Deposizione di Gesù Cristo dalla croce (Rogier van der Weyden)

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SPA Madrid MuPrado R.vanWeyden DeposizioneCristocroce ante1443.jpg
Rogier van der Weyden, Deposizione di Gesù Cristo dalla croce (ante 1443), olio su tavola
Opera d'arte
Stato

bandiera Spagna

Comunità Escudo de Madrid.svg Madrid
Regione ecclesiastica [[|]]
Provincia Madrid
Comune

Escudo de Madrid.svg Madrid

Località
Diocesi Madrid
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Museo del Prado, sala 58
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Lovanio
Luogo di provenienza Chiesa di Notre-Dame fuori le Mura
Oggetto dipinto
Soggetto Deposizione di Gesù Cristo dalla croce
Datazione 1443 ante
Datazione
Datazione Fine del {{{fine del}}}
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Ambito culturale ambito fiammingo
Autore

Rogier van der Weyden (Rogier de la Pasture)

Altre attribuzioni
Materia e tecnica olio su tavola
Misure h. 204,5 cm; l. 261,5 cm
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

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Collegamenti esterni
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42Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, 43Giuseppe d'Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch'egli il regno di Dio, con coraggio andò da Ponzio Pilato e chiese il corpo di Gesù. 44Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. 45Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all'entrata del sepolcro.
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La Deposizione di Gesù Cristo dalla croce è un dipinto, eseguito prima del 1443, a olio su tavola, dal pittore fiammingo Rogier de la Pasture, detto Rogier van der Weyden (1399 ca.-1464), proveniente dalla Chiesa di Notre-Dame fuori le Mura di Lovanio (Belgio) e ora conservato presso il Museo del Prado di Madrid (Spagna).

Descrizione

Oggetto

Il dipinto, dall'inconsueta forma di una "T" rovesciata, era probabilmente lo scomparto centrale di un trittico, che secondo un documento del 1574 nei due scomparti laterali (andati perduti) vi erano raffiguranti:

Soggetto

Nella scena, che raffigura il momento nel quale il corpo di Gesù Cristo viene calato dalla croce, compaiono:

  • al centro:
    • Gesù Cristo, perno della scena, mostra un corpo esangue e inerte, in posizione obliqua, nel quale non si vedono i segni della flagellazione (come si nota in altre raffigurazioni della Deposizione), ma solo la ferita del costato dal quale sorga un flusso di sangue ed acqua come indicato nel Vangelo (Gv 19,34 ). La figura presenta: sul capo ancora con la corona di spine; il viso con la barba incolta (elemento molto raro che, vuole però ricordare, le sofferenze degli ultimi giorni); un perizoma, simile ai veli indossati dalla Vergine, che è così trasparente che sembra quasi di intravedere il sangue che scorre verso il basso.
    • Nicodemo, anziano sacerdote, sorregge il corpo di Cristo mentre viene calato alla Croce.
    • Servo presentato come un giovane uomo, vestito con una giacca in damasco celeste, una sciarpa e le calze bianche, inerpicato sui gradini, con ancora in mano i chiodi che ha tolto dal corpo di Gesù.
  • a sinistra:
    • Maria Vergine, che presenta un viso dal pallore cadaverico solcato da copiose lacrime, si accascia svenuta, replicando la curva del corpo senza vita di Gesù, quasi a sottolineare la sua partecipazione, anche fisica, alle sofferenze del Figlio: la condivisione emotiva della Madonna sembra rievocare testi sacri, molto popolari all'epoca, come il De Imitatione Christi (1418), attribuito al monaco agostiniano Tommaso da Kempis, che proponevano di rivivere spiritualmente le sofferenze della passione di Gesù.
    • San Giovanni apostolo si slancia per sostenere la Madonna.
    • Donna, vestita di verde, forse identificabile con Maria Salomè, che aiuta l'apostolo a sorreggere la Vergine, presenta uno splendido volto impreziosito dalle sue lacrime come fossero delle perle.
    • Donna, alle spalle dell'apostolo, che potrebbe essere identificata con Maria di Cleofa, piange disperatamente asciugandosi le copiose lacrime con un lembo del suo velo e aggiungendo così una nota umanamente dolorosa alla scena.
  • a destra:
    • Giuseppe di Arimatea, vestito con un abito in broccato, bordato di pelliccia, che ne sottolinea l'alto rango sociale, accoglie il corpo di Cristo nel sudario appositamente preparato. Il suo volto è contratto dal dolore, con le vene si gonfiano e solcato da lacrime.
    • Servo, alle spalle di Giuseppe di Arimatea, presentato come un uomo barbuto, vestito di verde, che tiene in mano il vasetto degli unguenti: questo elemento richiama sia la tradizione ebraica di cospargere di olio profumato il corpo del defunto, prima della deposizione nel sepolcro, sia l'attributo iconografico della Maddalena, poiché con quello "di nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù" (Gv 12,3 ).
    • Santa Maria Maddalena, disperata, con le mani incrociate, si china sul corpo esanime del Cristo, esprimendo il proprio dolore con un'insolita e inelegante posa.

Inoltre, nella scena sono presenti alcuni dettagli, resi con grande cura, spesso di valore simbolico, come:

  • Teschio di Adamo, a terra: questo elemento rimanda al luogo della crocifissione (detto Golgota, che nella lingua ebraica significa "luogo del cranio"), dove secondo la tradizione venne sepolto il primo uomo ed è qui simbolo dell'uomo redento dal sacrificio di Gesù.
  • Due piccole balestre, poste negli angoli superiori del dipinto, all'interno della decorazione lignea, ricordano l'occupazione dei committenti.

Note stilistiche, iconografiche e iconologiche

  • La scena è inserita in un ambiente esiguo, una specie di finta intercapedine con intagli lignei agli angoli, che sembra molto meno profonda di quanto non siano le figure, le quali si stagliano invece con un forte senso plastico, per contrasto. I gesti sono contratti e le linee sono spesso spezzate che ricorrono ritmicamente e con simmetrie. Le figure sono collocate in profondità e talvolta assecondano l'andamento della cornice, come le figure curve di san Giovanni apostolo, a sinistra e di santa Maria Maddalena, sul lato opposto.
  • L'ambientazione in una nicchia illusionistica rimanda allo Flügelaltar, cioè quel tipo di pala d'altare, tipico dell'Europa del Nord e dell'area tedesca in particolare, in cui al centro, tra le ante richiudibili, non vi è un dipinto bensì un gruppo scultoreo ligneo, spesso policromo. Quasi a voler suggerire che l'oggetto della raffigurazione non è la reale rappresentazione della Passione (vi sarebbe un'ambientazione naturale), né una sua astrazione mistica (saremmo allora in presenza di un fondo d'oro, che nella simbologia bizantina, ripresa nell'arte medievale e tardogotica, astrae le figure dallo spazio per collocare in una dimensione eterna), bensì un gruppo scultoreo magistralmente dipinto.
Rogier van der Weyden, Deposizione di Gesù Cristo dalla croce (part. Piccola balestra), ante 1443, olio su tavola

Iscrizione

Nel dipinto si trova un'iscrizione, in lettere capitali, posta sulla terminazione superiore del montante della croce di Gesù, che riporta il titulus crucis.

Notizie storico-critiche

L'opera fu eseguita per la Chiesa di Notre-Dame fuori le Mura di Lovanio (Belgio), su commissione della corporazione dei balestrieri. L'apprezzamento che essa riscosse fu subito molto grande, prova ne siano le innumerevoli copie che ne sono state tratte, a partire da quella realizzata già nel 1443, la più antica che si conosca, per la Chiesa Collegiata di San Pietro, sempre a Lovanio, nota come Trittico Edelheere di autore anonimo.

Con la dominazione spagnola dei Paesi Bassi e delle Fiandre, il dipinto nel 1549 venne acquistato da Maria d'Ungheria (1505-1558) per la cappella del palazzo di Binche (Belgio). Successivamente, entrò in possesso del nipote Filippo II di Spagna (1527-1598), grande appassionato della pittura fiamminga, che lo portò nel Monastero dell'Escorial, dove viene registrato nell'inventario alla data del 15 aprile 1574.

Nel 1939, il dipinto venne trasferito al Museo del Prado, dove attualmente è esposto.

Galleria fotografica

Bibliografia
  • AA.VV., Museo del Prado: catálogo de las pinturas, Editore: Ministero dell'Educazione e della Cultura, Madrid 1996 ISBN 8487317537
  • Lorne De Campbell, Rogier van der Weyden, Editore Museo del Prado, Madrid 2015, pp. 74 - 81
  • Martin Davies, Rogier van der Weyden, Editore Electa, Milano
  • Dirk De Vos, Rogier Van Der Weyden: The Complete Works, Editore: Mercatorfonds, New York 1999, pp. 10, 14 - 22, 185 ISBN 0810963906
  • Amy Powell, The Errant Image: Rogier van der Weyden's Deposition from the Cross and its Copies, in "Art History", vol. 29, n. 4, pp. 540 - 552
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2002, pp. 310 - 311 ISBN 9788843582594
Voci correlate
Collegamenti esterni