Diocesi di Limoges

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Diocesi di Limoges
Dioecesis Lemovicensis
Chiesa latina
vescovo Pierre-Antoine Bozo
Sede Limoges
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Poitiers
Regione ecclesiastica Sud-Ouest
Haute-Vienne-Position.svg
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Francia
Vescovi emeriti: Léon-Raymond Soulier
Parrocchie 97
Sacerdoti 126 di cui 104 secolari e 22 regolari
3.037 battezzati per sacerdote
23 religiosi 214 religiose 6 diaconi
478.363 abitanti in 11.085 km²
382.690 battezzati (80,0% del totale)
Eretta III secolo
Rito romano
Indirizzo

3 rue de la Cathedrale, B.P. 93, 87003 Limoges CEDEX, France

tel. 5.55.34.16.15 fax. 5.55.32.73.37
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2005 ( ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Francia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
Gaetano Lapis, Apparizione di Gesù Bambino a sant'Antonio di Padova. Questo miracolo sarebbe avvenuto a Limoges nel 1226 o nel 1227.

La diocesi di Limoges (in latino: Dioecesis Lemovicensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Poitiers appartenente alla regione ecclesiastica Sud-Ouest. Nel 2004 contava 382.690 battezzati su 478.363 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Pierre-Antoine Bozo .

Territorio

La diocesi comprende i dipartimenti francesi dell'Alta Vienne e della Creuse.

Sede vescovile è la città di Limoges (in latino Augustoritum o Lemovices), dove si trova la cattedrale di Santo Stefano.

Il territorio è suddiviso in 97 parrocchie.

Storia

La diocesi fu eretta nel III secolo. Il primo vescovo noto è san Marziale, uno dei sette vescovi mandati da Roma per evangelizzare la Gallia. Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Bourges.

All'inizio del VI secolo san Ruricio costruì il monastero e la chiesa di sant'Agostino a Limoges. A metà dello stesso secolo san Ruricio II eresse la chiesa di St-Pierre-du-Queyroix e la basilica di san Giuniano a Limoges.

Nel 848 fu costruita una chiesa dedicata al Santissimo Salvatore sopra la cripta di san Marziale. L'edificio fu demolito nel 1021, per essere sostituito nel 1028 con una costruzione più ampia, che fu consacrata nel 1095 da papa Urbano II.

Nel 1031 Limoges ospitò un importante concilio provinciale.

Nel Medioevo l'abbazia di san Marziale possedeva la seconda più importante biblioteca di Francia, dopo quella dell'Abbazia di Cluny. Duecento dei 450 volumi originari saranno acquistati nel 1730 da re Luigi XV e tuttora costituiscono una delle collezioni più pregiate della Bibliothèque nationale de France.

Sant'Antonio di Padova fu a Limoges tra il 1226 e il 1227 per fondarvi un monastero francescano. È a Limoges che a sant'Antonio sarebbe apparso il Bambino Gesù.

Il 13 agosto 1318 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Tulle.

Il 5 gennaio 1657 re Luigi XIV con lettere patenti autorizzò su istanza del vescovo François de Lafayette l'istituzione del seminario diocesano. A quasi un secolo dalla fine del Concilio di Trento era il quarto o quinto seminario che si apriva in Francia, dove i decreti del Concilio erano rimasti senza attuazione.

In seguito al Concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi di Tulle fu soppressa e il suo territorio fu incorporato nella diocesi di Limoges. Nella stessa occasione la diocesi di Limoges cedette sessantotto parrocchie alla diocesi di Angoulême.

Fu ristabilita la diocesi di Tulle il 6 ottobre 1822, ricavandone nuovamente il territorio dalla diocesi di Limoges.

L'8 dicembre 2002, in seguito alla riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Poitiers.

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2004 su una popolazione di 478.363 persone contava 382.690 battezzati, corrispondenti all'80,0% del totale.

Note
  1. Contravvenendo alle disposizioni di papa Pio VII contenute nella Qui Christi Domini, monsignor du Plessis d'Argentré non diede le dimissioni nel 1801, si rifugiò all'estero e morì in Germania.
Fonti
Collegamenti esterni