I tre filosofi (Giorgione)

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
AUT Vienna Giorgione TreFilosofi 1508-1509.jpg
Giorgione, I tre filosofi (1508 - 1509), olio su tela
I tre filosofi
Opera d'arte
Stato

bandiera Austria

Regione [[]]
Regione ecclesiastica [[|]]
Provincia
Comune

Stemma Vienna

Località
Diocesi Vienna
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Kunsthistorisches Museum
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Venezia
Luogo di provenienza
Oggetto dipinto
Soggetto I tre filosofi
Datazione 1508 - 1509
Datazione
Datazione Fine del {{{fine del}}}
inizio del {{{inizio del}}}
Ambito culturale
Autore

Giorgione (Giorgio da Castelfranco)
detto Giorgione

Altre attribuzioni
Materia e tecnica olio su tela
Misure h. 125,5 cm; l. 146,2 cm; p. 3,5
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

<span class="geo-dms" title="Mappe, foto aeree ed altre informazioni per Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto.">Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. / {{{latitudine_d}}}, {{{longitudine_d}}} {{{{{sigla paese}}}}}


Collegamenti esterni
Virgolette aperte.png
Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: «Dov'è il re dei giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».
Virgolette chiuse.png

I tre filosofi è un dipinto, eseguito tra il 1508 ed il 1509, ad olio su tela, di Giorgio (o Zorzi) da Castelfranco, detto Giorgione (1477 ca. - 1510), conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna (Austria).

Descrizione

Soggetto

Nel dipinto sono raffigurati tre personaggi, che nelle fonti antiche sono stati identificati, come filosofi, astronomi o matematici, mentre dagli studiosi contemporanei sono indicati come i Magi in viaggio. Essi sono rappresentati in tre posizioni diverse (profilo, frontale e tre quarti) ed hanno vesti dai colori differenti, forse simbolici (bianco/verde per il giovane seduto, viola/rosso per quello con il turbante e giallo/marrone per il vecchio barbuto).

I tre Magi sono:

  • Il più giovane dei tre, seduto a terra, regge nella mano destra un foglio ed un compasso ed una squadra in quella sinistra, per il calcolo geometrico, e guarda con grande attenzione verso la caverna oscura davanti a lui.
  • Il secondo dei Magi, in piedi, ha un aspetto medio-orientale, tanto nei vestiti, come il turbante, quanto nella carnagione.
  • Il più anziano dalla lunga barba bianca, in piedi, tiene in mano un foglio con vari calcoli astronomici, sovrastati dalla scritta celus, e tiene nella sinistra un compasso: l'astronomia era uno degli interessi del committente Taddeo Contarini, che spesso consultava i testi del lascito del cardinale Bessarione alla Biblioteca Marciana di Venezia. Inoltre, secondo la tradizione armena, i Magi sono i re di Persia, India ed Arabia, studiosi di astronomia. La stessa fonte riporta i nomi di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare.

I tre personaggi, secondo gli studiosi, rappresentano:

  • le tre età dell'uomo: giovinezza, maturità e vecchiaia;
  • le tre diverse etnie, discendenti dai figli di Noè;
  • le personificazioni della filosofia antica, medievale e moderna.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • L'iconografia ricercata si contrappone alla semplicità della composizione spaziale, con tre personaggi, raggruppati nella metà destra del dipinto, mentre a sinistra domina la scena un'oscura rupe. Al centro, invece, tra la quinta rocciosa e quella vegetale dietro ai Magi, si apre un lontano paesaggio, con un villaggio immerso nel verde, dove il sole è appena tramontato tra le colline che si perdono in lontananza, dai toni azzurri per effetto della foschia. I contrasti di luce ed ombra amplificano la profondità spaziale e facilita la lettura tramite l'individuazione di linee di forza che attraversano la composizione: n'è un esempio la diagonale che parte dall'ombra della rupe e risale lungo la figura del giovane.
  • I tre Magi, dal punto di vista tecnico, sono privi di una linea di contorno definita del disegno, come usavano invece i pittori fiorentini. Si tratta di un carattere ricorrente fra gli artisti veneti che preferiscono costruire i propri personaggi utilizzando esclusivamente il colore e le sue diverse tonalità.
  • La solenne presenza dei tre personaggi s'impone per i colori vivaci e per l'ampiezza dei volumi panneggiati; ma ciò che prevale è il paesaggio, che con le sue forme determina la struttura stessa del dipinto. L'immagine, riportata ai valori pittorici e tonali del colore, esprime la visione giorgionesca dell'accordo tra uomo e natura.
  • Giorgione dipinse direttamente sulla tela, senza ricorso al disegno preparatorio, confermando così la descrizione di Giorgio Vasari, secondo cui egli era un pittore "senza disegno". [1] Per il modo di procedere così diretto, furono necessari alcuni pentimenti in corso d'esecuzione, evidenziati recentemente da radiografia e riflettografie.

Notizie storico-critiche

Lo storico e collezionista d'arte Marcantonio Michiel (14841552) attesta che l'opera fu eseguita per il mercante veneziano Taddeo Contarini e la descrive come:

« Tela a oglio delli tre phylosophi nel paese, dui ritti et uno sentado che contempla gli raggi solari cun quel saxo finto cusì mirabilmente, fu cominciata da Zorzo da Castelfranco et finita da Sebastiano Vinitiano. »
(Marcantonio Michiel, Notizia d'opere del disegno (1525))

Nel 1636 il dipinto era conservato da Bartolomeo della Nave, sempre a Venezia; ceduto nel 1638 a Hamilton, fu infine acquistato nel 1649 dall'arciduca, vescovo e collezionista d'arte Leopoldo Guglielmo d'Austria (16141662): da quel momento ha seguito le sorti delle raccolte asburgiche.

Note
  1. Giorgio Vasari, Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri (1568).
Bibliografia
  • Carlo Bertelli et. al., Storia dell'Arte Italiana, vol. 3, Editore Electa-Bruno Mondadori, Milano 1991, p. 93 ISBN 9788842445234
  • Giorgio Cricco et. al., Itinerario nell'arte, vol. 2, Editore Zanichelli, Bologna 1999, pp. 369, A 75 - A 76 ISBN 9788808079503
  • Alessandra Fregolent, Giorgione. Il genio misterioso della luce e del colore, collona "Art Book", Editore Leonardo Arte, Milano 2001, pp. 78 - 79
  • Francesco Negri Arnoldi, Storia dell'Arte, vol. 2, Editore Fabbri, Milano 1988 ISBN 9788845007340
  • Rolf Toman, Arte italiana del Rinascimento: architettura, scultura e pittura, Editore Könemann, Colonia 1998, pp. 388 - 389 ISBN 9783829020404
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, collana "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2002, p. 86 ISBN 9788843582594
  • Stefano Zuffi, La pittura italiana, Editore Mondadori-Electa, Milano 1997, p. 178 ISBN 9788843559114
Voci correlate
Collegamenti esterni