Cucchiaio eucaristico
Il cucchiaio eucaristico è un utensile complementare al calice per versare l'acqua nel vino da consacrare contenuto nel calice.
Il termine deriva dal latino cochlearium, il quale indicava uno strumento usato in origine per mangiare le chiocciole (cochlea) .
Morfologia
La forma del cucchiaio eucaristico è identica a quella degli analoghi oggetti d'uso profano con una concavità ovale più o meno allungata o ellittica ed un manico, di regola lungo e sottile con l'aggiunta eventuale di qualche elemento decorativo simbolico (Monogramma di Cristo, pesce, croce, ecc.)
I cucchiai sono in metallo, generalmente d'argento, argento dorato o oro.
Storia
L'uso di aggiungere alcune gocce d'acqua con un cucchiaio compare nel tardo Medioevo e venne adottato soprattutto in Francia e in Germania, mentre in Italia ebbe scarsa diffusione, preferendogli l'uso delle ampolline.
Impossibile, invece, stabilire la precisa funzione liturgica dei diversi cucchiai rinvenuti in antichi tesori anteriori al Mille, quali:
- Tesoro di Canoscio (VI secolo) esposto presso il Museo Diocesano del Duomo di Città di Castello;
- Tesoro di Galognano (VI secolo) conservato nel Museo Civico e Diocesano d'Arte Sacra di Colle di Val d'Elsa
Simili cucchiai sono stati ritrovati anche nei corredi funebri, dove questi oggetti venivano collocati forse in memoria dell'antica agape funebre, scomparsa nel VII secolo. Inoltre, varie citazioni degli antichi inventari, non vanno riferite ai cucchiai eucaristici, ma ad oggetti d'uso profano o per trasferire l'incenso dalla navicella al turibolo.
A differenza del rito greco, quello latino non ha mai praticato la distribuzione eucaristica mediante il cucchiaio.
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