Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni (Genova)

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Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni
Genova Ch.S.Bartolomeo Armeni.jpg
Genova, Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Liguria
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Liguria
Provincia Genova
Comune Stemma Genova
Diocesi Genova
Religione Cattolica
Oggetto tipo Chiesa
Dedicazione San Bartolomeo apostolo
Sigla Ordine qualificante B.
Sigla Ordine reggente B.
Fondatore Basiliani
Data fondazione 1308
Inizio della costruzione 1308
Completamento 1775
Pianta navata unica
Coordinate geografiche
44°24′48″N 8°56′39″E / 44.413292, 8.944281 bandiera Italia

La Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni si trova a Genova nell'omonima piazza.

Storia e descrizione

La chiesa fu fondata nel 1308 da alcuni monaci Basiliani provenienti dalla Montagna Nera (Armenia meridionale), invasa dai Turchi.

Dell'edificio originario - probabilmente a pianta centrale - è rimasta la parte absidale, con la cupola e la cappella sinistra della testata; quella di destra, dedicata a San Pantaleo, fu distrutta nel 1883, quando fu costruito il palazzo che chiude da due lati (facciata e fianco destro) San Bartolomeo.

Il tempio venne notevolmente trasformato nel 1595, quando fu allungato, aggiungendo all'abside un'ampia navata unica, che risulta molto più alta della costruzione primitiva; passato nel 1650 ai Barnabiti, che la officiano tuttora, fu nuovamente ristrutturato nel 1775.

La storia della chiesa è strettamente legata alle vicende della reliquia del "Santo Volto di Edessa": un lino dipinto a tempera raffigurante il Cristo, che il doge di Genova Leonardo Montaldo ricevette dall'imperatore di Costantinopoli e donò ai monaci dl San Bartolomeo nel 1388. Inserito in una preziosa cornice in filigrana d'oro e d'argento - capolavoro dell'oreficeria bizantina - viene esposto durante la settimana successiva alla domenica di Pentecoste.

Ricco il corredo decorativo, in gran parte legato alla sacra reliquia. Tra gli affreschi: Gesù consegna ad Anania le sue impronte, di Giovanni Battista Paggi (XVI secolo) sulla volta del vestibolo; Storie del Santo Sudario di Orazio De Ferrari, G.B. Paggi e Giulio Benso nella controfacciata e sulla parete laterale destra; notevolissimo, sulla volta, il Martirio di San Bartolomeo di Lazzaro Tavarone (1596).

Tra i dipinti spiccano un'Annunciazione di G.B. Paggi, il Miracolo del cieco di Gerico di Orazio De Ferrari e il ritratto del Beato Alessandro Sauli di Giacomo Boni (1745). Sull'altare maggiore, stupendo trittico di Turino Vanni (1415) con Madonna e santi e Storie di San Bartolomeo nella predella; alle pareti del presbiterio, Resurrezione (1559) e Ascensione (1561), tavole di Luca Cambiaso, e Angeli di Domenico Piola. Da segnalare ancora due crocifissi, quello ligneo di Anton Maria Maragliano e il grande Crocifisso ligneo barocco dell'abside.

Alla chiesa primitiva appartengono gli affreschi quattrocenteschi posti nel vestibolo della sagrestia, con Storie della Passione, Crocifissione, Evangelisti e Dottori della Chiesa.

Bibliografia
  • Nadia Pazzini Paglieri, Rinangelo Paglieri, Chiese in Liguria, Sagep Editrice, Genova, 1990
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