Dino di Radicofani
Dino di Radicofani Arcivescovo | |
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Nascita | Radicofani fine XIII secolo |
Morte | Pisa 1349 |
Nominato patriarca | 11 novembre 1332 |
Consacrazione vescovile | 1333 |
Elevazione ad Arcivescovo | 27 gennaio 1337 |
Incarichi ricoperti | |
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Dino di Radicofani (Radicofani, fine XIII secolo; † Pisa, 1349) è stato un arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Radicofani nel Senese in data imprecisata verso la fine del XIII secolo. La famiglia apparteneva alla piccola nobiltà feudale toscana, con il titolo comitale deteneva diritti signorili e giurisdizionali sul castello di Radicofani e sul suo circondario fino a comprendere la rocca di Acquapendente.
Destinato alla carriera ecclesiastica, fu ordinato sacerdote, dopo avere conseguito il titolo di doctor decretorum, divenendo preposito della Chiesa genovese. Sotto il pontificato di Giovanni XXII divenne cappellano del sommo pontefice. Con la morte del patriarca Domenico, il 5 novembre 1332 Dino fu nominato patriarca di Grado, fu consacrato tra il 12 febbraio e il 2 ottobre dell'anno seguente.
Nel 1336 sotto il pontificato di Benedetto XII fu incaricato da quel pontefice di condurre una missione di pace in Francia, per comporre gli attriti sorti fra Oddone IV duca di Borgogna e si suoi avversari, Henri de Montfaucon e Giovanni da Cabillono. Il successo della sua missione gli valse la nomina a arcivescovo di Genova, ratificata dal pontefice con una bolla del 24 gennaio 1337 dopo il rifiuto opposto da Gottifredo di Spinola, diacono genovese, a ricoprire tale carica.
Alla morte dell'arcivescovo di Pisa Simone Saltarelli nel settembre del 1342, il pontefice volle Dino di Radicofani come nuovo arcivescovo di quella importante sede metropolitana, invece del candidato proposto dal governo pisano, fra Marco Roncioni O.P., appartenente ad una delle più influenti e nobili famiglie cittadine. Il suo primo atto in veste di arcivescovo fu quello di chiedere, per lo Studio pisano, l'autorizzazione papale a conferire il dottorato in sacra pagina, in iure canonico et civile e in medicina, proposta che fu accolta dal pontefice e dette nuovo impulso alla nascente università pisana.
L'arcivescovo amministrò la Chiesa pisana con molta oculatezza e prudenza, alternando all'attività pastorale le mansioni diplomatiche che gli affidò periodicamente il nuovo pontefice, Clemente VI, come già i suoi predecessori.
Morì a Pisa nel 1348.
Predecessore: | Patriarca di Grado | Successore: | |
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Domenico V | 5 novembre 1332 - 27 gennaio 1336 | Andrea Dotto da Padova |
Predecessore: | Arcivescovo di Genova | Successore: | |
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Bartolomeo de' Maroni | 27 gennaio 1336 - 7 ottobre 1342 | Giacomo Peloso da Santa Vittoria C.R.S.A. |
Predecessore: | Arcivescovo di Pisa | Successore: | |
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Simone Saltarelli | 7 ottobre 1342 - 1348 | Giovanni Scarlatti |
Predecessore: | Primate di Corsica e Sardegna | Successore: | |
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Simone Saltarelli | 7 ottobre 1342 - 1348 | Giovanni Scarlatti |
Bibliografia | |
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