Pala di Santa Lucia dei Magnoli (Domenico Veneziano)

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Firenze GalUffizi D.Veneziano PalaS.LuciaMagnoli 1445ca.jpg

Domenico Veneziano, Pala di Santa Lucia dei Magnoli (1445 ca.), tempera su tavola
Pala di Santa Lucia dei Magnoli
Opera d'arte
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Toscana
Regione ecclesiastica Toscana
Provincia Firenze
Comune Stemma Firenze
Diocesi Firenze
Ubicazione specifica Galleria degli Uffizi, sala 7
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Firenze
Luogo di provenienza Chiesa di Santa Lucia dei Magnoli, altare maggiore
Oggetto pala d'altare
Soggetto Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Francesco d'Assisi, san Giovanni Battista, san Zanobi e santa Lucia
Datazione 1445 ca.
Ambito culturale
Autore Domenico Veneziano (Domenico di Bartolomeo)
Materia e tecnica tempera su tavola
Misure h. 209 cm; l. 216 cm
Iscrizioni OPVS DOMINICI DE VENETIIS HO[C] MATER DEI MISERERE MEI DATVM EST
Note
opera firmata

La Pala di Santa Lucia dei Magnoli è una pala d'altare, eseguita nel 1445 circa, a tempera su tavola, da Domenico di Bartolomeo, detto Domenico Veneziano (1410 - 1461), proveniente dall'altare maggiore della Chiesa di Santa Lucia dei Magnoli a Firenze ed ora conservata presso la Galleria degli Uffizi di questa città.

Descrizione

Domenico Veneziano, Pala di Santa Lucia dei Magnoli (part. San Zenobi), 1445 ca., tempera su tavola

Soggetto

La pala d'altare, completata pochi anni dopo l'ultimazione del Duomo di Firenze, sembra voler celebrare la città attraverso la titolare della sua maggiore chiesa e le figure dei due Santi patroni che la affiancano. Infatti, nel dipinto compaiono:

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • La pala è uno dei primi esempi di sacra conversazione a Firenze, poiché adotta lo schema di tabula quadrata et sine civoriis, ossia una pala senza gli scomparti, senza il fondo oro e con una cornice rettangolare, priva di coronamenti e cuspidi di tipo gotico. L'artista ricorda la forma del polittico, ambientando la scena entro tre archi a sesto acuto con le colonnette e le nicchie a conchiglia, che ricordano la divisione tradizionale in scomparti entro la quale venivano inseriti i santi.
  • La precisa collocazione spaziale dei quattro santi è geometricamente esaltata dal disegno prospettico del pavimento, come se i personaggi fossero pedine su una scacchiera.
  • Il dipinto si configura così come una perfetta sintesi tra modernità e tradizione, suggerito anche dall'uso di arcate diverse: a sesto acuto in alto ed a tutto sesto nelle nicchie classicheggianti, tra le quali quella centrale inquadra perfettamente la Madonna con Gesù Bambino in trono, sebbene essi si trovino in realtà davanti al loggiato.
  • L'edificio in cui è composta la scena è trattato secondo le più avanzate conoscenze della prospettiva geometrica, con tre punti di fuga dove convergono tutte le linee orizzontali, comprese quelle del complesso pavimento intarsiato di marmi.
  • La luce, chiara ed uniforme, è la vera protagonista del dipinto, che si stende tenue sulle architetture e sui personaggi, entrando dall'alto, dal cortile scoperchiato dietro il quale si stende un giardino, come fanno intendere i rami di tre aranci sullo sfondo del cielo azzurro. In particolare si tratta di una luce chiara e diffusa, ma inclinata (come dimostra l'ombra dietro la Madonna), che ricorda fedelmente quella del mattino. La cornice originale, andata perduta, doveva sottolineare questo effetto "finestra".

Predella

La pala era completata originariamente da una predella, oggi purtroppo smembrata in varie parti e divisa in tre musei, ed era composta di cinque scomparti, che raffigurano:

  • San Francesco d'Assisi riceve le stimmate, National Gallery of Art di Washington. [1]
  • San Giovanni Battista nel deserto, National Gallery of Art di Washington [2]. Nello scomparto compaiono:
    • San Giovanni Battista, adolescente, che si sta spogliando degli abiti, dopo aver lasciato la casa dei genitori, per rivestirsi di un costume fatto di peli di cammello ed andare a vivere in solitudine. Da solo è colto;
    • sentiero impervio allude al cammino di perfezione ed echeggia la profezia di Isaia, riferita a san Giovanni (Lc 3,4 ): "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!";
    • ruscello d'acqua, che scaturisce dalle rocce, preannuncia il rito battesimale officiato da san Giovanni sulle rive del Giordano.
  • Annunciazione, Fitzwilliam Museum di Cambridge.[3]
  • San Zanobi resuscita un bambino, Fitzwilliam Museum di Cambridge.[4]
  • Martirio di santa Lucia, Gemäldegalerie di Berlino. [5]

D.Veneziano PalaS.LuciaMagnoli Predella01 S.Francescoricevestimmate.jpg D.Veneziano PalaS.LuciaMagnoli Predella02 S.GiovBattistadeserto.jpg D.Veneziano PalaS.LuciaMagnoli Predella03 Annunciazione.jpg D.Veneziano PalaS.LuciaMagnoli Predella04 S.Zenobiresuscitabambino.jpg D.Veneziano PalaS.LuciaMagnoli Predella05 MartirioS.Lucia.jpg

Domenico Veneziano, Predella della Pala di Santa Lucia dei Magnoli (1445 ca.), tempera su tavola

Iscrizioni

Nel dipinto si trova un'iscrizione collocata lungo il gradino inferiore del trono della Madonna, dove si legge la firma dell'opera:

« OPVS DOMINICI DE VENETIIS HO[C] MATER DEI MISERERE MEI DATVM EST »

Notizie storico-critiche

La pala era collocata originariamente sull'altare maggiore della Chiesa di Santa Lucia dei Magnoli a Firenze, dove è rimasta fino al 1862, quando fu trasferita presso la Galleria degli Uffizi.

Note
Bibliografia
  • Carlo Bertelli et. al., Storia dell'Arte Italiana, vol. 2, Editore Electa-Bruno Mondadori, Milano 1990, p. 225 ISBN 9788842445227
  • Susanna Buricchi, Galleria degli Uffizi, Firenze, col. "I Grandi Musei del Mondo", Editore Scala, Roma 2003, pp. 68 - 71
  • Giorgio Cricco et. al., Itinerario nell'arte, vol. 2, Editore Zanichelli, Bologna 1999, A. 51 ISBN 9788808079503
  • Rolf Toman, Arte italiana del Rinascimento: architettura, scultura e pittura, Editore Könemann, Colonia 1998, pp. 264 - 265 ISBN 9783829020404
  • Timothy Verdon, La bellezza nella Parola. L'arte a commento delle letture festive. Anno B, Editore San Paolo, Milano 2008, pp. 32 - 35 ISBN 9788821563904
  • Hellmut Wohl, The paintings of Domenico Veneziano 1410 - 1461: a study in florentine art of Early Renaissance (Catalogue Raisonne, Catalog Raisonné, Complete Works, Life and Work, Raisonnee), Editore New York University Press, New York 1980, pp. 123 - 127
  • Federico Zeri, Due dipinti, la filologia e un nome. Il Maestro delle Tavole Barberini, Editore Einaudi, Torino 1961
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, collana "Dizionari dell'Arte", Mondadori Electa Editore, Milano 2002, p. 142 ISBN 9788843582594
  • Stefano Zuffi, La pittura italiana, Editore Mondadori-Electa, Milano 1997, p. 66 ISBN 9788843559114
Voci correlate
Collegamenti esterni