Museo Diocesano "Albani" di Urbino

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Museo Diocesano "Albani" di Urbino
Urbino MuDi C.Roncalli MadonnadelGatto XVIII.jpg
Carlo Roncalli, Sacra Famiglia con san Giovannino detta Madonna del gatto (prima metà del XVIII secolo), olio su tela
Altre denominazioni
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Marche
Regione Stemma Marche
Provincia Pesaro-Urbino
Comune Urbino
Località o frazione {{{Località}}}
Diocesi Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado
Indirizzo Piazza Pascoli, 2
61029 Urbino (PU)
Telefono +39 0722 4818, +39 0722 2214
Fax +39 0722 322529, +39 0722 2214
Posta elettronica museoalbani@arcidiocesiurbino.it
Sito web [1]
Facebook
Proprietà Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado
Tipologia arte sacra, architettura
Contenuti arredi sacri, ceramiche, codici miniati, didattica, dipinti, grafica e disegni, lapidi, manoscritti, metalli, monete, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti, vetri
Servizi accoglienza al pubblico, archivio storico, biglietteria, bookshop, fototeca, guardaroba, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sala proiezione audio/video, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate
Sistema museale di appartenenza
Sede Museo Palazzo Arcivescovile
Datazione sede
Sede Museo 2°
Datazione sede 2°
Fondatori Anacleto Cazzaniga
Data di fondazione 1964
Note
{{{Note}}}
Coordinate geografiche
43°43′30″N 12°38′12″E / 43.725074, 12.636625 bandiera Italia

Il Museo Diocesano "Albani" di Urbino, allestito nel Palazzo Arcivescovile, è stato inaugurato nel 1964 per volere dell'arcivescovo Anacleto Cazzaniga (1953 - 1976), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta e dal territorio diocesano.

Storia

Il Museo del Duomo viene aperto ufficialmente nel 1964 ed intitolato "Albani" in segno di riconoscenza verso la famiglia urbinate che, oltre ad aver dato i natali a Giovan Francesco Albani, papa Clemente XI (1700 - 1721), si è dimostrata particolarmente munifica verso il Duomo, contribuendo in maniera determinante ad accrescerne il Tesoro.

Il Museo, istituito per volontà dell'arcivescovo Anacleto Cazzaniga e del Capitolo Metropolitano, fu allestito in alcuni ambienti Palazzo Episcopale con l'obiettivo di presentare al pubblico opere provenienti dalla Cattedrale o da monasteri, conventi e chiese dell'Arcidiocesi, manifestava l'interesse per la tutela, la conservazione e la valorizzazione, da parte della Chiesa del proprio patrimonio, specchio fedele dell'identità culturale del territorio e delle comunità locali.

Con queste premesse e su quella prima collezione, venne attuato il progetto del nuovo allestimento per il Museo Diocesano voluto ed inaugurato nel 2010 dall'arcivescovo Francesco Marinelli.

Percorso espositivo e opere

L'itinerario museale si sviluppa in sette sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XX secolo, disposte per tematiche.

Sala I - Storia della Cattedrale

La sala illustra la storia della Cattedrale nelle sue diverse fasi di costruzione e ristrutturazione, fino all'assetto attuale. Si conservano:

Sala II - Gli Albani e la committenza urbinate

La suppellettile liturgica, esposta nella sala, documenta la nascita della collezione dell'attuale Museo grazie all'attività mecenatistica degli Albani, in particolar modo di papa Clemente XI, e del nipote cardinale Annibale, ne sono testimonianza preziosa:

Sala III - Medioevo

Questa sala conserva dipinti e oggetti liturgici che testimoniano la spiritualità e la devozione del Medioevo. Di grande interesse storico-artistico:

Sala IV - V, Urbino e il Rinascimento

Queste due sale documentano le straordinarie esperienze artistiche nel Ducato di Urbino, durante il Rinascimento, epoca di cui la città è riconosciuta universalmente come uno dei centri propulsori. La scuola urbinate vede protagonisti Giovanni Santi e Timoteo Viti, i quali danno vita a fiorenti botteghe che contribuiscono in maniera determinante alla formazione del giovane Raffaello Sanzio. Di rilievo:

Sala VI - Maniera di Barocci

Dopo la prima grande stagione rinascimentale, Urbino, nella seconda metà del XVI secolo, diventò nuovamente centro propulsore delle arti, caratterizzato dalla personalità di Federico Barocci (1535 - 1612). Tra le opere esposte spiccano:

Sala VII - Tesoro della Cattedrale

La sala propone un viaggio alla scoperta di varie tipologie di suppellettile sacra, che hanno una specifica funzione nella prassi liturgica e sono portatori di qualità artistiche in quanto espressione di valori culturali e spirituali. Di rilievo:

Sacrestia Vecchia e Nuova

Completano la visita del Museo, la Sacrestia Vecchia e la Nuova, dove si possono ammirare:

  • Ciclo di dipinti murali (primo quarto del XV secolo), affreschi staccati, di Antonio Alberti, provenienti dal coro della Chiesa di San Domenico, tra i quali spiccano:

Galleria fotografica

Note
Bibliografia
  • Franco Negroni, Giuseppe Cucco, Urbino. Museo Albani, col. "Musei d'Italia - Meraviglie d'Italia", Editore Calderini, Bologna 1984 ISBN 9788870192261
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Editore Touring, Milano 2005, p. 171 ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni