Natività di Gesù con sant'Elisabetta e san Giovannino (Correggio)

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Milano PinBrera Correggio Nativita+S.Elisabetta+S.Giovannino 152ca.jpg

Correggio, Natività di Gesù con sant'Elisabetta e san Giovannino (1512 ca.), olio su tavola
Natività di Gesù con sant'Elisabetta e san Giovannino
Opera d'arte
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Lombardia
Regione ecclesiastica Lombardia
Provincia Milano
Comune Stemma Milano
Diocesi Milano
Ubicazione specifica Pinacoteca di Brera, sala XXIII
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Mantova
Luogo di provenienza ignoto
Oggetto dipinto
Soggetto Natività di Gesù con sant'Elisabetta e san Giovannino
Datazione 1512 ca.
Ambito culturale
Autore Antonio Allegri (Correggio)
detto Correggio
Materia e tecnica olio su tavola
Misure h. 77 cm; l. 99 cm
Virgolette aperte.png

7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio. 8C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l'angelo disse loro:«Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia»....
13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». 15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l'un l'altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono, senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.
Virgolette chiuse.png

La Natività di Gesù con sant'Elisabetta e san Giovannino è un dipinto, eseguito nel 1512 circa, ad olio su tavola da Antonio Allegri, detto Correggio (1489 - 1534), proveniente da Mantova e conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano.

Descrizione

La scena è ambientata in un paesaggio aperto con la capanna a destra, ricco di notazioni atmosferiche, come il vento che muove le fronde degli alberi e la nebbia umida che nasconde le montagne in lontananza. Inoltre, nel paesaggio sono presenti alcune rovine di un tempio romano, riferimento alla nascita del Cristianesimo dalle macerie dell'antica religione.

Nel dipinto, diviso in due da una colonna ionica, compaiono:

  • al centro, Gesù Bambino, deposto su un lenzuolo bianco sopra un giaciglio di spighe, allusione al suo sacrificio come pane eucaristico e chiara prefigurazione della morte e del sudario.
  • a sinistra:
    • Madonna, inginocchiata in adorazione davanti al Bambino, vestita con un abito rosso e mantello blu foderato di verde;
    • san Giuseppe, spostato da una parte leggermente più indietro, dorme su una sella: allusione alla fuga in Egitto e all'avvertimento avuto in sogno.
    • bue e asino, appena visibili nella penombra della stalla, riparo fortuna unito alle rovine romane.
    • due angeli volano in alto, mentre un terzo sta indicando ai pastori Gesù, la buona novella.
  • a destra, l'insolita presenza di sant'Elisabetta e san Giovannino in grembo, già vestito da eremita, che si uniscono all'adorazione.

Notizie storico-critiche

L'opera fu eseguita nel 1512 circa, quando Correggio si trovava a Mantova, ma non se ne conosce né il committente, né la destinazione originaria, probabilmente una residenza privata.

Nel XVII secolo faceva parte della collezione del cardinale Ludovico Ludovisi (1595 - 1632) a Roma, come registrato nell'inventario della stessa. [1].

In seguito, l'opera passò al mercato antiquario, dove fu segnalata nella collezione Robinson a Londra fino al 1883 e poi acquistata da J. Paul Richter, che lo inviò a Milano nel 1885, presso il pittore Luigi Cavenaghi (1844 - 1918) per il restauro, dove venne acquistato nel 1887 dall'imprenditore tessile Cristoforo Benigno Crespi (1833 - 1920).

Nel 1913, il dipinto fu infine donato, con altre opere, dalla famiglia Crespi alla Pinacoteca di Brera in cambio del permesso d'esportazione per l'intera collezione.

Note
  1. Nell'inventario dei principi Ludovisi, datato 1633, il dipinto è così descritto: "Natività di Christo alta palmi 4 longa p(al)mi 5 [...] el Correggio della prima Maniera"
Bibliografia
  • Giuseppe Adani et. al., Correggio pittore universale, Silvana Editoriale, Correggio 2007 - ISBN 9788836609772
  • Carlo Bertelli et. al., Storia dell'Arte Italiana, vol. 3, Editore Electa-Bruno Mondadori, Milano 1991, p. 112 - ISBN 9788842445234
  • David Ekerdjian, Correggio, Editore Silvana, Cinisello Balsamo 1997, p. 44 ISBN 9788882150457
  • Stefano Zuffi (a cura di), Brera. Guida alla Pinacoteca, Editore Electa, Milano 1999, p. 36 - ISBN 9788843570935
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 30 giugno 2013 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.