San Marziale di Limoges

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San Marziale di Limoges
Vescovo
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Matteo Giovannetti[1] (1344 - 1345). Affresco nella Cappella di san Marziale, Palazzo dei Papi, Avignone
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita III secolo
Morte Limoges
30 giugno ?
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Ordinazione presbiterale III secolo
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Incarichi ricoperti Vescovo di Limoges
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
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Collegamenti esterni
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 30 giugno, n. 3:
« A Limoges in Aquitania, in Francia, san Marziale, vescovo. »

San Marziale di Limoges (III secolo; † Limoges, 30 giugno ...) è stato un vescovo latino, evangelizzatore del Limosino (Francia) e primo vescovo della Diocesi di Limoges.

Vita

Poco o nulla si conosce del primo vescovo di Narbona. San Gregorio di Tours lo annovera tra i sette vescovi inviati da Papa Fabiano a evangelizzare della Gallia. Gli atri vescovi ricordati dalla Chiesa come apostoli della Gallia sono: San Gaziano di Tours; San Trofimo di Arles; San Saturnino di Tolosa; San Dionigi di Parigi; Sant'Austremonio di Clermont; San Paolo di Narbona.

Culto

Le spoglie del santo furono poste in una tomba fuori le mura della città, che ben presto divenne luogo di venerazione e meta di pellegrinaggi. Nell'848, sulla tomba del santo, sorse un'abazia a lui dedicata.

Limoges nell'anno mille si trovò al centro di una viva polemica, avente per soggetto l'apostolicità di san Marziale, evangelizzatore e primo vescovo del Limosino, allora santo patrono della potente abazia a lui dedicata e che ne conservava le reliquie.

La prima agiografia del santo detta Vita Antiquior, molto breve e redatta in epoca carolingia, fa di san Marziale un contemporaneo di san Pietro, da lui inviato nelle Gallie. Nella seconda vita del santo, detta Vita Prolixior, risalente alla fine del X, Marziale diventa parente di san Pietro, assiste ad alcuni eventi della vita di Cristo, come la risurrezione di Lazzaro e la lavanda dei piedi.

L'idea di fare di san Marziale un apostolo di Cristo emanò probabilmente dall'abazia, preoccupata di preservare la sua primazia, in un periodo storico dove le reliquie dei santi furono oggetto di grande venerazione, e possedere quelle di un testimone di Cristo le metteva in primo piano. Fu in questo periodo che nella vicina abazia di Saint Jean d'Angely fu traslata la testa di san Giovanni Battista, il cui culto rischiava di offuscare quello del santo limosino e di divenire un concorrente pericoloso di una delle più fruttuose mete di pellegrinaggio di Aquitania.

Il monaco Ademaro di Chabannes fu il principale difensore dell'apostolicità del vescovo, scrisse innumerevoli sermoni in tal senso. Nel 1028 sostenne un pubblico contraddittorio con il monaco Benedetto della Chiusa, narrato da quest'ultimo nell' Epistola de apostolatu s. Martialis (BHL 5584), dove Ademaro fu accusato di falsificazioni grossolane dal confratello.

Ademaro lasciò Limoges e nei cinque anni successivi si dedicò alla creazione di numerosi falsi. Nel 1031, in occasione dei concilii di Limoges e di Bourges, ai quali Ademaro partecipò, egli stilò addirittura una falsa lettera di papa Giovanni XIX, con la quale si notificava a tutti i vescovi delle Gallie che si poteva attribuire e san Marziale il titolo di apostolus.

Dopo questi sinodi l'apostolicità del santo fu generalmente accettata, fino agli studi di Louis Duchesne (1892) e di padre Louis Saltet, O.S.B., (1925 - 1931): oggi si ritiene plausibile che l'evangelizzazione di quella regione sia avvenuta nel III secolo o agli inizi del seguente.

Predecessore: Vescovo di Limoges Successore: Bishopcoa.png
III secono Ruricio di Limoges I
II
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{{{data}}} Ruricio di Limoges
Note
  1. Cenni biografici su Dizionario Larousse della pittura italiana: dalle origini ai nostri giorni, p. 225 ss. online
Bibliografia
  • Tommaso da Villanueva, in Il Grande libro dei Santi, s.v., 1998, vol. 2, p. 1424 ss.