Isidoro da Chiari

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Isidoro da Chiari, O.S.B.
Vescovo
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al secolo Taddeo Cucchi
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Ritratto di Ididoro Claro, sacrestia del duomo, Chiari
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita Chiari
1495
Morte Foligno
18 marzo 1555
Sepoltura
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa monastero di san Giovanni Evangelista a Parma, 24 giugno 1517
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale [[]]
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Nominato vescovo 24 gennaio 1547 da papa Paolo III
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Consacrazione vescovile
Consacrazione vescovile 17 aprile 1547 dal vescovo Giovanni Giacomo Barba
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Incarichi ricoperti Vescovo di Foligno
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° vescovo di Roma
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Invito all'ascolto
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Isidoro da Chiari, o Clario, al secolo Taddeo Cucchi (Chiari, 1495; † Foligno, 18 marzo 1555) è stato un monaco, vescovo e teologo italiano.

Cenni biografici

Taddeo Cucchi nacque a Chiari, presso Brescia, attorno al 1495, probabilmente da una famiglia di modesta condizione.

Assunse i voti nel 1517 nel monastero benedettino-cassinese di san Giovanni Evangelista a Parma, assumendo il nome di Isidoro. Qui ebbe ebbe come maestri Angelo Claretti e Luciano degli Ottoni e intrattenne rapporti di amicizia con i fratelli Teofilo e Giambattista Folengo. Tale monastero fu la sua residenza principale tranne brevi periodi, nel 1529 fu presso il monastero di Torchiana e nel 1531 per un anno fu presso il monastero di sant'Eufemia a Brescia. Il suo interesse per i testi biblici lo spinse a conoscere, oltre al latino, il greco e l'ebraico.

Nel 1536 accompagnò a Roma il confratello abate Gregorio Cortese, nominato membro della commissione incaricata di redigere il Consilium de emendanda ecclesia. Mentre fervevano i lavori della commissione, Isidoro redasse l' Adhortatio ad concordiam. L'opera fu redatto da Isidoro con intenti non polemici, ma finalizzati alla riconciliazione e alla pace, indirizzata ai dissidenti in materia religiosa e dedicata a Gasparo Contarini, che ne aveva rivisto il testo. L'opera fu stampata solo nel 1539 e non fu stampata in Germania, com'era nelle prime intenzioni del circolo degli "spirituali", ma a Milano. L'occasione era fornita comunque dai colloqui religiosi di Worms, i quali inaugurarono una serie di incontri tra cattolici e protestanti per risolvere le dispute dottrinali, patrocinati da Carlo V e nei quali gli "spirituali" furono fortemente implicati.

Clario curò un'edizione della Vulgata di San Girolamo, emendata tramite un confronto con i testi originali greci e latini, pubblicata a Venezia nel 1542. Nel prologo, e nei Prolegomena dell'opera, egli sosteneva tesi concilianti verso i protestanti. La Bibbia del Clario vide varie ristampe, ma venne messa all'indice da Paolo IV nel 1559. Una nuova edizione, espunta del prologo e dei Prolegomena, uscì nel 1564. Sempre nel 1542 a Venezia pubblicò anonimamente i Commentari in Epistolas Pauli ad Romanos et ad Galatos.

In vista dell'apertura del concilio di Trento, nel giugno 1545 la Congregazione cassinese inviò a Trento tre rappresentante tra cui Clario. I tre abati giunsero a Trento il 18 giugno 1545 e furono presenti alla messa in cattedrale il giorno dei santi Pietro e Paolo. Dopo l'apertura tornarono ai loro conventi per ritornare a Trento in dicembre. Nei lavoro preliminari del concilio si decise che gli abati dei vari ordini religiosi, tra cui i nostri, potevano prendere parte ai lavori e che i tre abati cassinesi avrebbero rappresentato non i propri monasteri, ma l'intera Congregazione cassinese, con un solo voto.

Il 13 gennaio 1547, nella sesta sessione del concilio, fu approvato il decreto sulla giustificazione e fu l'ultima occasione solenne in cui Isidoro presenziò ai lavori conciliari, perché il 24 gennaio, grazie all'appoggio dei cardinali Reginald Pole, Gregorio Cortese e Iacopo Sadoleto, fu nominato da papa Paolo III vescovo di Foligno. Fu consacrato il 17 aprile dal vescovo di Teramo Giovanni Giacomo Barba Ch, O.S.A..

Consapevole dell'importanza del ruolo del vescovo e della necessità che risiedesse stabilmente nella propria diocesi, incentrò la sua azione pastorale sulla riforma del clero, sulla predicazione e sulle opere di carità. Cercò di moralizzare i comportamenti del clero, limitare i lussi, diffondere la conoscenza del Vangelo tra il popolo. Istituì la "Compagnia di San Martino" incaricata di occuparsi delle persone più bisognose.

Clario morì a Foligno nel 18 marzo 1555.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Foligno Successore: Bishopcoa.png
Blosio Palladio Ch 24 gennaio 1547-18 marzo 1555 Sebastiano Portico Ch I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Blosio Palladio Ch {{{data}}} Sebastiano Portico Ch
Bibliografia
  • Silvano Giordano, ISIDORO da Chiari, in Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, Roma, vol. 62, 2004, online