Congregazione dei Preti della Dottrina Cristiana

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Congregazione dei Preti della Dottrina Cristiana
in latino Congregatio Patrum Doctrinae Christianae
Doctrinaris.png.jpg
Stemma

Istituto di vita consacrata
Congregazione religiosa maschile di diritto pontificio

Altri nomi
Dottrinari
Fondatore César de Bus
Data fondazione 29 settembre 1592
Luogo fondazione L'Isle-sur-la-Sorgue
sigla D.C.
Padre Generale
Approvato da Clemente VIII
Data di approvazione 23 dicembre 1597
Motto In doctrinis glorificate Dominum
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Scheda su gcatholic.com
Scheda su catholic-hierarchy.org

La Congregazione dei Preti della Dottrina Cristiana (in latino Congregatio Patrum Doctrinae Christianae) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale, noti anche come Dottrinari postpongono al loro nome la sigla D.C.[1]

Cenni storici

César de Bus (1544-1607),
fondatore della Congregazione

La congregazione venne fondata dal sacerdote francese César de Bus: dopo aver letto il catechismo fatto pubblicare dai padri del Concilio di Trento, ebbe l'idea di formare una compagnia di insegnanti per dare una formazione religiosa ai bambini, ai poveri e agli ignoranti. Si unirono a lui alcuni sacerdoti e il 29 settembre 1592 de Bus li radunò a L'Isle-sur-la-Sorgue e diede formalmente inizio alla congregazione;[2] i dottrinari vennero approvati da Papa Clemente VIII con il breve Exposcit debitum del 23 dicembre 1597. Alla morte del fondatore, contava tre case a Tolosa, Brive-la-Gaillarde e Avignone.[3]

Con il breve del 9 aprile 1616 Papa Paolo V li unì ai somaschi e li trasforma in religiosi di voti solenni; papa Innocenzo X il restaurò in congregazione autonoma di preti secolari con breve del 30 luglio 1647.[3]

Il 19 aprile 1658 Papa Alessandro VII, con un breve, confermò ai dottrinari il diritto di aprire scuole e insegnare grammatica, retorica, grammatica e filosofia,[3] e nel 1660 esentò loro e i loro allievi dalla giurisdizione vescovile.[2]

Papa Benedetto XIII, con breve del 28 settembre 1725, unì ai dottrinari di de Bus quelli dell'omonima congregazione di Napoli, fondata a Laurito il 2 dicembre 1617 da Gianfilippo Romanelli, Andrea Brancaccio e Pompeo Monforti e approvata dal vescovo di Capaccio, il chierico teatino Pedro de Mata y Haro, il 13 ottobre 1518.[4]

Nel 1726 Benedetto XIII affidò ai dottrinari la chiesa romana di Santa Maria in Monticelli.[3]

Nel 1747 la congregazione assorbì anche l'arciconfraternita della Dottrina Cristiana (detta degli Agatisti, dalla chiesa di Sant'Agata in Trastevere dove aveva sede), sorta a opera di Marco de Sadis Cusani il 10 agosto 1560 per l'insegnamento del catechismo presso la chiesa di Sant'Apollinare di Roma ed eretta da papa Paolo V il 6 ottobre 1607.[5]

Con la soppressione dei gesuiti (1783) i dottrinari si sostituirono a questi nella direzione di numerosi collegi. Dispersi nel 1794 per la Rivoluzione, molti dottrinari furono costretti a lasciare la Francia: tre di loro (Eustache Félix, Claude Bochot, Joseph Raoulx) vennero messi a morte.[3]

César de Bus è stato beatificato da papa Paolo VI il 27 aprile 1975.[6]

Attività e diffusione

Oggi i padri Dottrinari si dedicano soprattutto al ministero parrocchiale, all'insegnamento e all'editoria, soprattutto di testi catechistici.[1]

Sono presenti in Italia, Svizzera, Spagna e Brasile;[7] la sede generalizia della congregazione è presso il convento annesso alla chiesa di Santa Maria in Monticelli a Roma.[1]

Al 31 dicembre 2005, i dottrinari contavano 18 case e 93 religiosi, 58 dei quali sacerdoti.[1]

Note
  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 Ann. Pont. 2007, p. 1471.
  2. 2,0 2,1 G. Moroni, in op.cit., vol. XX (1843), pp. 254-260.
  3. 3,0 3,1 3,2 3,3 3,4 DIP, vol. III (1976), coll. 975-977, voce a cura di C. Rista.
  4. DIP, vol. III (1976), coll. 977-978, voce a cura di P. Centi.
  5. DIP, vol. III (1976), coll. 978-979, voce a cura di P. Centi.
  6. G. Pettinati, op. cit., vol. 4 (1991), pp. 197-205.
  7. Presentazione dell'istituto sul sito dell'arcidiocesi di Avignone su diocese-avignon.fr. URL consultato il 21-11-2009
Bibliografia
Collegamenti esterni