Quadreria dei Girolamini di Napoli
Quadreria dei Girolamini di Napoli | |
Jusepe de Ribera, Sant'Andrea apostolo (primo quarto del XVII secolo), olio su tela | |
Categoria | Musei di Ordine religioso |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Campania |
Regione | Campania |
Provincia | Napoli |
Comune | Napoli |
Diocesi | Arcidiocesi di Napoli |
Indirizzo |
Via Duomo, 142 80138 Napoli (NA) |
Telefono | +39 081 449139 |
Fax | +39 081 294444 |
Posta elettronica | mn-gir@beniculturali.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Confederazione dell'Oratorio di San Filippo Neri |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | dipinti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, biblioteca, biglietteria, bookshop, fototeca, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Complesso Monumentale dei Girolamini |
Data di fondazione | 1620 ca. |
La Quadreria dei Girolamini di Napoli, collocata nel sacrestia della chiesa e in alcuni ambienti del convento annesso Complesso Monumentale dei Girolamini (XVII secolo), venne istituita nel 1620 circa, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Basilica di Santa Maria della Natività e Tutti i Santi, da lasciti e donazioni di privati.
Storia
La Quadreria dei Girolamini venne istituita nel XVII secolo grazie al lascito di Domenico Lercaro, un facoltoso sarto e commerciante di tessuti, che nel 1622 dona con testamento alla Confederazione dell'Oratorio di San Filippo Neri tutti i suoi arredi e opere d'arte. Un altro importante nucleo collezionistico è quello della famiglia Milano giunto ai Girolamini nel 1631.
L'originaria sede della Quadreria era la sacrestia maggiore, posta dietro l'abside della chiesa monumentale, che è rimasta sede della prestigiosa pinacoteca fino alla realizzazione di una riorganizzazione dell'allestimento espositivo nel 1961.
Dopo una chiusura durata quindici anni a causa del terremoto del 1980, la quadreria è stata riaperta nel 1995 con un nuovo allestimento museale. Una parte della quadreria è ora collocata nella sacrestia della chiesa, un'altra è in alcuni ambienti del convento posti al primo piano a cui si accede dal chiostro degli aranci.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si articola in quattro sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XVIII secolo. Di particolare interesse storico-artistico:
- Adorazione dei Magi (1564 - 1568), olio su tela, di Federico Zuccari.[1]
- Gesù Cristo rimprovera i figli di Zebedeo (ultimo quarto del XVI - primo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Fabrizio Santafede.[2]
- Lavanda di Gesù Bambino (ultimo quarto del XVI - primo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Fabrizio Santafede.[3]
- Madonna con Gesù Bambino e san Francesco d'Assisi (prima metà del XVII secolo), olio su tela, di Cristoforo Roncalli detto Pomarancio.[4]
- Strage degli innocenti (primo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Giovanni Balducci detto il Cosci.[5]
- Sant'Andrea apostolo (primo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto.
- Flagellazione di Gesù Cristo (primo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto.
- Battesimo di Gesù Cristo (1610 ca.), olio su tela, di Giovan Battista Caracciolo detto Battistello.
- Tre dipinti con San Pietro, San Paolo e San Giacomo maggiore (1616 - 1618), olio su tela, di Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto.
- San Sebastiano (1610 - 1620), olio su tela, di Giuseppe Cesari detto Cavalier d'Arpino.[6]
- Fuga in Egitto (1622), olio su tela, di Guido Reni.[7]
- Incontro di Gesù Cristo con san Giovanni Battista (1622), olio su tela, di Guido Reni.[8]
- Estasi di san Francesco d'Assisi (1631), olio su tela, di Guido Reni.[9]
- Madonna con Gesù Bambino (seconda metà del XVII secolo), olio su tela, di Luca Giordano.
- San Girolamo traduce la Bibbia (terzo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Giovanni Battista Beinaschi.[10]
- Adorazione dei pastori (1660 - 1670), olio su tela, di Andrea Vaccaro.[11]
- Busto di san Filippo Neri (1780 ca.), in terracotta, di Giuseppe Sanmartino.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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