Religiose della Vergine Maria

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Religiose della Vergine Maria
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Lo stemma della congregazione

Istituto di vita consacrata
Congregazione religiosa femminile di diritto pontificio

Altri nomi
Religious of the Virgin Mary
Fondatore Ignacia del Espíritu Santo
Data fondazione 1684
Luogo fondazione Intramuros (Manila)
sigla R.V.M.
superiora generale Madre Maria Evelyn C. Aguilar [1]
Regola Sant'Ignazio di Loyola
Approvato da Pio XII
Data di approvazione 12 gennaio 1948
Scopo educazione cattolica dei giovani, istruzione catechistica nelle parrocchie, promozione di ritiri spirituali tra le donne laiche, conduzione di dormitori, cura dei malati negli ospedali
Collegamenti esterni
Sito ufficiale

La Congregazione delle Religiose della Vergine Maria è un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla R.V.M.

Cenni storici

Le religiose riunite per festeggiare i giubileo d'oro e d'argento di professione
La venerabile Ignacia del Espíritu Santo

La congregazione, che fu la prima fondazione indigena nelle Filippine a diventare una congregazione religiosa, fu fondata da una giovane meticcia indo-cinese originaria di Binondo, Ignacia del Espíritu Santo, la quale era desiderosa di dedicare la propria vita a Dio, alla ricerca della beatitudine.

Nel 1684 all'età di ventuno anni, dopo un approfondito ritiro sotto la guida spirituale del gesuita padre Pablo Clain e soprattutto ispirata da Dio, abbandonò la vita che stava conducendo per dedicarsi al servizio del Signore e dei poveri: ben presto fu raggiunta da tre donne della sua stessa etnia, la nipote Cristina Gonzales e due fanciulle, Teodora de Jesus ed Ana Margarita.

Il gruppetto formò il primissimo nucleo della congregazione, che nei primi tempi veniva chiamata con nome spagnolo[2] Beatas de la Compañía de Jesus. Altre sei indigene si unirono alle quattro beate e già nel 1685 si era formato quello che tutti chiamavano il Beaterio.

Il numero delle compagne crebbe ancora molto velocemente e, sotto la direzione spirituale dei missionari, all'interno delle istituzioni gesuite di Intramuros si fornò una vera e propria comunità autonoma.

Dopo quarant'anni le donne del Beaterio avevano sviluppato una struttura di funzionamento nonché una regola di vita basata sull'ascesi e sul servizio apostolico, per edificare la società di Manila con l'esempio del loro modo di vita; pronunciando solo voti privati davanti all'assemblea della comunità, queste donne vissero la vita di castità, povertà e obbedienza, impegnate nella promozione degli esercizi spirituali tra le donne della colonia, ed educando le ragazze nei principi della fede cristiana e nei rudimenti dell'alfabetizzazione così come nelle abilità domestiche.

Nel 1726 il Beaterio de la Compañia era ormai una organizzazione stabile: nel 1732 ottenne un primo riconoscimento della regola da parte dell'amministratore dell'arcidiocesi di Manila. Di lì a poco, nel 1748 l'arcivescovo in carica Pedro de la Santisima Trinidad Martinez de Arizala chiese a re Ferdinando VI di Spagna la protezione reale; il beneficio giunse il 25 novembre 1755, insieme però a pesanti restrizioni imposte del monarca: egli pretese che l'istituzione rimanesse secolare piuttosto che religiosa, che fossero eliminate dalla regola tutte le disposizioni che riguardavano l'osservanza degli insegnamenti evangelici e che il responsabile della struttura fosse non l'arcivescovo ma l'amministratore della colonia di Manila.

Per mantenere il Beaterio esistente, tutti accondiscesero, ma non nella pratica e nello spirito: i voti evangelici continuarono a essere pronunciati in privato, e l'istituto di fatto osservò il modello della vita religiosa.

Questa situazione perdurò per tutto il periodo della dominazione spagnola; nel frattempo, il Beaterio fiorì come casa di ritiro e come istituto scolastico e a partire dal 1875 si estese ad altre comunità missionarie dei gesuiti.

La rivoluzione filippina del 1896 e l'intervento coloniale statunitense portarono, insieme alla separazione fra Stato e Chiesa, anche la liberazione del Beaterio dalle catene del controllo governativo.

Finalmente, dopo più di due secoli e mezzo, il Beaterio riemerse dalla sua condizione semi-clandestina e iniziò il cammino per diventare un istituto di vita consacrata nella Chiesa.

Il procedimento fu rallentato dal fatto che l'approvazione diocesana del 1732 non era corretta, poiché mancava necessaria erezione canonica, che fu istituita dall'arcivescovo J. Jeremias Harty il 31 luglio 1906.

Il 17 marzo 1907 giunse dalla Santa Sede il Decretum Laudis, che finalmente rese il Beaterio fondato da Madre Ignacia una congregazione religiosa di diritto pontificio, il primo istituto femminile ad ottenere questo stato nelle Filippine.

Il decreto di approvazione fu concesso il 24 marzo 1931 da papa Pio XI, che elevò la Congregazione allo stato pontificio. Infine, il 12 gennaio 1948, nel duecentesimo anniversario della morte della venerabile fondatrice, Pio XII emise esso il decreto definitivo di approvazione pontificia.

Attività e diffusione

Fine dell'istituto è l'educazione cattolica dei giovani, l'istruzione catechistica nelle parrocchie, la promozione di ritiri spirituali tra le donne laiche, la conduzione di dormitori, la cura dei malati negli ospedali.

Le Religiose della Vergine Maria sono presenti in diverse città delle Filippine, inoltre conducono istituti scolastici negli Stati Uniti, in California e nelle Hawaii; la sede generalizia è a Quezon City.

Note
  1. http://www.rcam.org/religious-women
  2. In quei secoli le Filippine erano un Patronato della corona di Spagna.
Voci correlate
Collegamenti esterni