la riforma gregoriana si è gradualmente affermata la scelta del primo gennaio come capodanno.
Giorno
Come per l'anno, anche il giorno preciso della data di nascita di Gesù non è esplicitamente riportato dalle uniche fonti storiche antiche, cioè i vangeli (nello specifico Mt e Lc). Assumendo la storicità delle narrazioni, alcune indicazioni evangeliche indirette sono esaminate dagli studiosi, ma non sembrano comunque portare a conclusioni univoche e condivise.
Il mancato interesse degli evangelisti nel datare la nascita di Gesù contraddistinse anche i cristiani nei primi secoli. È significativa l'osservazione di Origene (m. 254), per il quale nella Bibbia non viene festeggiata la nascita di nessuno, ma è un'usanza dei peccatori come il faraone ed Erode.[31] Per Gesù, come per i santi, veniva festeggiato il giorno della nascita al cielo, non della nascita terrestre. Col tempo comunque questo mancato interesse mutò e si avvertì la necessità di festeggiare anche la nascita terrena di Gesù. Scrive Crisostomo (m. 407) che, nella nascita di Cristo secondo la carne, "l'Epifania, la santa Pasqua, l'Ascensione e la Pentecoste, hanno il loro fondamento e il loro scopo. Poiché se Cristo non fosse nato secondo la carne, non sarebbe stato battezzato, che è l'Epifania. Non sarebbe stato crocifisso, che è la Pasqua. Non avrebbe mandato lo Spirito, che è la Pentecoste. Da questa una sorgente nascono molti fiumi, che sono le feste che celebriamo".[32]
La tradizionale datazione al 25 dicembre si è sviluppata dunque secoli dopo la nascita di Gesù. Come sopra indicato, il primo documento databile con certezza che attesta tale data (l'8° giorno alle calende di gennaio) risale al 336. L'indicazione di Ippolito di Roma, che la anticiperebbe di più di un secolo, viene da molti considerata un'interpolazione tardiva[13].
Da alcuni studiosi viene poi indicato Sesto Giulio Africano (m. 240) come lo scrittore più antico che abbia sostenuto la nascita di Gesù al 25 dicembre,[33] oppure l'incarnazione al 25 marzo,[34] ma queste indicazioni non sono evidenti nei frammenti pervenutici della sua principale opera andata perduta, la Cronografia del 221.[35]
Come è ampiamente noto, la scelta di questo giorno non deriverebbe da una tradizione antica relativa all'effettivo giorno di nascita di Gesù, ma dal tentativo di "battezzare" la festa pagana del Sol Invictus, il "sole non vinto". Questa ipotesi sembra essere stata avanzata per la prima volta verso la fine del XII secolo, da un anonimo commentatore siriaco, in glossa a un testo di Dionigi Bar Salimi (m. 1171),[36] che è stata però dimenticata per secoli. In epoca contemporanea e in occidente sembra invece essere stata avanzata da Filippo della Torre (1657-1717), vescovo di Adria, poi ripresa da molti altri studiosi.[37]
Recentemente però è stata suggerita una diversa origine, sempre simbolica, maturata in ambiente cristiano.
Indicazioni evangeliche
Sono tre le indicazioni evangeliche che possono in qualche modo suggerire il periodo dell'anno ove collocare la nascita di Gesù.
Il primo passo riguarda il viaggio della sacra famiglia. In Lc 2,1-5 viene descritto il viaggio di Giuseppe e Maria da Nazaret a Betlemme per espletare gli obblighi del "primo censimento" di Quirinio ordinato da Augusto. Giunti a destinazione, Maria partorì. Se si conoscesse il periodo in cui il censimento ebbe luogo, si potrebbe conoscere indirettamente, se non il giorno preciso, almeno l'intervallo in cui collocare più verosimilmente la nascita. Il problema è che il "primo censimento di Quirinio" è taciuto dalle fonti storiche, al di fuori dell'accenno lucano, che però non ne riporta alcuna indicazione cronologica. Si può ipotizzare che il viaggio non abbia avuto luogo nella stagione invernale per problemi logistici (ruscelli non guadabili, difficoltà all'addiaccio notturno). D'altro canto, il viaggio (come la raccolta dei dati censori) può aver avuto luogo in primavera o estate, e solo in seguito, "mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto" (Lc 2,6 ). In definitiva è difficile trarre da queste indicazioni lucane qualche riferimento preciso.
Il secondo passo riguarda il pernottamento all'esterno dei pastori. In Lc 2,8 , subito dopo aver descritto la nascita di Gesù, viene letteralmente detto che in quella regione c'erano dei pastori "accampati (all'esterno) e veglianti veglie di notte sul gregge di loro". Questo pernottamento all'esterno porta a pensare a una stagione non fredda. D'altro canto, è stato fatto notare che in Palestina non sono comunque impossibili tali pernottamenti in vista della custodia del gregge, e l'indicazione dei turni di guardia (veglie) potrebbe far pensare a un riposo alternato in un ambiente protetto. Anche in questo caso dunque non ne è stata ricavata un'indicazione univoca e condivisa. Il fatto che l'angelo si manifesti ai pastori durante "veglie di notte", apparentemente subito dopo il parto, indica una nascita notturna.
Il terzo passo riguarda la classe sacerdotale di Zaccaria. Secondo Lc 1,5;1,8 , l'annuncio del concepimento di Giovanni Battista a Zaccaria avvenne mentre stava officiando nel Tempio di Gerusalemme durante il turno della sua classe sacerdotale di Abia, alla quale apparteneva. Secondo Lc 1,26 , sei mesi dopo avvenne l'annunciazione a Maria e il concepimento verginale di Gesù. Assumendo la storicità degli eventi (cosa che non tutti gli esegeti contemporanei sono disposti a fare, p.es. Brown, Meier) e conoscendo il calendario dei turni di servizio delle classi sacerdotali, se ne potrebbe ricavare una approssimativa indicazione del periodo dell'anno in cui nacque Gesù. Secondo 1Cr 24,10 , quella di Abia era l'ottava del ciclo di 24 classi sacerdotali che si avvicendavano, in un ciclo settimanale (da sabato a sabato)[38] nella gestione del culto. I testi biblici non ci informano circa il momento dell'anno in cui il ciclo aveva inizio, né come veniva gestite le settimane dell'anno non coperte dalle 48 settimane del duplice ciclo delle classi: era un ciclo ininterrotto, per cui il turno di ogni classe variava ogni anno, oppure interrotto, per cui ad ogni classe spettava un preciso momento del calendario ebraico? Assumento un ciclo interrotto, sulla base di Esd 2,2-6 , che descrive la ripresa del culto nel secondo tempio, ricostruito attorno al 538 a.C., è ipotizzabile (ma non sicuro) che il ciclo delle classi iniziasse ogni anno al settimo mese, cioè Tishri, attorno a settembre-ottobre. Si aprono pertanto diverse possibilità:
- Ciclo interrotto, inizio a Tishri. In tal caso il turno di Zaccaria cadrebbe nella successiva ottava settimana, attorno a metà novembre, e volendo collocare la nascita di Gesù 15 mesi dopo, si otterrebbe indicativamente metà febbraio.
- Ciclo ininterrotto. Se dalla fondazione del secondo tempio l'avvicendamento ciclico delle classi è stato continuo, con un continuo slittamento di anno in anno, per conoscere il periodo dell'anno occupato dalla classe di Abia occorre optare per un preciso anno relativo alla nascita di Gesù e dunque Giovanni Battista. Browne (1844)[39] parte dall'informazione[40] che durante al momento della distruzione del tempio (9 av, 4 agosto, del 70) era di turno la classe di Ioarib, la prima del ciclo, e opta per l'annunciazione a Zaccaria nella settimana tra il 27 settembre - 5 ottobre del 6 a.C., che considera compatibile con l'informazione di Crisostomo (m. 407) che la colloca al 10 Tishri (Giorno del Kippur, quando il sommo sacerdote -ma Zaccaria non lo era- entra da solo nel Santo dei Santi),[41] e ne ricava la nascita di Gesù attorno all'8 dicembre del 5 a.C. Lewin (1865)[42] invece, sulla base degli stessi dati, opta per l'annunciazione a Zaccaria a fine maggio del 7 a.C. e per la nascita di Gesù a inizio agosto del 6 a.C.
- Ciclo semi-interrotto. Dai testi di Qumran è emerso un calendario liturgico delle 24 classi che si alternavano in un ciclo di 6 anni, dove l'anno era composto da 364 giorni. Nel primo di questi 6 cicli, che iniziava nel mese di Tishri, la classe di Abia era impegnata nella metà del terzo mese e alla fine dell'ottavo mese (attorno all'ultima decade di settembre). Se il tempio di Gerusalemme seguiva il calendario ritrovato a Qumran e se nell'anno in questione si era al primo dei 6 cicli, il concepimento del Battista può essere dunque collocato a fine settembre, e la nascita di Gesù a fine dicembre. A conferma di questa opzione viene comunemente citata la data del 23 settembre come commemorazione dell'annuncio a Zaccaria, celebrata dalle chiese orientali.
25 dicembre: origine pagana
L'origine della festa pagana del Sol Invictus viene solitamente correlata al regno di Aureliano (270-275), che riannesse all'impero il regno secessionista di Palmira e ne importò a Roma il culto del sole, costruendovi (probabilmente nel 274) un tempio ad esso dedicato e organizzando un clero apposito.[43] In realtà non si trattò propriamente di un culto fondato ex-novo: il sole era venerato, sotto varie forme, in diversi culti pagani dell'impero, e in particolare a Roma sembra essere stato un culto antico, verosimilmente precedente all'epoca cristiana, compiuto in appositi santuari e con particolari giochi circensi[44].
In epoca imperiale, prima di Aureliano, Eliogabalo (218-222) dedicò al sole (con l'epiteto di origine siriaca Elagabalus, "Dio della montagna", proprio della città di Emesa) un tempio nell'urbe (Elagabalium), probabilmente nel 219.[45]
Quanto all'epiteto "invitto" applicato al sole (era un titolo onorifico attribuito anche ad altre divinità), sembra ancora più antico, testimoniato da una lapide datata al 158 d.C.[46] e da altri reperti archeologici del II secolo.
Quanto alla data del 25 dicembre, nessuna fonte storica coeva ad Aureliano o a lui precedente testimonia una festa del sole in tal giorno. La prima attestazione risale alla Cronografia (o Cronografo) del 354, detta anche Calendario filocaliano dal nome del redattore, un composito testo cristiano databile al 354[47] e redatto a Roma, che nella sesta parte riporta, in corrispondenza del 25 dicembre (8° giorno alle calende di gennaio) "N·INVICTI·CM·XXX", cioè "Natalis Invicti Circenses missus 30", che indicava che quel giorno veniva festeggiato con 30 corse di bighe nel circo.[48] La data, che nel calendario romano coincideva col solstizio d'inverno, era estremamente simbolica: in questa ricorrenza astronomica il sole raggiunge a mezzogiorno l'altezza minima nel cielo, per poi tornare a crescere nei giorni seguenti, dimostrandosi "non vinto". Sebbene dunque nessuna fonte, prima del Calendario filocaliano, parli di un culto al sole il 25 dicembre, per il suo valore simbolico è verosimile che l'indicazione del Calendario fosse valida anche per i decenni precedenti.
Lo stesso documento, nella dodicesima parte (Depositio Martirum, un elenco delle memorie liturgiche dei martiri) che viene comunemente considerata una rielaborazione di una lista databile al 336[49], riporta nello stesso giorno "natus Christus in Betleem Iudeae"[50].
Sono sostanzialmente quattro i motivi che hanno fatto sì che il giorno di nascita di Gesù, sconosciuto allora come oggi, fosse celebrato il 25 dicembre:
- Un motivo culturale-pastorale: derivato dal desiderio di voler sostituire la festa del Sol Invictus (e gli immediatamente precedenti Saturnali, dal 17 al 23 dicembre) con una festa cristiana. Questa sostituzione viene talvolta indicata come una sorta di usurpazione impropria e illegittima da parte della Chiesa cristiana, finalizzata a "ingannare" il popolo. In realtà, in qualunque incontro tra culture diverse fenomeni di assimilazione e sostituzione sono comuni. Nella fattispecie, il cristianesimo primitivo ha assunto e "battezzato" diversi elementi della cultura greco romana, come p.es. i termini "tempio", "sacerdote", "pontefice", l'aureola, i concetti di sostanza, logos, anima (separata dal corpo), o i numerosi templi pagani dell'impero non distrutti ma convertiti al culto cristiano. In epoca più recente, si pensi p.es. alla socialista festa dei lavoratori del 1° maggio, alla quale è stata sovrapposta nel 1955 la festa di San Giuseppe Artigiano. L'inculturazione della fede è un fenomeno normale, comune e legittimo della vita della Chiesa.
- Un motivo allegorico-simbolico indiretto: l'associazione tra Gesù e il sole passando per la festività della domenica. Il "giorno del sole" (Dies Solis) del calendario romano (sopravvissuto p.es. nell'inglese sunday, tedesco sonntag) venne dichiarato giorno di riposo e festività da Costantino (7 marzo 321).[51] Nell'editto non viene presentato l'accostamento tra la domenica e il primo giorno dopo il sabato nel quale risorse Gesù, festeggiato dai cristiani (per l'esplicita connessione occorre attendere Teodosio nel 386[52]). Tuttavia questa implicita e tacita associazione, forse voluta dal Costantino filo-cristiano per fare accettare la festività domenicale anche dai pagani, può aver rafforzato l'associazione Gesù-sole.
- Un motivo allegorico-simbolico diretto: l'associazione tra Gesù e il sole nascente (del solstizio d'inverno), sulla base di Mal 3,20 e Gv 8,12 . Per esempio Agostino (m. 430) accetta la data del 25 dicembre con questa motivazione allegorica, commentando Gv 3,30 : "Cristo nacque quando i giorni cominciano a crescere [25 dicembre], Giovanni nacque quando i giorni cominciano a decrescere [24 giugno]";[53] "questo giorno, a cominciare dal quale la luce del giorno aumenta sempre più, è figura pure dell'opera di Cristo [...]. L'eterno Creatore, nato nel tempo, non poteva non scegliere come suo giorno natalizio quello che veniva riferito al sole, creatura non eterna"[54] La sostituzione della festa pagana sembra comunque essere avvenuta con lentezza, dato che Papa Leone (m. 461) rimprovera con forza coloro che "nella nostra solennità di questo giorno non vedono la natività di Cristo ma il sorgere del nuovo sole".[55]
- Una coincidenza con l'ipotesi dell'incarnazione (e passione) di Gesù al 25 marzo (equinozio di primavera), che rimanda a un'origine cristiana della data del natale.
25 dicembre: origine cristiana
L'ipotesi del Natale al 25 dicembre per sostituzione di elementi allegorici pagani appartiene ormai alla vulgata del sapere accademico e dell'uomo comune. Tuttavia, tra gli studiosi cristiani, è largamente diffusa l'ipotesi, relativamente recente (Duchesne, 1889[56]), di un'origine (sempre simbolica) di tale data a partire da elementi cristiani, sovrapponibili a quelli pagani.
L'ipotesi è che si sia arrivati alla data di nascita di Cristo partendo da quella che si credeva essere la data di morte. A tal proposito, tra le molteplici (come per il natale) tradizioni circa il giorno della morte attestate negli scrittori antichi (21 o 23 marzo, 6 o 9 o 13 o 19 aprile), la data del 25 marzo (8° giorno alle calende d'Aprile) dell'anno 29 è citata da Tertulliano, attorno al 207[57], dunque più di un secolo prima della prima indicazione del Natale al 25 dicembre del Calendario Filocaliano. L'informazione di Tertulliano è sicuramente non storica: a parte il fatto che l'opinione degli studiosi per la data della morte di Gesù converge a venerdì 7 aprile del 30, tra il 29 e il 35 non ci sono giorni di venerdì 25 marzo compatibili con la Pasqua ebraica. Il calcolo soggiacente all'indicazione della morte di Gesù riportata da Tertulliano deve essere stato simbolico, facendola coincidere con l'equinozio di primavera del calendario romano e con la ipotetica data della creazione del mondo. Assumendo l'ipotesi che la vita di Gesù sia stata di un numero intero di anni, dato che le frazioni possono essere considerate imperfette, ne potrebbe essere derivata l'incarnazione al 25 marzo, e la nascita al 25 dicembre.
Rispetto all'ipotesi dell'origine pagana, la teoria di Duchesne ha il pregio di basarsi sull'effettiva priorità dell'attestazione nelle fonti storiche della data del 25 marzo (morte e incarnazione) rispetto al 25 dicembre (nascita). Di contro, la testimonianza di Tertulliano, per quanto antica, appare isolata, e il ragionamento effettuato dallo studioso (dalla morte all'incarnazione supponendo un numero intero e dunque più "perfetto" di anni di Gesù), per quanto plausibile, non è esplicitato né dallo scrittore africano né da altri Padri.
Le due teorie tuttavia non sono del tutto incompatibili: è possibile che in alcune zone della cristianità (Africa) sia stata ricordata la passione di Gesù al 25 marzo (equinozio di primavera), che ha portato a ipotizzare una natività al 25 dicembre (solstizio d'inverno), data che (tra le molte ipotizzate nell'antichità) ha avuto particolare fortuna per il suo intrinseco significato simbolico di vittoria sulle tenebre e per la necessità pastorale di sostituire la festa pagana del Sole Invitto.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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