Matilde di Magdeburgo
Matilde di Magdeburgo Religiosa | |
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Età alla morte | 76 anni |
Nascita | 1207 |
Morte | Helfta 1283 |
Venerata da | Comunione anglicana |
Matilde di Magdeburgo (in tedesco Mechthild von Magdeburg; 1207; † Helfta, 1283) è stata una religiosa e mistica tedesca. Venerata come santa dalla Chiesa anglicana, non è mai stata canonizzata dalla Chiesa cattolica.
biografia
Non vi sono dati certi sulla vita di questa mistica tedesca, quanto conosciamo di lei è ricostruito a partire dagli indizi lasciati nella sua opera, che si rifanno a eventi storici databili.
Nacque probabilmente nel 1207 in una famiglia della piccola nobiltà della regione di Helfta. Ebbe la sua prima visione all'età di 12 anni. Verso il 1230 si portò a Magdeburgo per vivere da beghina, in quello stesso anno i frati francescani e domenicani giunsero nella città.
Il movimento delle beghine viveva una vita religiosa ma nel mondo, fuori dai monasteri e senza pronunciamento di voti religiosi.
Verso il 1250 iniziò a comporre la sua opera Luce fluente della Divinità (Das fließende Licht der Gottheit), forse per avere modo di restare in contatto con il suo confessore il domenicano Henri de Halle, chiamato come lettore a Neu-Ruppin. Il padre benedettino iniziò a raccogliere questi scritti che presto iniziarono a circolare in ambienti religiosi.
Verso il 1260 Matilde rientrò in famiglia, forse a causa di problemi di saluto o forse per la messa in discussione da parte della Chiesa, della vita religiosa delle beghine. In quell'anno un sinodo tenutosi a Magdeburgo ne vietò l'associazione.
Nel 1271 Matilde oramai vecchia ed ammalata, fu accolta nel monastero di Helfta, allora centro di alta cultura monastica femminile. La vi risedevano due altre mistiche contemporanee della nostra: Santa Gertrude di Helfta e Santa Matilde di Hackeborn. Il monastero d'obbedienza cistercense, senza essere formalmente unito all'ordine, era sotto l'influenza dei frati domenicani di Halle dove padre Henri la guida spirituale di Matilde era stato nominato. Padre Henri fece tradurre in latino l'assieme degli scritti della mistica, redatti sino ad allora, raccolti in sei libri. La traduzione ne appiattì e semplificò le metafore che potevano sembrare troppo forti, per i gusti del tempo.
Un settimo libro delle visioni della mistica fu dettato da Matilde alle monache di Helfta, poco prima della sua morte avvenuta nel 1283, attorniata dalla grande stima delle sue consorelle, come lo attesta l'opera della sua omonima Matilde di Hackeborn.
Opera
Matilde nella sua opera in sette libri La luce fluente della Divinità immagini dal Cantico dei Cantici per descrivere l'unione mistica della sua anima con Cristo, in questa opera si vedono anche le influenza lasciate dagli scritti di altri grandi mistici medioevali che Matilde studiò tra cui San Bernardo di Chiaravalle, Davide di Augusta, Santa Ildegarda di Bingen e San Gregorio Magno. L'opera è una degli esempi più impressionanti della mistica tedesca e mostrano l'alto livello di istruzione femminile nel Medioevo. L'originale in lingua tedesca antica non ci e pervenuto ma l'opera fu trascritta in un tedesco più moderno tra il 1343 e il 1345 da una cerchia di amici del mistico Heinrich von Nördlingen. Questi manoscritti oggi sono custoditi presso la biblioteca nell'abbazia di Einsiedeln. Dell'opera originale esistono ancora solo pochi frammenti. Mentre una traduzione in latino dei primi sei libri ci è pervenuta attraverso varie trascrizioni, questa opera è disposta in modo diverso rispetto al testo tedesco.
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