Luciano Lanzoni
Luciano Lanzoni Laico consacrato | |
---|---|
Età alla morte | 63 anni |
Nascita | Bomporto 16 febbraio 1958 |
Morte | Ampasimanjeva, Madagascar 18 giugno 2021 |
Sepoltura | Ferme Saint François d'Assise, Manakara. |
Appartenenza | Servi della Chiesa |
|
Luciano Lanzoni (Bomporto, 16 febbraio 1958; † Ampasimanjeva, Madagascar, 18 giugno 2021) è stato un missionario e laico consacrato italiano appartenuto all'Istituto secolare dei Servi della Chiesa.
Biografia
Nato nel 1958 a Bomporto, provincia di Modena, si è trasferito poi a Carpi con la famiglia. Conseguito il diploma presso l'Istituto Professionale Giancarlo Vallauri di Carpi, ha lavorato per un breve periodo di tempo in fabbrica.
Nei Servi della Chiesa
Ha abbandonato lavoro e famiglia per entrare fra i Servi della Chiesa, Istituto di vita consacrata fondato da don Dino Torreggiani; ha cominciato mettendosi al servizio dei più emarginati in un Centro di accoglienza per alcolizzati, tossicodipendenti e prostitute di Reggio Emilia. Si è poi trasferito a Modena, dove ha svolto il suo servizio, prima in un Centro di accoglienza e reinserimento per ex-carcerati, e in seguito al CEIS (Centro di Solidarietà) con i tossicodipendenti.
Durante i suoi anni di missione ha sempre sostenuto e accompagnato l'istituto dei Servi della Chiesa. Negli ultimi anni, come vice-Superiore generale, ha dato un grande aiuto per superare le difficoltà e i problemi logistici dell'Istituto in Madagascar e ha aiutato i fratelli e le sorelle nello stare vicino ai poveri, contribuendo alla formazione spirituale dei membri. Di recente ha promosso e sostenuto la formazione di tre commissioni all'interno dell'istituto che vanno a rafforzare il cammino locale dei Servi e delle Serve della Chiesa.
In Madagascar
Nel 1990 è partito come missionario laico in Madagascar, al servizio della diocesi di Ambositra, operando presso l'Akanin'ny Marary, (o Rifugio dei malati), ubicato a 250 km dalla capitale; il Centro è stato aperto nel 1967 per l'accoglienza, la cura e il reinserimento sociale di lebbrosi, tubercolotici, disabili fisici e mentali, detenuti, povera gente.
Dal 1976 la Diocesi di Reggio Emilia si è impegnata a sostenere l'opera inviandovi dei missionari; il loro lavoro continuo e negli ultimi anni quello scrupoloso di Luciano, hanno fatto in modo che l'Akanin'ny Marary abbia diverse strutture quali:
- Il Foyer Santa Maria, per l'accoglienza di tutti i malati cronici che hanno bisogno di cure più o meno lunghe;
- il Foyer Santa Teresa, per il ricovero post-ospedaliero dei disabili e altri malati;
- il Centro Ortopedico San Camillo, con il sostegno tecnico e formativo della Croce Rossa Internazionale, è il centro più funzionale del Madagascar, per la fabbricazione di protesi e varie apparecchiature ortopediche;
- il Foyer Fialofana, per la cura, il recupero e il reinserimento di donne con problemi psichici gravi;
- i Centri di prossimità, con le fattorie San Paolo, Sant'Agnese e Santa Maria della Pace, per il reinserimento dei malati nei progetti agricoli.
- le Unità Mobili: unità mediche mobili per visitare i villaggi più sperduti e stimolare le famiglie alle cure e all'inserimento scolastico di bambini con ritardo mentale.
Nel 2007 Lanzoni è stato mandato a Manakara, nella Diocesi di Farafangana (315 km più a sud) per seguire un nuovo progetto dell'Unione Europea, in collaborazione con l'ONG Volontari nel Mondo RTM, per la prevenzione e la cura di filariosi, lebbra, malaria e tubercolosi. Luciano si doveva occupare della formazione del personale addetto alla cura e alla prevenzione di queste malattie nei villaggi più remoti.
Nel 2009 gli è stato conferito il premio "Donata Testi" dall'Associazione Amo (Associazione Malati Oncologici) di Carpi e il 18 novembre dello stesso anno ha rischiato la vita a causa di un tentativo di rapina, durante il quale è stato ferito gravemente a un polmone. Ristabilitosi, dopo alcuni mesi, ha ripreso la sua normale attività.
Terminato il progetto con la RTM, nel giugno 2011, si mette a disposizione del Vescovo di Farafangana per attività di animazione e sviluppo delle popolazioni della periferia sud di Manakara e per il miglioramento delle condizioni di vita dei malati mentali della regione. II vescovo gli aveva pure affidato la Ferme Saint François d'Assise ad Analabe, un villaggio nella foresta a sud di Manakara, dove si è occupato di insegnare il lavoro agricolo e dell'allevamento di animali da fattoria per dare opportunità di lavoro alle persone più povere delle campagne, o un reinserimento nel lavoro a ragazzi e ragazze con disagi con il progetto Diocesi Verde.
Nel 2013 è stata completata la costruzione del Centro di salute Mentale nell'ospedale di Ambositra (finanziato con gli aiuti inviati da Carpi) e del pronto soccorso per i bambini epilettici, oltre alla formazione del personale medico specializzato in neuropsichiatria.
Dal 2018 Lanzoni aveva cominciato una collaborazione con la diocesi di Mananjari, per avviare un altro centro riabilitativo post-trauma o per l'handicap; stavolta a inviarlo era stata la Diocesi di Carpi. Il missionario ha continuato comunque a dare il suo sostegno alle numerose opere da lui seguite in passato in tutto il Madagascar.
Morte
È morto di covid nell'ospedale di Ampasimanjeva in Madagacar: lo aveva contratto qualche giorno prima, con insufficienza respiratoria; dapprima si pensava che fosse solo effetto collaterale del vaccino fatto, poi si è avuto un serio peggioramento delle condizioni di salute.
Il funerale di Luciano Lanzoni ha avuto luogo nella chiesa parrocchiale di Ambalapahasoavana a Manakara sabato 19 giugno; la celebrazione eucaristica è stata presieduta dal parroco don Luca Fornaciari; vi hanno preso parte una rappresentanza di Servi e Serve della Chiesa. La salma è stata tumulata presso la Ferme Saint François d'Assise a Manakara.
La Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla lo ha commemorato nella messa di venerdì 25 giugno alle 21 in Cattedrale, presieduta dal vescovo Massimo Camisasca(ch); i Servi della Chiesa avevano già in programma questa celebrazione presso la sede di Masone (nel giorno della consolazione del Sacro Cuore a don Dino Torreggiani) e che dopo l'accaduto si è deciso di trasferire in Cattedrale per consentire la partecipazione a un maggior numero di persone.
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|