Museo di Fucecchio
Museo di Fucecchio | |
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Zanobi Machiavelli, Madonna con Gesù Bambino (1460 ca.), tempera su tavola | |
Categoria | Musei civici e diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Pisa |
Comune | Fucecchio |
Diocesi | Diocesi di San Miniato |
Indirizzo | Piazza Vittorio Veneto, 27 50054 Fucecchio (FI) |
Telefono | +39 0571 268262, +39 0571 268229 |
Fax | +39 0571 20349 |
Posta elettronica | museo@comune.fucecchio.fi.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Comune di Fucecchio, Diocesi di San Miniato |
Tipologia | arte sacra, archeologico, naturalistico |
Contenuti | animali imbalsamati, ceramiche, dipinti, metalli, paramenti sacri, reperti archeologici e naturalistici, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, organizzazione di eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Rete Museale del Valdarno di Sotto |
Sede Museo | Palazzo Corsini, primo piano |
Data di fondazione | 1969 |
Il Museo di Fucecchio (Firenze), collocato al primo piano di Palazzo Corsini, venne fondato nel 1969, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio archeologico, storico-artistico e naturalistico, proveniente sia dal territorio fucecchiese.
Storia
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, articolato in cinque sezioni espositive, si sviluppa in diciasette sale, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, naturalistici, opere d'arte e suppellettile liturgica, databili dall'età preistorica al XX secolo.
I - Sezione Archeologica
Sala 1 - 2
Le due sale, dopo un'introduzione sulla conformazione del territorio e sulla varietà delle faune marine e continentali plioceniche e villafranchiane, presentano i reperti paleolitici e mesolitici provenienti dal sito delle Cerbaie.
Sala 3
La sala documenta la presenza dei primi abitati stabili di agricoltori e allevatori del Neolitico e delle età dei metalli, attraverso reperti archeologici (ceramiche, prodotti litici, metalli, ecc.) tra cui rivestono particolare interesse i materiali provenienti da villaggio dell'età del Bronzo (XVI secolo a.C.) di Stabbia.
Inoltre nella sala sono illustrate l'età etrusca e romana, in particolare l'epoca imperiale, che ha lasciato nel territorio ampie tracce di centuriazioni e di insediamenti rurali, e interessanti dati epigrafici, concentrati presso Ponte a Cappiano, che indicano l'esistenza di un centro abitato più consistente, tra i quali si notano:
- Cippo funerario con epigrafe di Tiberius Iulius Ianuarius.
- Ara votiva in marmo.
Sala 4 - 5
La sala mostra la documentazione archeologica del territorio tra età feudale e comunale, consistente in reperti originali e ricostruzioni in scala, basate su dati storici e documentari di strutture militari e civili, in particolare vengono sviluppate alcune tematiche locali e culturali, quali:
- il castello di Salamarzana dei conti Cadolingi;
- l'abitato sparso alto e bassomedievale;
- la viabilità e la rete ospedaliera;
- le caratteristiche delle strutture difensive e civili del centro comunale;
- la circolazione di manufatti (ceramiche, laterizi, metalli, elementi lapidei, vetri e legni);
- l'alimentazione.
Sala 6
La è dedicata ad alcuni aspetti delle produzioni locali tra Medioevo e Età moderna, tra cui i laterizi che decoravano l'edilizia religiosa e civile tra il XII e il XIV secolo, l'attività tra il XVI e il XVIII secolo delle fornaci di ceramiche graffite e i mulini tardomedievali, documentati dal grande ingranaggio in legno di un mulino sull'Arno.
II - Collezione archeologica Lotti
La collezione archeologica Lotti è stata acquisita dal Comune di Fucecchio, grazie all'accordo raggiunto con l'avv. Adriano Lotti e i suoi eredi.
La raccolta svolge, all'interno della sezione archeologica, una funzione complementare, anche dal punto di vista didattico, permettendo al visitatore di allargare lo sguardo oltre le documentazioni locali per conoscere i prodotti in ceramica circolanti nell'area tirrenica antica e da questi comprendere fenomeni storici di più ampia portata.
Formatasi a Fucecchio, per iniziativa della famiglia Lotti, con materiale proveniente da aree esterne al Valdarno, i reperti che confluiscono nella collezione documentano alcuni interessanti momenti delle produzioni ceramiche etrusche e dei rapporti commerciali mediterranei, nel lungo periodo che va dal VII secolo a.C. al V secolo d.C., tra i quali spiccano per valore ed interesse culturale:
- Nucleo di ceramica italo-geometrica (VIII - inizio VII secolo a.C., prodotta a Tarquinia o a Vulci.
- Vasi etruschi (fine VII - prima metà del VI secolo a.C.), in bucchero, prodotti indifferentemente a Vulci, Chiusi, Orvieto e Tarquinia.
- Due olpai a rotelle etrusco-corinzie (vasi per contenere vino), 630 e il 540 a.C., provenienti da Vulci.
- Nucleo di ceramiche a vernice nera (IV e I secolo a.C.), il quale esemplifica il vasellame da mensa più diffuso nel Mediterraneo occidentale, prodotto da molte botteghe ceramiche su imitazione dei prodotti attici.
- Anfora (V secolo d.C.), prodotta nell'attuale Tunisia, utilizzata per il trasporto marittimo di olio o salsa di pesce dalla provincia.
- Pendente con Testa della dea Sekhmet (VII - IV secolo a.C.), in bronzo.
- Statuetta della Dea Iside che allatta il figlio Horus (VII - IV secolo a.C.), in bronzo.
III - Sezione Storico-Artistica
La sezione raccoglie opere d'arte ed oggetti liturgici, provenienti dalle chiese del centro storico e del territorio, in particolare dalla Chiesa abbaziale di San Salvatore e dalla Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista, dove confluirono anche opere provenienti dagli edifici di culto e dalle congregazioni religiose soppresse in età Leopoldina, datati tra il XIII e il XVIII secolo.
Sala 7
Nella sala sono esposte opere ed oggetti liturgici, databili dal XIII al XV secolo, tra i quali si segnalano:
- San Lorenzo e una santa (ante 1236), tempera su tavola, di Berlinghiero Berlinghieri.
- Madonna con Gesù Bambino (1385 ca.), affresco staccato, del Maestro di San Martino a Mensola.
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Sebastiano, san Lazzaro, santa Maria Maddalena e santa Marta (1450 ca.), tempera su tavola, di Giovanni Ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello del Masaccio, proveniente dalla Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista.[1]
- Madonna con Gesù Bambino (1460 ca.), tempera su tavola, di Zanobi Machiavelli, pittore fiorentino legato a Filippo Lippi.[2]
Sala 8
La sala presenta dipinti del Cinquecento, tra i quali di particolare interesse storico-artistico:
- Annunciazione tra sant'Andrea e san Francesco d'Assisi (1513), tavola di Raffaello Botticini.[3]
- Pala d'altare con Adorazione di Gesù Bambino fra san Michele arcangelo, san Clemente, santa Marta e san Pietro apostolo; Trinità e quattro Evangelisti (1523), tavola di Giovanni Larciani (tradizionalmente noto come Maestro dei paesaggi Kress), proveniente dalla Chiesa di San Salvatore.[4][5]
- Lunetta con Dio Padre benedicente (1585 - 1588), tavola di Santi di Tito, proveniente dalla Chiesa di San Salvatore.[6]
Sala 9
Nella sala sono raccolti dipinti del Seicento, riferibili ad artisti variamente legati al territorio, tra i quali si notano:
- Due dipinti con Santa Maria Maddalena penitente e San Girolamo (1640 ca.), olio su tela, di Bernardino Mei.
Sala 10
Nella sala sono custoditi preziosi oggetti liturgici, tra i quali si segnalano:
- Calice (XV secolo), in argento dorato e rame, di bottega toscana, proveniente dalla Chiesa di San Gregorio in Torre.
- Reliquiario della Croce (1430 ca.), in cristallo di rocca, rame ed argento dorato, di bottega fiorentina, proveniente dalla Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista.
- Brocca (1550 - 1560 ca.), in ottone fuso, di bottega toscana, proveniente dalla Chiesa Collegiata.
- Reliquiario a busto di Maria Vergine (fine XVI - inizio XVII secolo), in lamina d'argento incisa e sbalzata, di bottega fiorentina, proveniente dalla Chiesa Collegiata.
Sala 11
La sala presenta dipinti del Seicento e Settecento. Di rilievo:
- San Giovanni Battista e san Benedetto da Norcia (1670 ca.), olio su tela, di Alessandro Rosi.
- San Luigi Gonzaga in gloria fra angeli (1755 ca.), olio su tela, di Giovan Domenico Ferretti, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria delle Vedute.
Sala 12 - 13
La sala custodisce la collezione dei paramenti sacri che si differenziano per la notevole varietà e ricchezza, permettendo una digressione su tecniche e stili di manifatture tessili, databili dal XVII al XVIII secolo. Di grande interesse sono esposti tessuti provenienti da Venezia e in generale quelli di manifattura italiana, che bene si confrontano con la produzione francese in una serie di richiami e riprese che in alcuni casi lasciano dubbi sull'effettivo luogo di esecuzione. Di rilievo:
- Pianeta (prima metà del XVII secolo), in velluto cesellato su teletta dorata, di manifattura fiorentina.
- Pianeta viola (1720 - 1730), in damasco broccato in seta e argento, di manifattura italiana o francese, proveniente dalla Chiesa Collegiata.
- Pianeta (1730 - 1740 ca.), in lampasso lanciato e broccato di seta, di manifattura veneziana.
IV - Collezione "Arturo Checchi"
Nella sala a parte sono raccolte le opere donate alla propria città natale dal pittore Arturo Checchi (1886 - 1971).
La collezione è caratterizzata prevalentemente da dipinti appartenenti al primo periodo di attività dell'artista che illustrano prevalentemente Momenti e luoghi di vita fucecchiese.
V - Sezione Naturalistica
La sezione conserva la collezione, che il medico Adolfo Lensi compose tra la fine del XIX all'inizio del XX secolo, con esemplari della fauna fossile locale e della fauna contemporanea del Padule di Fucecchio. La raccolta venne acquistata nel 1978 dal Comune, e dopo un accurato restauro conservativo, è stata esposta all'ultimo piano di Palazzo Corsini.
Sala 16
Nella sala si trovano esemplari ordinati per i tipi di ambiente del Padule di Fucecchio e delle aree limitrofe: le acque basse e le acque profonde, il canneto, la garzaia, le aree boscate, i prati e i coltivi.
Sala 17
La sala presenta gli esemplari sono invece ordinati con criterio sistematico all'interno delle vetrine originali. La collezione ha un notevole interesse storico e naturalistico come testimonianza della ricchezza avifaunistica del Padule di Fucecchio; fra gli uccelli acquatici esposti, troviamo infatti specie rare come il Gobbo rugginoso, ormai estinto nel nostro Paese, il Pollo sultano, sopravvissuto solo in Sardegna, e la Moretta tabaccata.
Note | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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