Sacra Famiglia (Charles Le Brun)

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FRA Parigi MuLouvre C.LeBrun SacraFamiglia 1655-1656.jpg

Charles Le Brun, Sacra Famiglia (1655 - 1656), olio su tela
Benedicite
Opera d'arte
Stato bandiera Francia
Regione Île-de-France
Regione ecclesiastica [[|]]
Dipartimento Parigi
Comune Stemma Parigi
Diocesi Parigi
Ubicazione specifica Museo del Louvre
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Parigi
Luogo di provenienza Chiesa di San Paolo, cappella di San Giuseppe
Oggetto dipinto
Soggetto Sacra Famiglia
Datazione 1655 - 1656
Ambito culturale
scuola francese
Autore Charles Le Brun
Materia e tecnica olio su tela
Misure h. 138 cm; l. 89 cm
Virgolette aperte.png
(Gesù) partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Virgolette chiuse.png

La Sacra Famiglia (detto anche Benedicite) è un dipinto, eseguito tra il 1655 e il 1656, ad olio su tela, dal pittore francese Charles Le Brun (1619 - 1690), proveniente dalla cappella di San Giuseppe nella Chiesa di San Paolo a Parigi, ora conservato presso il Museo del Louvre di questa città.

Descrizione

Soggetto

La scena della Sacra Famiglia si svolge all'interno della casa di Nazaret, dove compaiono:

  • Maria e san Giuseppe hanno un atteggiamento attonito e compiaciuto, che rispecchia il sentimento descritto dai Vangeli per chi incontrava Gesù Bambino e poi adolescente: lo stupore.
  • Gesù Bambino, seduto davanti alla tavola, è colto, mentre sta pronunciando il Benedicite, la breve preghiera di ringraziamento a Dio per il cibo sul desco.

Note stilistiche e iconografiche

Da notare:

  • Il tavolo sembra quasi un altare: gli oggetti che vi sono collocati (la tovaglia, il pane, il coltello e il piatto con le mele) diventano gli strumenti di una liturgia domestica, benedetta da Gesù.
  • L'accostamento fra gli umili attrezzi della falegnameria e la brocca lucente allude alla dignità e decoro del lavoro e dei suoi strumenti: essi sono posti come offerte davanti all'altare come segno della santificazione del lavoro degli artigiani, che, esercitando il loro mestiere, sanno trasformare la materia del legno in sorprendenti opere.
  • Il tema del Benedicite è più frequente nell'arte francese che in qualsiasi altra scuola europea.

Lettura teologica e spirituale

Nel dipinto della Sacra Famiglia, Charles Le Brun realizza un'opera di facile lettura, ma di profonda spiritualità e ricca di allusioni teologiche:

« Poiché una gran parte della vita di Gesù è stata occupata da questa condizione sconosciuta, si deve certo ad essa una grazia immensa, di natura tale che essa penetra le anime di quelli che nel mondo conservano questa condizione di vita. »

Gli episodi dell'infanzia di Gesù, non narrati nei Vangeli, offrivano agli artisti dell'epoca l'occasione per indagare sulla quotidianità, con una speciale attenzione all'ambiente domestico, non tralasciando, comunque, riferimenti simbolici.

  • Il pittore raffigura san Giuseppe non tanto come artigiano al lavoro, ma prima ancora come paterfamilias, cioè come colui che interpreta il ruolo di primo catechista per il proprio figlio, secondo quanto attestano le Scritture. Infatti, egli è presentato in piedi, con i calzari e il bastone in mano, abbigliamento tipico della Cena pasquale (Es 12,11 ). Anche l'immagine della Sacra Famiglia riunita attorno alla tavola non è casuale; secondo la spiritualità dell'epoca, questa preannuncia l'Ultima Cena, l'ultimo pasto che il Bambino, divenuto adulto, presiederà e in cui sarà allo stesso tempo sacerdote, altare e sacrificio. Infatti, su questa mensa pasquale manca l'agnello, poiché sarà Gesù Cristo la vittima, colui che con la sua morte toglierà il peccato del mondo, evocato dalle mele (malum = male).
  • Dietro a Gesù una tenda scura contrasta con la sua figura luminosa: questa però è scostata dalla finestra, attraverso la quale l'occhio spazia sul paesaggio, caratterizzato da una luminosità quieta e serena. La tenda allude al tema del nascondimento (Deus Absconditus), ossia del Signore che si nasconde non solo nel mistero della sua umanità e nell'anonima vita a Nazareth, ma anche nell'Eucaristia, evocata dal pane che sta sulla mensa. La povertà del cibo che sta sulla tavola, solo un cesto di frutta oltre al pane, allude certamente al tema del Deus Absconditus, poiché san Vincenzo de' Paoli (1581 - 1660), contemporaneo del pittore, parlava in questi termini, cioè invitava i fedeli a ricordare sempre che nel povero si nasconde Cristo stesso.

Notizie storico-critiche

L'opera fu commissionata dalla Confraternita dei carpentieri per la cappella di San Giuseppe nella Chiesa di San Paolo a Parigi. I membri della Confraternita, con questa offerta, intendevano esprimere la devozione al loro santo patrono, san Giuseppe falegname.

Prima della Rivoluzione francese (1789 - 1799), il dipinto fu trasferito al Museo del Louvre.

Bibliografia
  • Michel Gareau, Charles Le Brun. First painter to King Louis XIV, Editore Abrams, New York 1992
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, col. "Dizionari dell'Arte", Mondadori Electa Editore, Milano 2002, p. 129 ISBN 9788843582594
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 30 agosto 2013 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.