Museo Diocesano del Duomo di Città di Castello
Museo Diocesano del Duomo di Città di Castello | |
Pinturicchio, Madonna con Gesù Bambino e san Giovannino (1486 ca.), tempera su tavola | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Umbria |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | Città di Castello |
Diocesi | Diocesi di Città di Castello |
Indirizzo |
Piazza Gabriotti, 3/a - 06012 Città di Castello (PG) |
Telefono | +39 075 8554705 |
Fax | +39 075 8554705 |
Posta elettronica | museoduomo@tiscali.it |
Sito web | http://www.museoduomocdc.it/ |
Proprietà | Diocesi di Città di Castello |
Tipologia | arte sacra, archeologia |
Contenuti | arredi sacri, codici miniati, dipinti, grafica e disegni, lapidi, libri antichi a stampa, manoscritti, monete, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, audioguide, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, guardaroba, internet point, organizzazione eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | MEU - Rete Museale Ecclesiastica Umbra |
Sede Museo | Palazzo dei Canonici |
Data di fondazione | 1940 |
Il Museo Diocesano del Duomo di Città di Castello (Perugia) fu fondato nel 1940 per custodire il Tesoro di Canoscio rinvenuto casualmente nel 1935.
Il Museo, oggetto di un nuovo allestimento nel 1991 ed ampliato nel 2000, ha sede nel Palazzo dei Canonici, attiguo alla Cattedrale di San Florido e Sant'Amanzio, conserva sia opere provenienti dal Duomo, sia da altre chiese del territorio diocesano chiuse al culto.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in nove sale e tre corridoi espositivi, posti su due livelli.
Sala documentaria e Corridoio A
La sala documentaria e corridoio d'ingresso ospitano:
- Carta topografica della Diocesi di Città di Castello (XIII - XIV secolo).
- San Florido e Sant'Amanzio (seconda metà del XVI secolo), due sculture in legno dorato, opera di Alberto di Giovanni Alberti.
- Progetti (XVII - XVIII secolo), eseguiti su carta relativi alla fabbrica del Cattedrale di San Florido e Sant'Amanzio.
- Campana (1393), in bronzo.
Sale I
Nella prima sala (un ambiente trecentesco) è conservato:
- Tesoro di Canoscio (VI secolo), composto di 25 oggetti paleocristiani, in argento sbalzato, usati per la liturgia eucaristica. L'insieme fu rinvenuto nel 1935, durante lavori di aratura presso l'antico Santuario di Canoscio e comprende:
Sala II
Nella seconda sala e terza sono conservati due capolavori di oreficeria medievale:
- Paliotto di Celestino II (metà del XII secolo), in lamina d'argento dorata, sbalzata e cesellata, di bottega dell'Italia centrale: la splendida opera, capolavoro dell'oreficeria romanica, donata alla Cattedrale dal Papa, presenta:
- al centro, Gesù Cristo cronocratore fra i simboli degli Evangelisti;
- ai lati, nelle formele, Annunciazione, Visitazione e Natività di Gesù; Adorazione dei Magi e Presentazione di Gesù al Tempio; Fuga in Egitto e Cattura di Gesù Cristo, Crocifissione.
- Riccio di baculo pastorale (1324 ca.), in argento con figure di santi smaltati a traslucido, attribuito all'orafo senese Goro di Gregorio.
Sala III
Nella terza sala sono esposte altre opere di oreficeria ed argenteria (turiboli, ampolle, navicelle, croci astili, calici, ecc.) lungo un percorso cronologico dall'VIII al XIX secolo, tra cui spiccano:
- Capsella (XI secolo), in gesso, proveniente dalla Cattedrale di San Florido e Sant'Amanzio o dalla Chiesa di San Galliano.
- Turibolo (XIII secolo), in bronzo fuso, di bottega dell'Italia centrale, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria di Castelfranco.
- Croce processionale (XIII secolo), in rame a bulino e cesellato, con tracce di doratura.
Inoltre, in questa sala sono presentate:
- Ara votiva romana della famiglia Arronia (I secolo d.C.) con bassorilievo con figurazione simbolica paleocristiana, in marmo, proveniente dalla Chiesa di San Giovanni di Rignaldello, dove era utilizzata ad acquasantiera: l'opera venne donata nel 1991 al Museo dal Comune di Città di Castello
- Madonna con Gesù Bambino (XIV secolo), scultura lignea di scuola umbra, proveniente dall'Abbazia di Uselle.
Corridoio B
Usciti dalla sala nel corridoio di collegamento è conservato:
- San Sebastiano (XV secolo), scultura in pietra, proveniente dall'Abbazia di Scalocchio.
- Lapide medievale (1260), in pietra. L'epigrafe, in due versi, riporta l'augurio per chi onora l'insegnamento di san Florido ed un severo monito per chi lo disattende: "FLOREAT . IN CV (NC)/TIS . FLORIDI . Q(VI) /IVRA . TVET(VR) . LEGIB(VS) ./INFERNI . RAPIENS ./TVA IVRA LOCETVR. A.D. M.CC.LX".
Pianerottolo
In questa zona di passaggio sono esposti:
- Scomparto di polittico con San Florido (1412), tempera su tavola, attribuita a Giacomo di Ser Michele Castellano, proveniente dalla Cattedrale. L'opera costituiva lo scomparto laterale sinistro di un polittico, oggi smembrato, di cui quello centrale, raffigurante la Madonna con Gesù Bambino, è oggi conservato nella Pinacoteca Comunale di Città di Castello.
- Croce processionale (XVII secolo), in legno dorato, proveniente dalla Confraternita della Santa Croce di Città di Castello.
Sala IV
La sala sono presentate opere di particolare interesse:
- Madonna con Gesù Bambino e san Biagio (1488), affreschi staccati, di anonimo pittore umbro, proveniente da una nicchia nella Chiesa di San Biagio a Colle di Niccone, chiusa al culto sul finire degli anni Sessanta, quando la frazione montana si è completamente spopolata.
- Madonna con Gesù Bambino in trono (prima metà del XV secolo), affresco, attribuito al Maestro della Crocifissione Volpi, proveniente dalla casa Cenci a Piccione (Perugia). Il dipinto murale venne staccato e depositato dai proprietari al Museo per l'esposizione.
- Madonna con Gesù Bambino (XIII - XIV secolo), affresco staccato, di anonimo pittore umbro, proveniente da Monte Cedrone;
- Faldistorio (XVII secolo), in ottone e ferro, donato dal vescovo Luca Sempronio (1610 - 1616).
- Interno della Cattedrale di San Florido e Sant'Amanzio addobbata nel 1839 in occasione della canonizzazione di santa Veronica Giuliani (inizio XIX secolo), dipinto ad acquarello, di Vincenzo Barboni.
Sala V
Nella sala sono collocate, insieme ad alcuni paramenti sacri ed oggetti liturgici, tra cui spiccano:
- Completo da pontificale (XVIII secolo), appartenuto alla famiglia Bufalini.
- Statua di sant'Antonio Abate benedicente (XVI - XVII secolo), scultura in legno policromo.
Sala VI
La sala presenta:
- Annunciazione (1504), tempera su tavola, di Francesco da Tiferno, proveniente dalla Cappella del Crocifisso degli Uberti.
- Ciborio di Aggiglioni con figure di santi (XVI secolo), in legno dorato;
- Reliquiario a teca (1541), in legno dorato. All'interno ha una serie di 32 scomparti portareliquie con al centro una stauroteca contenente la reliquia della Croce e con lo stemma del donatore. Sull'esterno degli sportelli sono raffigurati:
- Sant'Elena, che sostiene con la mano destra la Croce e nella sinistra ha un libro;
- L'imperatore Costantino con la Croce in mano.
- Cero pasquale (fine XVI - inizio XVII secolo), in legno parzialmente dorato.
- Servizio da lavabo, in rame sbalzato, costituito da:
- brocca (seconda metà del XVI secolo);
- bacile (inizio del XVII secolo).
Soppalco
Notevoli i documenti di archivio qui presenti, tra cui meritano di essere ricordati:
- Pergamena di Federico I Barbarossa (1163). L'occupazione della città da parte dell'imperatore è testimoniata da due atti emanati il 6 novembre 1163, con i quali "Egli pone il Vescovo (Corbello, 1159 - 1166, scismatico, quindi illegittimo) ed i canonici sotto la sua protezione, esenta persone e cose ad essi appartenenti da qualsiasi forma di pubblica gravezza, li reintegra nel possesso dei beni dai predecessori alienati..."
- Codice pergamenaceo (XI secolo), restaurato nel 1522 da Giulio Vitelli, contiene la Regola di Sant'Agostino, adottata dai Canonici Regolari della Cattedrale.
- Sigillo di piombo di bolla pontificia (terzo quarto del XI secolo), proveniente dalla Pieve di Santa Felicita, il quale reca:
- sul recto, L'immagine di san Pietro
- sul verso, Il nome del papa Alessandro II (1061 - 1073), autore della bolla.
Inoltre, è qui visibile:
- Targa funeraria di Alessandro Vitelli (1554), in piombo, la quale recita: "A Dio ottimo massimo. Ad Alessandro Vitelli, comandante di tutte le fanterie dei pontefici massimi Clemente VII, Paolo III e Giulio III; condottiero degli eserciti di Carlo V imperatore, il quale, avendo sconfitto i nemici e infine la morte con la fama, morì a 57 anni di età il 1 febbraio 1554. La moglie fedele e i figli insieme addolorati posero". La targa, che probabilmente era stata inchiodata alla bara, è stata ritrovata nel 1980 durante i lavori di restauro del Duomo.
Sala VII
La sala detta "Salone gotico" è adibita a pinacoteca, dove sono esposti capolavori della pittura rinascimentale umbro-toscana, tra cui spiccano:
- Gesù Cristo crocifisso (seconda metà del XV secolo), scultura lignea policroma, di scuola di Giuliano da Sangallo.
- Madonna con Gesù Bambino e san Giovannino (1486 circa), tempera su tavola, opera di Bernardino di Betto detto il Pinturicchio.
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Giovanni Battista e san Girolamo, davanti, in ginocchio, il beato Giovanni Colombini da Siena (1492), proveniente dal Convento dei Gesuati a Città di Castello.
- Gesù Cristo in gloria (1528 - 1530), olio su tavola, di Rosso Fiorentino, proveniente dal Duomo.
- Due dipinti con Angeli con cartigli (prima metà del XVI secolo), olio su tavola, attribuiti a Giulio Romano. Le iscrizioni su cartigli recitano:
- "Ecco il promesso re delle genti";
- "Ascoltatelo, dunque, e adoratelo".
Sala VIII - IX
Nelle due sale sono esposti pregevoli paramenti sacri (pianete, dalmatiche, stole, manipoli, borse e copricalici), suppellettile liturgica (baculo pastorale, ostensorio, candelieri, ecc.) ed alcuni dipinti, fra cui si ricordano:
- Innalzamento della Croce (XVII secolo), olio su tela, di Bernardino Gagliardi, proveniente dalla Chiesa di San Giovanni Decollato.
- Quattro dipinti con San Crescenziano, San Lorenzo, San Florido e Sant'Amanzio (XVII secolo), olio su tela, di Giovan Battista Pacetti detto lo "Sguazzino".
- Samaritana al pozzo (seconda metà del XVII secolo), olio su tela, di anonimo pittore umbro.
- Ruth e Booz (seconda metà del XVII secolo), olio su tela, di anonimo pittore umbro.
- San Bonaventura (XVII secolo), olio su tela, di anonimo pittore umbro.
Corridoio C
Usciti dalla sala nel corridoio di collegamento sono esposti:
- Riposo in Egitto (XIX secolo), olio su tela, realizzato da Tommaso Maria Conca.
- Quattro bozzetti con Evangelisti con i rispettivi simboli (1751), olio su tela, realizzati da Ludovico Mazzanti, che successivamente li affrescò sui peducci della cupola della Cattedrale.
Galleria fotografica
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