Servi della Chiesa
Servi della Chiesa | |
in latino ''''' | |
Istituto di vita consacrata Istituto secolare maschile e femminile di diritto diocesano | |
Fondatore | Dino Torreggiani |
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Data fondazione | 1º febbraio 1948 |
Luogo fondazione | Reggio Emilia |
Superiore generale | don Stefano Torelli |
Approvato da | monsignore Beniamino Socche |
Data di approvazione | 19 marzo 1948 |
Motto | ' |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale |
I Servi della Chiesa è un istituto secolare maschile e femminile di diritto diocesano: attualmente è presente in Italia, Spagna, Cile e Madagascar. Essi si dedicano al servizio interno della comunità ecclesiale, pronti anche ad eventuali chiamate ai ministeri, per i diversi servizi della comunità stessa nel campo educativo, liturgico, caritativo e sociale. Attuale Superiore Generale è don Stefano Torelli.
Cenni storici
Le origini dell'Istituto sono legate a Don Dino Torreggiani (1905-1983), un sacerdote speciale originario di Masone, nella Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Fin dall'inizio don Dino scelse uno stile di vita evangelico, scevro da ogni privilegio e interesse economico. Non appena ordinato prete, comprese che il suo sacerdozio doveva avere due caratteristiche ben distinte: la consacrazione con i voti di obbedienza, povertà e castità, e la cura preferenziale dei più poveri e derelitti.
Negli anni successivi questa intuizione divenne, a poco a poco, un vero progetto di vita. Don Dino, con il benestare del Vescovo, lo fece condividere a giovani sacerdoti, seminaristi e laici, che desideravano vivere in maniera radicale il Vangelo con i più poveri. L'8 dicembre 1940, emise i voti unitamente ad Alberto Altana, uno studente universitario poi divenuto sacerdote, e Gino Colombo, un giovane catechista ammalato gravemente che, qualche giorno dopo la consacrazione, lasciò questo mondo.
Tre anni più tardi, si unì a loro un giovane impiegato, Enzo Bigi, che lasciò la fidanzata per consacrare la sua vita al Signore, dapprima nella periferia popolare di Reggio Emilia e poi a Badia Polesine (Rovigo), dove si prese cura dei bambini Sinti. Con questi giovani e altre persone dedite all'evangelizzazione tra i più poveri (e su consiglio di Don Giovanni Calabria), Torreggiani diede vita all'Istituto secolare dei Servi della Chiesa.
Ispirandosi alla Costituzione Apostolica Provida Mater Ecclesia di papa Pio XII nel febbraio del 1947, l'allora Vescovo della Diocesi di Reggio Emilia, mons. Beniamino Socche(ch), eresse canonicamente l'Istituto secolare Servi della Chiesa, approvandone le Costituzioni il 19 marzo del 1948.
Finalità dell'Istituto
Nel documento di approvazione dell'Istituto viene affermato come fine specifico quello di aiutare, secondo le proprie forze e i mezzi che gli saranno forniti, i Vescovi Diocesani nel Ministero Apostolico. Vengono altresì riconosciute le case già fondate nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e viene nominato Superiore del detto Istituto, in attesa di poter procedere a regolare elezione, il sacerdote Dino Torreggiani.
Così recita l'art.4 delle Costituzioni: I Servi della Chiesa, tanto laici che ministri ordinati, rimangono inseriti nel loro contesto sociale ed ecclesiale, in modo da poter operare dall'interno di esso quale fermento di vita evangelica. Si tratta di una vera consacrazione attraverso i voti di povertà, castità e obbedienza, vissuti in un contesto secolare, cioè nel mondo, condividendo la vita di tutti, ma evitando privilegi ed esenzioni.
E nell'art.7 la comunione con il Papa e i Vescovi, viene espressa in:
« | una obbedienza semplice e generosa… dovrà qualificare sempre l'atteggiamento dei Servi della Chiesa. » |
Secondo l'art. 24, lungi dall’essere passiva, tale obbedienza
« | sarà sollecita nel formulare proposte e prendere iniziative, soprattutto nel senso di una scelta preferenziale per i più poveri. » |
Lo spirito di questa preferenza per gli ultimi viene espresso in un impegno di povertà rigorosa, quale immedesimazione nei più poveri e fonte di grazia per la loro salvezza (art. 6), conformemente alle esigenze del Vangelo riproposte dal Concilio, perché il Regno di Dio sia annunciato ad ogni creatura. Per questo i Servi e le Serve della Chiesa avranno particolare cura nel ricercare e nell'accogliere i più dimenticati e i lontani, condividendo con loro la Parola di Dio, l'Eucaristia, la casa e la mensa, facendo con loro un cammino di liberazione e di salvezza (art. 40).
Sviluppo e diffusione
Il 19 marzo 1949 venne ordinato il primo sacerdote proveniente dai Servi della Chiesa, Don Alberto Altana. Da quel momento i sacerdoti diocesani e i laici potevano svolgere il proprio ministero senza l'obbligo di vivere in convento o in una congregazione religiosa; i laici potevano rimanere all'interno del proprio ambiente familiare e di lavoro. Questo era quanto aveva desiderato sempre Don Dino, seminando e facendo maturare un po' dappertutto le vocazioni. Si può quindi affermare, che le intuizioni e le convinzioni di Torreggiani erano consone alle decisioni prese durante il Concilio Vaticano II.
Nell'Anno santo 1950 l'Istituto prese parte al 1° Congresso mondiale degli Istituti secolari tenutosi a Roma. Nel 1956 i Servi della Chiesa iniziarono la loro opera come sacristi nella Cattedrale di Napoli e, quindi, del Tempio dell'Incoronata a Capodimonte; nello stesso anno Don Dino fu eletto Superiore Generale dall'Assemblea dei Servi e venne formato il nuovo consiglio generale.
Nel 1963 Paolo VI diede in affidamento ai Servi della Chiesa la parrocchia di San Gregorio Magno alla Magliana di Roma: a capo di essa furono preposti Don Alberto Altana e Don Pietro Cecchelani. Nel corso degli anni sessanta, furono aperte in Spagna due case di formazione, una a Paredes de Nava e a Tordesillas, in Castiglia, dove operava Don Mario Pini. Don Dino pensava di recarsi poi in America Latina, ma nel 1967, accogliendo l'invito del nuovo Vescovo, Mons. Gilberto Baroni(ch), decise di prendere parte alla missione diocesana in Madagascar, dapprima con due e, poi, con altri cinque Servi della Chiesa.
Agli inizi degli anni settanta, con il pensiero rivolto al futuro dell'Istituto, chiese ad altri laici e sacerdoti di prenderne la direzione. Nel 1972 venne eletto Superiore generale Don Alberto Altana, mentre Don Dino venne proclamato consigliere generale a vita. Allo stesso tempo furono approvate le nuove Costituzioni. Nel 1973, a seguito delle dimissioni di Don Alberto, venne eletto Superiore generale Renato Galleno, che per diversi anni aveva retto il Collegio di Villa Maria di Treviso; nel 1977 gli succedette nella carica Don Angelo Scalabrini. In questa occasione Don Dino dovette abbandonare il Consiglio Generale, anche se gli venne riconosciuto il merito di essere stato il fondatore dell'Istituto. L'anno seguente vennero accolte anche le donne fra i Servi della Chiesa, con l'ingresso di Virginia Beneventi in Italia e di Germaine Rovanirina in Madagascar.
Serve della Chiesa
Le Serve della Chiesa costituiscono il ramo femminile dell'Istituto: esse sono impegnate a vivere la stessa spiritualità e gli stessi impegni apostolici dei Servi. Questa associazione è stata riconosciuta nella Chiesa come Associazione pubblica di fedeli di diritto diocesano, dal Vescovo di Reggio Emilia–Guastalla, Mons. Paolo Gibertini(ch), l'11 luglio 1997.
In seguito, il 29 aprile 2001, il Consiglio generale dell'Associazione si è dato il Regolamento di vita, con le norme specifiche per l'applicazione e l'incarnazione del carisma. Più tardi, i due Capitoli generali del 2003, tenutosi in Italia, e del 2008 in Madagascar, hanno precisato e delineato meglio il cammino comune delle Serve, dal punto di vista istituzionale, strutturale e spirituale.
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