Presentazione di Gesù al Tempio (Giovanni Bellini)
Giovanni Bellini, Presentazione di Gesù al Tempio (1460 ca.), tempera su tavola | |
Presentazione di Gesù al Tempio | |
Opera d'arte | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Regione ecclesiastica | Triveneto |
Provincia | Venezia |
Comune | Venezia |
Diocesi | Venezia |
Ubicazione specifica | Galleria Querini Stampalia |
Uso liturgico | nessuno |
Oggetto | dipinto |
Soggetto | Presentazione di Gesù al Tempio |
Datazione | 1460 ca. |
Ambito culturale | |
scuola veneta | |
Autore |
Giovanni Bellini detto Giambellino |
Materia e tecnica | tempera su tavola |
Misure | h. 80 cm; l. 105 cm |
|
La Presentazione di Gesù al Tempio è un dipinto, eseguito nel 1460 circa, a tempera su tavola, da Giovanni Bellini (1433 - 1516), conservata presso la Galleria Querini Stampalia di Venezia.
Descrizione
Soggetto
Nel dipinto, su uno sfondo scuro, compaiono:
- Maria Vergine porge Gesù Bambino, in fasce con i piedi appoggiati su un cuscino, all'anziano Simeone;
- Simeone il giusto, accoglie con grande tenerezza il Bambino, prendendolo dalle mani della Madonna;
- San Giuseppe, al centro, in posizione frontale, che alcuni hanno identificato con un possibile ritratto del celebre pittore veneziano Jacopo Bellini (1396 ca. – 1470 ca.), padre dell'artista.
Inoltre, sono presenti:
- a destra due uomini, dietro a Simeone, sarebbero un autoritratto di Giovanni, che guarda lo spettatore, con accanto il cognato Andrea Mantegna (1431 – 1506) o il fratello Gentile;
- a sinistra, due donne, alle spalle di Maria che potrebbero essere Nicolosia, sorella di Giovanni, nonché moglie di Andrea Mantegna, ed Anna, madre del pittore.
Note stilistiche ed iconografiche
- L'opera di Giovanni Bellini mostra molti elementi tratti da Andrea Mantegna, quali:
- Gesù Bambino, appoggiato al davanzale, è sottoposto alla prospettiva in modo da diventare un elemento di misura della profondità dello spazio;
- la figura dell'anziano Simeone;
- l'inquadratura nella cornice di marmo.
- Tipicamente belliniani sono invece:
- i due personaggi alle estremità, più sciolti nelle forme e morbidi nei passaggi cromatici;
- la visione spaziale, più allontanata e meno complessa che quella mantegnesca, inquadrano la scena in una narrazione più distesa, priva dell'accento drammatico di Andrea Mantegna.
Notizie storico-critiche
La datazione dell'opera è incerta, ma è comunque collocata dopo l'analoga e pressoché identica Presentazione di Gesù al Tempio (1455 circa) di Andrea Mantegna, oggi alla Gemäldegalerie di Berlino (Germania), dalla quale Giovanni Bellini riprese l'impostazione pittorica e le figure presenti in modo molto fedele.
Non si conoscono le ragioni della realizzazione delle due opere, forse legate ad eventi familiari, se nei protagonisti sono davvero presenti i ritratti della famiglia di Giovanni Bellini e di Andrea Mantegna, facendo così di questo dipinto una sorta di ex voto protettivo.
Bibliografia | |
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