Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli
Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli | |
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Francesco Solimena, San Gennaro con le ampolle del sangue (1701), olio su tela | |
Categoria | Musei di Fondazione ecclesiastica |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Campania |
Regione | Campania |
Provincia | Napoli |
Comune | Napoli |
Diocesi | Arcidiocesi di Napoli |
Indirizzo | Via Duomo,149/a 80132 Napoli (NA) |
Telefono | +39 081 294980 |
Fax | +39 081 294980 |
Posta elettronica | info@museosangennaro.com |
Sito web | [1] |
Proprietà | Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | dipinti, ex voto, gioielli, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, audioguide, biglietteria, biblioteca, bookshop, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Cattedrale di Santa Maria Assunta, ambienti sottostanti la Cappella del Tesoro di San Gennaro |
Fondatori | Deputazione della Real Cappella del Tesoro |
Data di fondazione | 9 dicembre 2003 |
Il Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, collocato in alcuni ambienti sottostanti la Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo, inaugurato il 9 dicembre 2003, per volere della Deputazione della Real Cappella del Tesoro (istituzione fondata nel 1601), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del notevole patrimonio storico-artistico, provenienti dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, da lasciti e donazioni di privati.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, articolato su tre livelli, si sviluppa in quattro sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XX secolo ed ordinate per tipologia.
Sezione I - Argenti
Nella sezione sono esposti preziosi oggetti liturgici, raccolti dal 1305 sino ai giorni nostri, tra i quali si notano:
- Reliquiario a busto di san Gennaro (1305), in oro e argento con pietre preziose e smalti, di ambito provenzale, commissionato dal re Carlo II d'Angiò (1285 - 1309): questo viene esposto sull'altare maggiore della Cappella in alcuni periodi dell'anno liturgico.
- Reliquiario del sangue di san Gennaro (1305), in argento, commissionata da Roberto d'Angiò, per conservare le ampolline col sangue del Santo.
- Servizio da lavabo, costituito da brocca e bacile (fine XVI - inizio XVII secolo), in argento: questo si avvale di un repertorio decorativo ancora rinascimentale, con medaglioni nei quali, su uno sfondo di paesaggio, sono raffigurati:
- Orso;
- Coniglio;
- Scimmia.
- Statua di San Michele arcangelo (1691), in argento parzialmente dorato, scolpita da Lorenzo Vaccaro e realizzata dal Vinaccia su disegno di Luca Giordano, per un voto fatto durante il terremoto del 1688.
- Piatto ovale da parata (1698), in argento dorato, sbalzato e cesellato, di Biagio Guariniello.
- Reliquiario a busto di sant'Irene (1733), in argento cesellato con rame dorato, di Carlo Schisano.
- Reliquiario a busto di sant'Emidio (1735), in argento, di Gaetano Fumo.
- Statua di San Raffaele arcangelo e il giovane Tobia (1797), in argento, realizzata su disegno dello scultore napoletano Giuseppe Sanmartino.
Sezione II - Dipinti
Il Museo conserva pregevoli dipinti, tra i quali si nota:
- San Gennaro con le ampolle del sangue (1701), olio su tela di Francesco Solimena.
Sezione III - Gioielli
Nella sezione si conservano i leggendari gioielli: straordinarie esemplari di arte orafa che, insieme agli argenti, fanno del Tesoro di san Gennaro uno dei più ricchi ed importanti al mondo. Tra le opere esposte si segnalano:
- Collana di san Gennaro (1679), costituita da tredici grandi maglie ovali (detti anche tosoni o gigli) alle quali sono appese croci, in oro, argento e pietre preziose (zaffiri, rubini, smeraldi e brillanti), opera di Michele Dato, donata dai Borbone.
- Croce d'altare (1707), in argento sbalzato e cesellato con coralli, punzonato G.R., dono della famiglia Spera: esemplare significativo che testimonia la grande diffusione che ebbe a Napoli in epoca barocca l'uso del corallo accostato all'argento, sia in ambito laico che religioso.
- Mitria per il busto di san Gennaro (1713), in argento dorato con 3.894 pietre preziose (rubini, smeraldi e diamanti), opera realizzata dall'orafo Matteo Treglia, commissionata dalla Deputazione, dal popolo napoletano e da Carlo III di Borbone per il Reliquiario a busto del Santo.
- Manto di san Gennaro, coperto di pietre preziose e smalti raffiguranti le insegne araldiche del casato.
- Calice (1761), in oro, rubini, smeraldi e brillanti, realizzato dell'orafo di corte Michele Lofrano, commissionato da Ferdinando di Borbone.
- Ostensorio (1808), in argento e rubini, dono di Gioacchino Murat, al suo arrivo in città su suggerimento di Napoleone.
- Pisside (1831) in oro, rubini, zaffiri, smeraldi e brillanti, dono del re Ferdinando II delle Due Sicilie.
- Ostensorio (1837), in oro, pietre preziose, perle e smalti, donato da Maria Teresa d'Austria in occasione delle sue nozze con Ferdinando II delle Due Sicilie (9 gennaio 1837).
- Calice di papa Pio IX con custodia e patena (1849), in oro, realizzato dall'orafo romano Giuseppe Valadier, donato dal pontefice in esilio nella città partenopea durante i moti mazziniani scoppiati a Roma, per ringraziare i napoletani dell'accoglienza riservatagli.
- Croce pettorale (1878), in oro, smeraldi e brillanti, donata da re Umberto I e Margherita di Savoia, nella loro prima visita a Napoli.
- Pisside (1931), in argento dorato, decorato con cammei e malachiti, opera del celebre orafo Domenico Ascione di Torre del Greco, donata dal principe Umberto II di Savoia, quando si trasferì con la moglie Maria José a Napoli.
Sezione IV - Statue Lignee
Nella sezione sono presentate le statue lignee, realizzate nel XVIII secolo, da intagliatori di scuola napoletana, tra le quali si notano:
- Gruppo scultoreo con Madonna addolorata, Ecce Homo e Gesù Cristo risorto, in legno: questo venne esposto per l'ultima volta, nella Cappella di San Gennaro, durante la Settimana Santa del 1775, dopodiché fu tenuto depositi per fare spazio a quelle in argento.
Curiosità
Di seguito alcune curiosità sul Tesoro di San Gennaro:
- Durante la Seconda Guerra Mondiale (1940 - 1945), questo fu conservato in Vaticano e riportato in Cattedrale nel 1947 grazie ad un viaggio avventuroso dal napoletano Giuseppe Navarra, soprannominato o rre di Poggioreale che riuscì a consegnare i gioielli intatti nelle mani dell'arcivescovo Alessio Ascalesi (1924 - 1952).
- Sul Tesoro è stato girato un film Operazione San Gennaro (1966) di Dino Risi con Totò e Nino Manfredi.
Galleria fotografica
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