Monofisismo
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Il monofisismo è un'eresia cristologica del V secolo, sostenuta dal monaco Eutiche: questi affermava l'esistenza in Cristo della sola natura divina.
Il termine deriva dal greco μονος (monos, "solo, unico") e ϕύσις (phýsis, "natura"). Tale dottrina infatti riconosceva a Cristo la sola divinità e ne cancellava l'umanità. Ciò è stato rigettato dalla Chiesa: essa ha sempre insegnato che in Cristo esistono due nature, quella divina e quella umana.
La condanna da parte della Chiesa
L'errore teologico del monofisismo venne rilevato sia in Oriente sia a Roma. Papa Leone I, scrivendo a Flaviano patriarca di Costantinopoli, il 13 giugno 449, lo condannava affermando:
«la Chiesa si nutra di questa fede e con essa progredisca: non si può credere che in Gesù Cristo sussista un'umanità senza la vera divinità e la divinità senza una vera umanità.»
La condanna fu formalizzata dal concilio di Calcedonia nel 451.
Nel VI secolo Severo di Antiochia (465-538) tentò di far rivivere un monofisismo di tipo moderato, ma nel 518 l'imperatore Giustino I lo esiliò ristabilendo la retta dottrina.
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