Festa dell'Assunzione di Maria (Nulvi)

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Festa dell'Assunzione di Maria (Nulvi)
Nulvi FestaAssunzioneMaria 01.jpg

Candelieri intorno al cataletto con la statua della Madonna
Festa mariana
Festa patronale
Festa locale
Commemorazione celebrata Assunzione di Maria
Chiamata anche Uscita dei Candelieri, Essida de sos candhaleris
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Sardegna
Provincia Sassari
Comune Nulvi
Luogo specifico vie del centro storico, Chiesa di San Filippo Neri, Chiesa di Santa Maria Assunta, Chiesa di Santa Croce
Diocesi Tempio-Ampurias
Periodo Estate
Data inizio 14 agosto
Data fine 23 agosto
Data d'istituzione XIII secolo
Tradizioni religiose processione, benedizione, celebrazioni liturgiche
Collegamenti esterni
Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA)

La Festa dell'Assunzione di Maria, detta anche Uscita dei Candelieri (in sardo, Essida de sos candhaleris), si svolge annualmente a Nulvi (Sassari), dal 14 al 23 agosto, per celebrare la Beata Vergine Maria assunta, patrona della città.

Storia

La festa ha origine, secondo la tradizione, come ex voto alla Madonna per ottenere la cessazione di una terribile epidemia di peste, che flagellava il borgo e che terminò il 14 agosto 1652 per intercessione di Maria Vergine.

Se è in questa contingenza che i candelieri diventano simbolo della devozione dei nulvesi nei confronti della Vergine, la loro genesi è, tuttavia, più antica. Infatti, questi risalgono al XIII secolo, quando i pisani arrivarono sull'isola, portando con sé alcune tradizioni e consuetudini - fra cui anche l'offerta di ceri aventi forma a tabernacolo e peso determinato - che diventò parte integrante della cultura sarda.

Successivamente, con la dominazione aragonese la tradizione dei candelieri si è persa in tutta la Sardegna e solo in pochi centri (Nulvi, Sassari e Ploaghe) è continuata nel tempo, tanto che fra gli stessi candelieri, sopravvissuti nel tempo, si notano evidenti differenze strutturali ed estetiche: i candelieri nulvesi si distinguono dagli altri per la particolare forma a tabernacolo, mutuata dai pisani. Infatti, quando gli aragonesi vietarono di proseguire le tradizioni pisane, ed imposero il cambiamento strutturale dei candelieri, i nulvesi si opposero fortemente alle innovazioni apportate dalle altre cittadine sarde, riguardanti proprio il passaggio dalla forma a tabernacolo a quella a cero o fioretto.

Candelieri

Trasporto del Candeliere degli agricoltori

I tre candelieri sono macchine processionali, che presentano una struttura, alta 7/8 metri e dal peso di 9 quintali circa, composta da due parti:

  • piedistallo (fuso) completamente in legno alto circa 2 metri che si inserisce alla base della parte superiore:
  • capitello - anch'esso in legno - che supporta una fitta trama di tavole e canne coperte esteriormente da cartapesta decorata.

Ogni candeliere viene trasportato da almeno sedici uomini alle stanghe ed altri quattro che reggono le corde.

Gremi

Ogni macchina processionale rappresenta un Gremio, ossia un'associazione corporativistica di lavoratori delle principali attività svolte un tempo nel territorio nulvese, identificato da un colore che è lo stesso del candeliere. Essi sono:

  • Gremio degli agricoltori (sos massajos), colore giallo: sono gli ultimi a scendere in processione ed i primi a entrate in chiesa. Il loro candeliere viene collocato, al centro, alle spalle di Maria Vergine.
  • Gremio degli artigiani (sos mastros), colore azzurro: scendono ed entrano per secondi ponendosi alla destra della Madonna.
  • Gremio degli allevatori (sos pastores), colore verde: aprono la processione ed entrano in chiesa per ultimi sistemandosi alla sinistra della Vergine.

Descrizione

La festa si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione:

Vigilia

Nel pomeriggio del 14 agosto, i candelieri vengono trasportati dalla Chiesa di San Filippo Neri, ove sono conservati durante l'anno, fino al corso Vittorio Emanuele, dove i portatori ricevono dal parroco la rituale benedizione.

La sfilata dei candelieri s'avvia per le vie del borgo per fermarsi - consentendo una sosta di ristoro ai portatori - a Cunventu 'e Subra. Il corteo riprende il cammino, percorre nuovamente il corso per sostare così anche nella periferia di Nulvi. L'ultimo tratto del percorso denominato Sa falada de sos candeleris (la discesa dei candelieri) vede i portatori mettersi alla prova in esibizioni di abilità nel tratto più ripido del percorso.

Trasporto del Candeliere degli agricoltori

Giunta la processione a fine percorso di fronte alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, i candelieri vengono necessariamente abbassati per poter entrare nell'edificio sacro secondo un ordine stabilito nel 1848: passa prima il gremio degli agricoltori (che sarà posizionato al centro), poi quello degli artigiani (a destra), infine quello dei pastori. È sera, all'interno della chiesa i candelieri rimarranno a coronamento della statua di Maria Vergine adagiata sul cataletto, vestita con un abito di seta bianco, mantello celeste e i gioielli, con una corona d'argento sulla testa, completamente velata.

Solennità dell'Assunta

Nel giorno della solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, il 15 agosto, dopo la Santa Messa solenne, si svolge la processione con la statua della Madonna per le vie del centro storico ed al suo rientro nella chiesa parrocchiale si compie l'antico rito, di derivazione bizantina, dell'Apostolato (in sardo, S'Apostuladu): dodici uomini raffiguranti gli Apostoli, vestiti con tuniche e palli, con l'aureole sulla testa ed in mano gli attribuiti iconografici, entrano in chiesa e, dopo la benedizione del parroco, rendono omaggio ad uno ad uno a Maria Vergine, inchinandosi di fronte al suo simulacro e baciandogli i piedi.

Prima degli Apostoli un bambino/bambina, vestito da angelo (in sardo, S'Angheleddu/a), ha già compiuto atto di devozione alla Madonna baciandogli anche lui i piedi, dopo aver tracciato con la spada un segno della croce. Conclude il rito una preghiera corale con il canto spagnolo de A la Asuncion. Questo rito dell'Apostolato si ripete tutte le sere dell'Ottava della festa.

Giorno successivo all'Ottava

Nel giorno successivo all'Ottava, il 23 agosto, dopo la Messa solenne, gli Apostoli, ritornano nella Chiesa di Santa Maria Assunta, omaggiano nuovamente la statua della Madonna e con canti la seguono, mentre viene riportata in sacrestia, dove sarà riposta; successivamente, inginocchiati all'altare del Sacramento intonano il Te Deum e cantando ritornano alla Chiesa di Santa Croce. In questo momento i candelieri vengono riportati nella Chiesa di San Filippo Neri.

La festa si conclude dinanzi all'ingresso della Chiesa di Santa Croce, dove san Paolo rompe con la spada la palma che san Giovanni tiene fra le mani, così la popolazione di Nulvi ha rinnovato, ancora una volta, il voto fatto alla Beata Maria Vergine Assunta per sconfiggere la peste.

Riconoscimenti

  • L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia

IDEA, logo.jpg
Patrimonio immateriale d'Italia

Bibliografia
  • Narduccio Dessole, Nulvi e i suoi Candelieri, Editore La Grafica, Porto Torres 2002
  • Giovanni Gavino Fois, I tre simboli di Nulvi. Il fascino della tradizione, Anglona 2006
  • Salvatore Pirisinu, 1000 feste. Guida alle feste tradizionali della Sardegna, Editore Superstar-EDES, Sassari 1988
  • Franco Stefano Ruiu, Un'isola in festa. Guida alle feste tradizionali, Editore Il Maestrale, Nuoro 1999
Voci correlate
Collegamenti esterni