Museo Diocesano d'Arte Sacra di San Miniato
Museo Diocesano d'Arte Sacra di San Miniato | |
Neri di Bicci, Assunzione di Maria Vergine fra san Giovanni Battista, san Tommaso e san Bartolomeo detta Madonna della cintola (1470 ca.), tempera su tavola | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Pisa |
Comune | San Miniato |
Diocesi | Diocesi di San Miniato |
Indirizzo |
Piazza Duomo, 1 56028 San Miniato (PI) |
Telefono | +39 057 1418071 |
Posta elettronica | museodiocesano@diocesisanminiato.it |
Proprietà | Diocesi di San Miniato |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | ceramiche, codici miniati, dipinti, metalli, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, didattica, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale di San Miniato |
Sede Museo | Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio, antica sacrestia |
Fondatori | Dilvo Lotti |
Data di fondazione | 1966 |
Il Museo Diocesano d'Arte Sacra di San Miniato (Pisa), collocato negli spazi dell'antica sacrestia, attigua alla Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio, è stato inaugurato nel 1966, per opera del pittore samminiatese Dilvo Lotti (1914 - 2009), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dal Duomo e dal territorio diocesano.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in cinque sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XIX secolo.
Sala I
La sala conserva opere, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:
- Annunciazione (1274), in marmo, di Giroldo di Jacopo da Como, proveniente dalla Cattedrale.
- Angeli e santi (seconda metà del XIV secolo), affresco staccato, di Jacopo di Mino del Pellicciaio, proveniente dal Chiesa di San Francesco.[1]
- Scomparto di polittico con Santa Caterina d'Alessandria (1365 - 1370 ca.), tempera su tavola, attribuita a Jacopo da Cione, proveniente dalla Chiesa di San Jacopo e Santa Lucia.
- San Ludovico di Tolosa (fine XIV secolo), tempera su tavola quadrilobata, attribuita a Maestro Francesco.
- Madonna con Gesù Bambino in trono (fine XIV secolo), tempera su tavola, di Scolaio di Giovanni o Maestro di Borgo alla collina, proveniente dalla Chiesa di San Regolo a Bucciano.
- Scomparto di polittico con San Giovanni Battista e sant'Antonio abate (primo quarto del XV secolo), tempera su tavola, di Francesco Fiorentino detto Maestro del Cristo docente, proveniente dalla Chiesa di San Domenico.[2]
- Scomparti di polittico con San Michele arcangelo e Santa Caterina d'Alessandria (metà del XV secolo), tempera su tavola, di Rossello di Jacopo Franchi, provenienti dalla Chiesa di San Domenico.[3]
Sala II
Tra le opere e gli oggetti liturgici esposti, si segnalano:
- 21 bacini decorati con motivi geometrici e zoomorfi (ultimo quarto del XII secolo), in ceramica, di bottega tunisina, provenienti dalla facciata della Cattedrale.
- Croce processionale (ultimo quarto del XIV secolo), rame dorato, sagomata e incisa, di bottega lucchese, proveniente dalla Chiesa parrocchiale di Moriolo.
- Croce processionale (ultimo quarto del XIV secolo), in rame dorato, sagomata e incisa, di bottega lucchese, proveniente dalla Chiesa della Nunziatina a San Miniato.
- Crocifissione di Gesù (prima metà del XV secolo), tempera su tavola, attribuita a Battista di Gerio, proveniente dalla Chiesa della SS. Annunziata di Capannoli.[4]
- San Girolamo nello studio traduce la Bibbia (1411), tempera su tavola, di Cenni di Francesco di Ser Cenni, proveniente dalla Chiesa di San Domenico.[5]
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono con san Giacomo maggiore, sant'Andrea, san Giovanni Battista e sant'Antonio abate; Gesù Cristo in pietà e santi (1452), tempera su tavola, di Neri di Bicci, proveniente dalla Chiesa di San Giorgio a Canneto.[6]
- Busto di Gesù Cristo redentore (1465 ca.), terracotta con tracce di policroma, attribuito ad Agnolo di Polo, proveniente dalla Chiesa di Santo Stefano.
- Assunzione di Maria Vergine fra san Giovanni Battista, san Tommaso e san Bartolomeo detta Madonna della cintola (1470 ca.), tempera su tavola, di Neri di Bicci, proveniente dalla Pieve di San Giovanni a Corazzano.[7]
Sala III
Di particolare interesse storico-artistico:
- Madonna con Gesù Bambino e san Giovannino (XVI secolo), olio su tavola, di anonimo pittore fiorentino, proveniente dalla Chiesa di Santa Lucia a Montecastello.[8]
- Madonna con Gesù Bambino in trono fra san Michele arcangelo e san Pietro apostolo (1593), olio su tela, di Lodovico Cardi detto Il Cigoli, proveniente dalla Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di Pianezzoli.
- Due dipinti con Storie della Passione (fine XVI - inizio XVII secolo), olio su tela, di anonimo pittore fiammingo, forse Abraham Bloemaert, provenienti dalla sacrestia della Chiesa del SS. Crocifisso.
Sala IV
Tra le altre opere si possono ammirare:
- San Francesco d'Assisi morente confortato da un angelo (prima metà del XVII secolo), olio su tela, di Giovanni Bilivert, proveniente dalla Chiesa dei SS. Vito e Modesto di Collegalli.
- Due dipinti con Sacrificio di Isacco e Agar nel deserto (1630 ca.), olio su tela, attributi a Lorenzo Lippi, provenienti dalla Chiesa di Santa Lucia di Montecastello.
- Ecce homo (inizio del XVII secolo), attribuito a Domenico Cresti, detto il Passignano.
Sala V - Collezione Sanminiatelli
Completa la visita del Museo, la collezione di dipinti, donati nel 1910 dal cardinale Alessandro Sanminiatelli alla canonica di Montecastello, tra i quali si segnala:
- Educazione di Maria Vergine ( prima metà del XVIII secolo), bozzetto attribuito a Giambattista Tiepolo: questo è probabilmente lo studio preparatorio per il celebre dipinto conservato nella Chiesa di Santa Maria della Consolazione o della Fava a Venezia.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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