Sant'Ignazio I di Costantinopoli

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Sant'Ignazio I di Costantinopoli
Patriarca
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al secolo Niceta Rangabe
battezzato
Santo
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Mosaico nella Basilica di Santa Sofia, Istanbul
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 80 anni
Nascita 797
Morte 23 ottobre 877
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa 811 ca.
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 835 ca.
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Consacrazione vescovile 846
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Elevazione a Patriarca
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Incarichi ricoperti Patriarca ecumenico di Costantinopoli
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica Chiesa ortodossa
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Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza 23 ottobre
Altre ricorrenze
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Incoronazione
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Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Consorte

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Figli
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 23 ottobre, n. 10:
« A Costantinopoli, sant'Ignazio, vescovo, che, reso oggetto di molti oltraggi da parte dell'imperatore Barda, al quale aveva rimproverato di aver ripudiato la moglie, fu mandato in esilio, ma, richiamato dal papa san Nicola I, riposò infine in pace. »

Sant'Ignazio I di Costantinopoli, al secolo Niceta Rangabe (797; † 23 ottobre 877) è stato un monaco e patriarca bizantino.

Cenni biografici

Nacque a Costantinopoli nel 797, figlio dell'imperatore Michele I Rangabe e della principessa Procopia. Attorno all'813, quando Leone V l'Armeno rovesciò Michele, il giovane Niceta con il fratello fu reso eunuco, per non permettere successione alla sfortunata famiglia imperiale, e con il padre e il fratello furono costretti a entrare in monastero, dove Niceta assunse il nome di Ignazio.

Nel 840, dopo aver ricevuto gli ordini sacri divenne egumeno (cioè abate) del monastero di Proti. In seguito fondò i monasteri di Plati, Iatros e Terebinto. Durante la persecuzione iconoclastica fu l'anima della resistenza contro l'imperatore Teofilo e contro il suo braccio destro, il patriarca Giovanni VII Lecanomante.

Dopo la morte degli imperatori Teofilo nel 842 e Metodio nel 847, divenne successore del patriarca Giovanni. In un momento così delicato per la chiesa greca, Ignazio mostrò subito di possedere più zelo e tenacia che abilità politica. Appena eletto entrò in contrasto con alcuni alti prelati come Gregorio Asbesta, arcivescovo di Siracusa, da lui deposto. I motivi della deposizione erano incentrati sulla questione dogmatica legata al culto delle immagini.

Nel 855 salì al potere il figlio di Teodora, Michele III, favorito dal curopalate (maggiordomo) e suo zio materno, Bardas. La depravazione morale di questo indusse Ignazio I a rifiutargli l'Eucarestia. Il patriarca pagò cara la sua fermezza, fu convocato dall'imperatore il Concilio di Costantinopoli (858) che depose Ignazio I e pose a guida del patriarcato Fozio, mentre Ignazio fu costretto a ritirarsi nuovamente in monastero a Terebinto. Nonostante le forti pressioni del monarca e le persecuzioni dei suoi seguaci, Ignazio non accettò mai la deposizione.

Su sollecitazione del nuovo patriarca, papa Niccolò I inviò due suoi rappresentanti che parteciparono al Concilio di Costantinopoli (861) convocato da Fozio, tenutosi nella chiesa dei santi Apostoli, che condannò l'elezione di Ignazio in quanto eletto da Teodora senza rispettare le leggi canoniche.

Ignazio subì altre persecuzioni, fu incarcerato, e dopo una breve liberazione fu costretto a fuggire il 25 maggio 861, vestito da servo, per sfuggire ai soldati che lo volevano uccidere. Intanto a Roma, su appello di Ignazio, il pontefice sconfessò le decisioni del sinodo e col Concilio di Roma (863) revocò la nomina di Fozio, dichiarando Ignazio I legittimo patriarca di Costantinopoli. Nonostante le decisioni del concilio, Fozio rimase in carica fino all'867.

Il 25 settembre 867 Michele III fu ucciso da Basilio il Macedone che, divenuto imperatore, allontanò Fozio richiamando Ignazio I alle sue funzioni. La nomina fu confermata dal Concilio di Costantinopoli (867) tenutosi su richiesta dell'imperatore. Anche la sede romana che, con Nicolò I, non aveva mai cessato di tutelare i diritti di Ignazio, confermò, con papa Adriano II, la reintegrazione di Ignazio I, definitivamente sanzionata nell'869 dal Quarto concilio ecumenico di Costantinopoli.

Ignazio rimase patriarca fino all'877, anno in cui morì, e gli successe nuovamente Fozio.

Successione degli incarichi

Predecessore: Patriarca ecumenico di Costantinopoli Successore: Cruz ortodoxa.png
Metodio I 847-858 Fozio I I

Fozio I 867-877 Fozio I II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Metodio I {{{data}}} Fozio I
Bibliografia
  • Mario Niccoli Enciclopedia Italiana Treccani, 1933, online
  • A. Labate, "Ignazio di Costantinopoli", in Il Grande libro dei Santi, s.v., 1998, vol. II, pp. 1088-1090.