Museo Diocesano San Prisco di Nocera Inferiore
Museo Diocesano San Prisco di Nocera Inferiore | |
Seminario Diocesano (XVI secolo), sede del museo | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Campania |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Comune | Nocera Inferiore |
Diocesi | Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno |
Indirizzo |
Via Vescovado, 4 84014 Nocera Inferiore (SA) |
Telefono | +39 081 931560 |
Fax | +39 081 931560 |
Posta elettronica | natgen@alice.it |
Proprietà | Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | ceramiche, codici miniati, dipinti, ex voto, medaglie, metalli, monete, reperti archeologici, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, bookshop, guardaroba, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | ex Seminario Diocesano |
Datazione sede | XVI secolo |
Fondatori | mons. Gioacchino Illiano |
Data di fondazione | 14 febbraio 2008 |
Il Museo Diocesano di Nocera Inferiore (Salerno), allestito in alcuni locali al piano terra dell'ex Seminario Diocesano (XVI secolo),[1] è stato inaugurato il 14 febbraio 2008, per volere del vescovo Gioacchino Illiano (1987 - 2011), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di San Prisco e dal territorio nocerino-sarnese.
Il Museo è stato progettato, secondo un criterio museografico sicuramente non nuovo, ma che permette una ciclicità espositiva delle opere d'arte e della suppellettile liturgica
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in tre sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XVI al XXI secolo .
Ingresso
Nell'ingresso sono esposti alcuni reperti lapidei romani di spoglio, situati in precedenza all'esterno della Cattedrale, tra cui spiccano:
- Vasca di calidarium di tarda età repubblicana.
- Rocchi di una colonna, in granito.
Sala I
La sala ospita alcuni dipinti, provenienti dal Palazzo Vescovile:
- Predella con Ultima Cena (fine del XVI secolo), tavola.
- Martirio di san Giovanni Battista (fine XVI - inizio XVII secolo), tavola attribuita ad un anonimo artista della scuola di Belisario Corenzio.
- Statua di Santa Lucia (primo quarto del XVII secolo), in legno.
- Deposizione di Gesù Cristo (ultimo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Angelo Solimena.
- San Marco evangelista e il leone (ultimo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Angelo Solimena.
- San Giacomo sconfigge i Mori (ultimo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Angelo Solimena, proveniente dalla nobile Cappella di Sarno, appartenente all'antica famiglia Abignente.
- Gesù Cristo crocifisso (XVII secolo), in legno, proveniente dalla stessa Cappella di Sarno.
- Statua di San Giacomo pellegrino (1719), in legno, opera Del Tasso, proveniente dalla stessa Cappella di Sarno.
Sala II
Nella sala sono esposti preziosi manoscritti ed oggetti liturgici. Di rilievo:
- Pergamena dell'arcivescovo Alfano I (1066): il testo definisce i confini della Diocesi di Sarno.
- Calice (inizio XV secolo), in argento parzialmente dorato, di bottega napoletana, proveniente dalla Chiesa di San Giovanni Battista ad Angri: su questo compare il più antico bollo conosciuto della città di Napoli.
- Secchiello per acqua benedetta (fine del XVII secolo), attribuibito agli argentieri Antonio Avitabile o Antonio Attingendo.
- Reliquiario a busto di san Prisco (1771), in argento, pietre preziose, opera dell'argentiere napoletano Saverio Manzone, proveniente dalla Cattedrale, commissionato dal vescovo Benedetto Maria dei Monti Sanfelice (1768 - 1806).
- Compostiera (1818 - 1820), in argento dorato e cristallo, realizzata dall'orafo parigino Quentin Baschelet, donata alla Cattedrale da un vescovo d'origine lombarda, come attestato dallo stemma gentilizio inciso sia sul coperchio che sul supporto inferiore: questa veniva utilizzata come urna, durante le funzioni del Mercoledì delle Ceneri.
Sala III
Nella, dedicata ai paramenti sacri, sono esposti piviali e pianete, in broccato e fili d'oro, di manifattura napoletana, spesso ricamati su orditi delle telerie borboniche di San Leucio, appartenuti a vescovi della diocesi nocerina.
Inoltre, sono qui conservati una cospicua raccolta di ex voto, in oro e argento, provenienti Duomo, tra questi spiccano:
- Silhouettes antropomorfe di individui adulti, neonati e bambini, nonché di parti anatomiche (occhi, cuore, gambe, mani, ecc.), segno tangibile della profonda devozione della gente nocerina al suo patrono: san Prisco.
Galleria fotografica
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Note | |
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Bibliografia | |
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