Museo Diocesano di San Francesco di Mercatello sul Metauro
Museo Diocesano di San Francesco di Mercatello sul Metauro | |
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Giovanni da Rimini, Gesù Cristo crocifisso (1309), tempera ed oro su tavola sagomata | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Marche |
Regione | Marche |
Provincia | Pesaro-Urbino |
Comune | Mercatello sul Metauro |
Diocesi | Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado |
Indirizzo | Piazza San Francesco, 6 61040 Mercatello sul Metauro (PU) |
Telefono | +39 0722 89819 |
Fax | +39 0722 89840 |
Posta elettronica | mercatello@museodelmetauro.it |
Proprietà | Parrocchia |
Tipologia | arte sacra, architettura |
Contenuti | dipinti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti, vetri |
Servizi | accoglienza al pubblico, audioguide, biglietteria, bookshop, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, sala proiezione audio/video, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Rete Museale del Metauro |
Sede Museo 1° | ex Convento di San Francesco, sacrestia e dormitorio |
Datazione sede 1° | 1235 |
Sede Museo 2° | ex Chiesa di San Francesco |
Datazione sede 2° | 1235 |
Data di fondazione | 1926 |
Il Museo Diocesano di San Francesco di Mercatello sul Metauro (Pesaro-Urbino), allestito nella Chiesa e convento di San Francesco, edificati a partire dal 1235, è stato istituito nel 1926 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla chiesa stessa e dal territorio mercatellese.
Storia
La Chiesa di San Francesco, già monumentale di per se stessa, venne destinata ad accogliere importanti opere provenienti da altri edifici ecclesiastici fin dal 1926, anno in cui terminarono gli imponenti restauri avviati ad inizio secolo che la riportarono alla primitiva semplicità francescana. Mentre la sacrestia venne allestita come spazio espositivo solo nel 1977, quando i dipinti rimossi in precedenza dalla chiesa vennero collocate in questo ambiente.
L'allestimento attuale, del 2005, ha liberato la chiesa dalle opere a lei estranee, occupando anche il primo piano del convento adiacente.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in due spazi espositivi, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XX secolo, disposte per tematiche.
I - Chiesa di San Francesco
Nella chiesa convenutale si possono ammirare:
- Gesù Cristo crocifisso (1309), tempera ed oro su tavola sagomata, di Giovanni da Rimini.[1]
- Polittico con Madonna con Gesù Bambino in trono e angeli, santa Caterina d'Alessandria, san Paolo, san Ludovico di Tolosa, san Pietro, san Giovanni evangelista, san Francesco d'Assisi, san Michele arcangelo e santa Chiara d'Assisi (1345 ca.), tavola di Giovanni Baronzio.[2]
- Frammento di dipinto murale con Santa Chiara d'Assisi (secondo - terzo quarto del XIV secolo), affresco staccato, attribuito al cosiddetto Maestro dell'Incoronazione di Urbino.[3]
- Lunetta del portale con Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria alla presenza di san Francesco d'Assisi (seconda metà del XV secolo), affresco, di anonimo pittore marchigiano.[4]
- Frammento di dipinto murale con Madonna con Gesù Bambino (ultimo quarto del XV secolo), affresco, di anonimo pittore umbro.[5]
II - Sacrestia e dormitorio
Nella sacrestia e nel dormitorio dei frati minori, si conservano pregevoli opere, tra cui spiccano:
- Madonna con Gesù Bambino in trono (1270 - 1280 ca.), tavola di Bonaventura di Michele, proveniente dalla chiesa conventuale.[6]
- Due scomparti di polittico con Madonna con Gesù Bambino in trono e Sant'Antonio abate (1365 - 1375), tavola di Luca di Tommè, proveniente dalla chiesa.[7]
- Coppia di tondi a rilievo con Ritratto di Ottaviano Ubaldini della Carda e di Federico da Montefeltro (1474), in marmo, attribuiti a Francesco di Giorgio Martini.[8][9]
- Santa Caterina d'Alessandria e il miracolo della ruota (1582 - 1584), olio su tela, di Giorgio Picchi, proveniente dalla chiesa.[10]
- Pala d'altare con Battesimo di Gesù Cristo (1612), olio su tela, di Claudio Ridolfi, proveniente dalla chiesa.[11]
- Martirio di san Bartolomeo (1615), olio su tela, di Gian Giacomo Pandolfi, proveniente dalla chiesa.[12]
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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