Decapitazione





La decapitazione è una forma di esecuzione capitale in uso dall'antichità.
Nell'Impero romano era la pena di morte riservata a chi possedeva la cittadinanza romana, poiché ritenuta rapida e onorevole; per gli schiavi invece si usava la pena della crocifissione.
Nella Bibbia
Nell'Antico Testamento si riscontra la pratica di tagliare la testa del vinto dopo averlo ucciso (1Sam 31,9; 2Sam 4,7; 20,22)
Così Davide taglia la testa di Golia (1Sam 17,51, e Giuditta decapita Oloferne con la sua stessa spada (Gdt 13,8).
Il Nuovo Testamento riporta la decapitazione di San Giovanni Battista (Mt 14,10; Mc 6,16-29; Lc 9,9).
L'Apocalisse parla delle "anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio" (20,4).
Nella storia della Chiesa
La tradizione della Chiesa afferma unanimemente che anche San Paolo morì decapitato a Roma; è tramandato il fatto che la testa di Paolo, cadendo, avrebbe fatto tre rimbalzi, e ne sarebbero sgorgate tre fontane;[1]. Il luogo dell'esecuzione è detto le tre fontane, e su di esso sorge l'omonima Abbazia.
Tra i martiri che subirono la decapitazione abbiamo:
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