Diocesi di Mysore

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Diocesi di Mysore
Dioecesis Mysuriensis
Chiesa latina
St. Philomena's Church, Mysore 1.JPG
sede vacante
Mysore
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Bangalore
La diocesi nello stato indiano del Karnataka
Collocazione geografica della diocesi
Nazione bandiera India
Parrocchie 80
Sacerdoti 218 di cui 124 secolari e 94 regolari
533 battezzati per sacerdote
214 religiosi 837 religiose 1 diaconi
12.220.500 abitanti in 21.051 km²
116.212 battezzati (1,0% del totale)
Eretta 1850
Rito romano
Cattedrale Santa Filomena
Indirizzo
2939 Mother Theresa Road, Lashkar Mohalla, Mysuru-570001, Karnataka, India
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2022 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in India
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

La diocesi di Mysore (latino: Dioecesis Mysuriensis) è una sede della Chiesa cattolica in India suffraganea dell'arcidiocesi di Bangalore.

Territorio

La diocesi comprende i distretti di Mysore, Mandya, Chamarajanagar e Kodagu nello stato indiano del Karnataka.

Sede vescovile è la città di Mysore, dove si trova la cattedrale di Santa Filomena. A Dornahalli sorge la basilica minore di Sant'Antonio.[1]

Storia

Il 16 marzo 1845, su istanza del vicario apostolico Clément Bonnand, il vicariato apostolico della Costa del Coromandel (oggi arcidiocesi di Pondicherry e Cuddalore) fu diviso in tre missioni, ognuna delle quali guidata da un vicario con dignità episcopale.[2] La missione di Mysore fu affidata a Étienne-Louis Charbonnaux, consacrato vescovo il 29 giugno successivo. Questi aveva il titolo di vescovo coadiutore di Clément Bonnand, da cui la missione ancora formalmente dipendeva, e di amministratore della missione di Mysore.[3]

Il 3 aprile 1850 in forza del breve Pastorale ministerium di papa Pio IX[4] la missione di Mysore divenne ufficialmente indipendente ed elevata al rango di vicariato apostolico.

Il 1º settembre 1886 il vicariato apostolico è stato elevato al rango di diocesi con la bolla Humanae salutis di papa Leone XIII. Il 7 giugno dell'anno successivo, con il breve Post initam,[5] la diocesi entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Pondicherry. Sede vescovile era la città di Bangalore, dove fungeva da cattedrale la chiesa di San Patrizio.

Successivamente ha ceduto a più riprese porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione di nuove circoscrizioni ecclesiastiche e precisamente: la diocesi di Calicut il 12 giugno 1923, la diocesi di Salem il 26 maggio 1930 e la diocesi di Bangalore il 13 febbraio 1940.

In occasione dell'erezione della diocesi di Bangalore, per effetto della bolla Felicius increscente di papa Pio XII la diocesi si ingrandì con una porzione di territorio già appartenuta alla diocesi di Coimbatore e la sede vescovile fu traslata a Mysore, dove fu eretta a cattedrale la chiesa dedicata a San Giuseppe e a Santa Filomena.[6]

Il 19 settembre 1953 è diventata suffraganea della sede di Bangalore, contestualmente elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.[7]

Il 29 aprile 1955 ha ceduto la giurisdizione sui fedeli di rito siriaco orientale residenti nel proprio territorio all'eparchia di Tellicherry.

Il 3 luglio 1955 e il 16 novembre 1963 ha ceduto altre porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente della diocesi di Ootacamund e della diocesi di Chikmagalur.

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

Note
  1. Decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, 17 ottobre 2019; Prot. 516/17.
  2. Launay, Histoire des Missions de l'Inde, vol. II, Paris 1898, pp. 342-343,
  3. Launay, Histoire des Missions de l'Inde, vol. II, p. 381.
  4. Traduzione francese del breve apostolico in: Launay, Histoire des Missions de l'Inde, vol. II, p. 709,
  5. (LA) Breve Post initam, in Adrien Launay, Histoire des missions de l'Inde, Pondichéry, Maïssour, Coïmbatour, vol. IV, Paris, 1898, pp. 567-569.
  6. (LA) Bolla Felicius increscente, AAS 32 (1940), p. 346.
  7. (LA) Bolla Mutant res, AAS 46 (1954), p. 83 e sgg.
  8. Il 17 giugno 1910 fu nominato vescovo titolare di Tlos.
  9. Nominato vescovo titolare di Forno Maggiore.
Bibliografia
Collegamenti esterni