Sacrorum Conciliorum Nova Amplissima Collectio
Sacrorum Conciliorum Nova Amplissima Collectio ("Nuova ampissima collezione dei Sacri Concili"), solitamente indicata con Mansi dal cognome del suo compilatore, è il nome della raccolta di documenti relativi a sinodi regionali e concili universali, curata dall'ecclesiastico italiano Giovanni Domenico Mansi (1692-1769).
Nella versione originale, che consta di 31 volumi, giunge a coprire fino a metà del Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze del 1438[1][2], ma in seguito ha visto la pubblicazione di altri supplementi. Nella storiografia cattolica, il Mansi sta al magistero come il Migne (PL e PG) sta alla tradizione.
Precedenti
Prima del Mansi altri ecclesiastici si erano dedicati a compilare e pubblicare raccolte di fonti relative ai concili:
- Jacques Merlin aveva pubblicato nel 1524 l'opera in due volumi Acta tam conciliorum quam pontificum quae recollegit Ysidorus Hispalensis;
- il lavoro del Merlin era stata accresciuto prima da Philippe Labbé con il titolo di Sacrosancta concilia ad regiam editionem exacta[3] e poi da Gabriel Cossart, Etienne Baluze e Jean Hardouin;
- l'ultima revisione aggiornata dell'opera era stata compiuta da Niccolò Coleti con il titolo Sacrosancta concilia... nunc vero integre insertis Stephani Baluzii, & Ioannis Harduini additamentis[4].
Il Supplementum
Dal 1748 al 1752 il Mansi pubblicò a Lucca sei volumi che avevano come titolo Sanctorum conciliorum et decretorum collectio nova, seu collectionis conciliorum... supplementum, in quo additamenta, variantes lectiones emendationes ad concilia Veneto-Labbeana; nova itidem concilia, ac decreta exhibentur[5].
Il Supplementum del Mansi rimane l'opera erudita più originale del suo autore, anche se non esente da errori critici[6]; il lavoro specifico del Mansi consistette nel recupero delle fonti conciliari, con 320 lettere papali e nuovi documenti su 900 concili, alcuni dei quali fino ad allora del tutto sconosciuti; allo scopo utilizzò, comunque, i Concilia Magnae Britanniae et Hiberniae di David Wilkins[7], i Sacra concilia Ecclesiae Romano-Catholica in Regno Hungariae di Károly Péterffy[8] e la Veterum scriptorum et monumentorum historicorum, dogmaticorum, moralium, amplissima collectio di Edmond Martène[9].
Nelle intenzioni del Mansi il Supplementum doveva essere la preparazione di una nuova edizione completa delle fonti conciliari.
L'opera completa
La pubblicazione della raccolta completa delle fonti conciliari iniziò effettivamente nel 1759; essa giunse a termine solo nel 1798, quasi trent'anni dopo la morte del Mansi.
Il titolo dell'opera è Sacrorum conciliorum nova, et amplissima collectio... Editio novissima[10]. Essa si articola in 31 volumi: i primi tredici furono stampati a Firenze, i successivi a Venezia; il XV volume (1770) si apre con l'annuncio della morte del Mansi e con l'avvertenza dell'editore Antonio Zatta che l'autore aveva interamente condotto a termine la preparazione dell'opera.
La monumentale opera fu ristampata con aggiunte da Louis Petit e Jean Baptiste Martin in 60 volumi a Parigi tra il 1899 e il 1927.
Volumi
Questo l'elenco completo dei volumi e con le date dei documenti inclusi:
- 1 (33-304)
- 2 (305-346)
- 3 (347-409)
- 4 (410-431)
- 5 (431-441)
- 6 (441-451)
- 7 (451-492)
- 8 (492-536)
- 9 (536-590)
- 10 (590-653)
- 11 (653-687)
- 12 (687-787)
- 13 (787-814)
- 14 (814-856)
- 15 (855-868)
- 16 (869-871)
- 17 (872-884)
- 17 suppl.
- 18 (885-967)
- 18 suppl.
- 19 (967-1070)
- 20 (1070-1109)
- 21 (1109-1166)
- 22 (1166-1225)
- 23 (1225-1268)
- 24 (1249-1299)
- 25 (1300-1344)
- 26 (1344-1409)
- 27 (1409-1418)
- 28 (1414-1431)
- 29 (1431-1434/1442)
- 30 (1431-1439)
- 31 (1440-)
- 31 suppl.
- 32 (1438-1549)
- 33 (1545-1565)
- 34 (1565-1727)
- 35 (1414-1724)
- 36/1 (1546-1569)
- 36/2 (1569-1609; occid.)
- 36/3 (1510-1719; occid.)
- 37 (1720-1735)
- 38 (1736-1789)
- 39 (1790-1845)
- 40 (1806-1867; orient.)
- 41 (1797-1817)
- 42 (1865-1874; orient.)
- 43 (1846-1850; occid.)
- 44 (1850-1853; occid.)
- 45 (1860-1884; orient.)
- 46 (1716-1902; melchitarum synodi)
- 47 (1854-1859; occid.)
- 48 (1860-1867; occid.)
- 49 (Concilio Vaticano I/pars 1)
- 50 (Vat.I/pars 2/sect. 1)
- 51 (Vat.I/pars 2/sect. 2)
- 52 (Vat.I/pars 2/sect. 3)
- 53 (Vat.I/pars 2/sect. 4)
Valutazione
Da un lato, la raccolta rende ancora oggi un utile servizio, essendo indicata nelle citazioni di molti documenti della Chiesa Cattolica. Cf. Paolo VI:
« | L'opera del Mansi, infatti, rimane tuttora la più completa collezione di testi conciliari e, pur con i suoi limiti, si è rivelata strumento prezioso per gli studi di storia della Chiesa e di teologia, utilizzato largamente anche dal Concilio Ecumenico Vaticano II. » | |
D'altro lato,
« | tradisce troppo la fretta, la mancanza di critica nella scelta dei testi e delle varianti, la mancanza di accuratezza, per cui s'incontrano ripetizioni e contraddizioni, che sviano; e talora una negligenza fonte di gravi confusioni. » | |
(Celestino Testore, 1951, 1979)
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Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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