Pierre de Bérulle
Pierre de Bérulle Cardinale | |
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Età alla morte | 54 anni |
Nascita | Cérilly 4 febbraio 1575 |
Morte | Parigi 2 ottobre 1629 |
Sepoltura | Cappella del Collegio oratoriano di Juilly (Francia) |
Ordinazione presbiterale | 5 giugno 1599 |
Creato Cardinale |
30 agosto 1627 da Urbano VIII (vedi) |
Cardinale per | 2 anni, 1 mese e 3 giorni |
Incarichi ricoperti | |
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Pierre de Bérulle (Cérilly, 4 febbraio 1575; † Parigi, 2 ottobre 1629) è stato un teologo e cardinale francese. Fu uno dei protagonisti della vita religiosa nella Francia dell'età della riforma cattolica e, ispirandosi a Filippo Neri, fondò a Parigi l'Oratorio di Gesù e Maria Immacolata. Fu uno dei rappresentanti di spicco della Scuola francese di spiritualità.
Biografia
Pierre de Bérulle nacque nel castello di famiglia nei pressi di Bérulle. Il padre, Claude de Bérulle, che fu membro del parlamento di Parigi, morì mentre Pierre ancora era un bambino. La madre, Louise Séguier, appartenente ad una illustre famiglia di magistrati, educò Pierre nella fede cristiana.
Particolarmente predisposto agli studi e alla vita spirituale, Pierre a diciotto anni compose un Trattato sull'abnegazione interiore (Traité de l'abnégation intérieure) particolarmente interessante per la sua profondità.
Terminati gli studi classici presso i gesuiti di Clermont decise di abbracciare la vita religiosa. Si rivolse ai certosini, ai cappuccini e ai gesuiti i quali rifiutarono la sua entrata per non mettersi contro la sua famiglia che già aveva deciso per Pierre una promettente carriera diplomatica.
Di fronte all'impossibilità di essere accolto in un'ordine religioso, decise di entrare nel clero secolare e cominciò gli studi di teologia prima nel collegio dei gesuiti di Clermont e poi alla Sorbona a Parigi. Si applicò con dedizione agli studi con l'intenzione di affinare le armi per la conversione degli eretici, ideale al quale consacrò tutti i suoi sforzi.
Ben presto fu influenzato dalla spiritualità di Ignazio di Loyola. Cominciò anche a frequentare il salotto della cugina Madame Barbe Acarie frequentato da riformatori impregnati della mistica gersoniana.
Pierre fu ordinato sacerdote nel 1599.
Quando il cardinale Jacques Davy Du Perron (1556-1618) si recò a Fontainebleau per difendere la dottrina cattolica contro Philippe de Mornay (1549-1623), chiamato il papa degli ugonotti, portò con sé il giovane Pierre de Bérulle il quale diede il suo contributo nelle discussioni e soprattutto si fece notare per la moderazione del linguaggio e per lo stile dolce e persuasivo.
Il cardinale, apprezzando l'atteggiamento del giovane de Bérulle disse: «Se si tratta di convincere gli eretici, portateli da me; se li si vuole convertire li si porti da Francesco di Sales; ma se li si vuole convincere e convertire in un sol colpo, mandateli da Bérulle».
Ben presto, grazie alle sue personali capacità e al credito che gli veniva dalla lunga tradizione familiare, a Pierre furono offerte diverse sedi vescovili che rifiutò preferendo lavorare da semplice sacerdote per la formazione dei credenti e per la conversione degli eretici. Nello stesso tempo cominciò a rivolgere le sue attenzioni sulla realtà della vita religiosa per la quale vedeva il bisogno di una riforma.
A questa riforma iniziò a lavorare con passione andando in Spagna per prendere contatti con gli ambienti riformati carmelitani. Suo desiderio era portare dalla Spagna alcuni rappresentanti della riforma per poter impiantare anche in Francia il modello carmelitano spagnolo. Numerosi ostacoli, però impedirono questo progetto. In particolare le carmelitane spagnole rifiutarono per molto tempo di lasciar partire alcune delle loro monache; le carmelitane francesi, da parte loro, pretendevano di esercitare la loro autorità sui nuovi Carmeli.
Pierre de Bérulle fu costretto a rivolgersi al Papa per risolvere la questione. Dopo la bolla pontificia, la sentenza del Consiglio del re e l'intervento di numerosi vescovi e gesuiti, finalmente Pierre de Bérulle potè fondare un Carmelo riformato a Parigi, chiamato Carmelo di Santa Teresa[1].
L'impegno di riforma del De Bérulle riguardò anche il clero secolare per la maggior parte interessato in quel periodo più ai benefici ecclesiastici che ai doveri sacerdotali.
Per correggere una situazione così scandalosa, Bérulle pensò di formare un corpo di sacerdoti che vivessero insieme, che pregassero insieme, che si comunicassero le difficoltà del loro ministero e che si sostenessero vicendevolmente nella vocazione e nella missione. Egli fu incoraggiato in questo progetto da San Francesco di Sales e da molti vescovi francesi.
De Bérulle per realizzare il progetto si ispirò alla Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri e non fece altro che imitarlo fondando l'Oratorio in Francia.
Paolo V approvò l'Oratorio di Francia con una bolla nel 1613. Dopo un anno quasi tutte le diocesi della Francia avevano il loro Oratorio.
Papa Urbano VIII creò Pierre de Bérulle cardinale presbitero nel concistoro del 30 agosto 1627.
Morì il 2 ottobre 1629, durante la celebrazione della messa. I funerali si celebrarono il 4 ottobre nella chiesa di Saint-Honnoré dove fu anche sepolto[2].
L'attività diplomatica
Pierre de Bérulle svolse anche un ruolo importante come statista nella Francia dell'epoca. Entrato a corte sotto il regno di Enrico IV di Borbone divenne uno dei più fidati consiglieri della regina madre Maria de' Medici.
Gli vennero affidati numerosi incarichi diplomatici: trattò la riconciliazione di Maria de' Medici con suo figlio Luigi XIII, negoziò la pace di Mouçon tra Francia e Spagna, e condusse le trattative per il matrimonio di Carlo I Stuart con Enrichetta Maria di Francia.
Problematico fu il suo rapporto con il cardinale Richelieu, sia per la sua appartenenza alla Società riformista del Santissimo Sacramento, che per la sua opposizione all'alleanza militare del Richelieu con gli stati protestanti durante la guerra dei trent'anni. Il suo atteggiamento favorevole all'Austria, infine, lo rese totalmente inviso al Richelieu che fece in modo di allontanarlo dalla corte.
Le opere
Pierre de Bérulle fu anche un prestigioso teologo e intellettuale. Tra le altre cose promosse e difese la pubblicazione della Bibbia Poliglotta di Le Jay[3] e soprattutto incoraggiò Cartesio a proseguire il suo lavoro filosofico in un periodo in cui non riceveva che critiche dal mondo teologico francese.
Bérulle scrisse numerose opere la qualità delle quali portò papa Urbano VIII a definirlo "Apostolus Verbi Incarnati" ("Apostolo del Verbo Incarnato").
« | Questa espressione è più di un magnifico panegirico che descrive la pietà del fondatore dell'Oratorio [di Francia]. In una parola, contiene la sintesi essenziale delle sue opere scritte, perché si può dir di esse, come di tutta la vita del santo cardinale, che loro unico scopo era quello di rendere il nostro Salvatore Gesù Cristo meglio conosciuto e più amato. » | |
(Adolphe Louis Albert Perraud, L'Oratoire de France aux XVIIIe et XVIIIIe Siècles, Paris 1866.)
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Le opere più importanti di Pierre de Bérulle sono:
- Traité des énergumènes (Troyes, 1599).
- Discours etc. (Paris, 1609).
- Discours de l'état et des grandeurs de Jésus (Paris, 1623). Quest'opera fu ristampata più volte. L'impostazione e diffuse citazioni si trovano anche nelle Méditations di padre François Bourgoing e nelle Elévations sur les mystères di Bossuet.
- Elévation à Jésus-Christ sur Sainte Madeleine (Paris, 1627).
- Vie de Jésus (Paris, 1629).
François Bourgoing pubblicò un'edizione di tutte le opere edite e inedite di de Bérulle (Parigi, 1644-1657), in due volumi in-folio con allegata una "tavola della teologia di questo grande autore disposte secondo l'ordine della Summa di San Tommaso".
Nel 1856 l'abate Migne ristampò la terza edizione delle opere complete.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Superiore generale dell'Oratorio di Gesù e Maria Immacolata di Francia | Successore: | |
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- | 10 maggio 1613 - 2 ottobre 1629 | Charles de Condren, C.O.I. |
Predecessore: | Abate commendatario di Marmoutier | Successore: | |
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Alexandre II de Bourbon-Vendôme | 28 febbraio - 2 ottobre 1629 | Armand-Jean du Plessis de Richelieu |
Predecessore: | Abate commendatario di Saint-Lucien de Beauvais | Successore: | |
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Nicolas de Neufville | 28 febbraio - 2 ottobre 1629 | Armand-Jean du Plessis de Richelieu |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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