Sallustio Antonio Bandini
Sallustio Antonio Bandini Presbitero | |
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Sallustio Antonio Bandini | |
Età alla morte | 83 anni |
Nascita | Siena 19 aprile 1677 |
Morte | Siena 8 giugno 1760 |
Ordinazione presbiterale | 1705 |
Sallustio Antonio Bandini (Siena, 19 aprile 1677; † Siena, 8 giugno 1760) è stato un presbitero, politico ed economista italiano. Fondatore della Biblioteca Comunale di Siena.
Biografia
Nacque a Siena il 19 aprile 1677, terzogenito di Patrizio e di Caterina nata Piccolomini.
Dopo aver studiato presso i gesuiti, frequentò a Siena l'Accademia degli Arrischiati per imparare i modi cavallereschi consoni ai giovani nobili senesi.
Nel 1699 si laureò in filosofia e diritto all'Università degli Studi di Siena, , ottenendovi subito dopo l'incarico di lettore di diritto canonico.
Intrapresa nel 1701 la carriera ecclesiastica, il Bandini divenne suddiacono l'anno successivo e fu ordinato sacerdote nel 1705. Canonico metropolitano nel 1708, fu nominato arciprete nel 1713 ed arcidiacono nel 1723.
Come amministratore di patrimoni fondiari in Maremma, aveva maturato intanto una solida esperienza nel campo delle problematiche economico-produttive dell'antico Stato senese. Nacque da questa esperienza il Discorso sopra la Maremma di Siena, composto intorno al 1737, in cui l'affrancamento dalla decadenza economica che caratterizzava ormai da tempo questo vasto territorio veniva indicato come possibile soltanto a condizione di un sostegno ai produttori agricoli, da perseguire mediante la libertà delle "tratte", e, con un provvedimento dai caratteri nuovi, attraverso la libertà del commercio interno. L'opera, seppure conosciuta, venne pubblicata soltanto successivamente sotto il granducato di Pietro Leopoldo I di Toscana (1765 - 1790).
In campo economico, inoltre, Sallustio Antonio Bandini è noto soprattutto per l'invenzione del sistema di pagamento a distanza, antesignano della cambiale.
Grande amante della cultura, accumulò un'ingente quantità di libri e manoscritti che nel 1759, un anno prima della sua morte, donò alla città di Siena.
Grande uomo di cultura, oltre che alto esponente del clero senese, in agiate condizioni economiche e in contatto con intellettuali cittadini e non, il Bandini aveva da sempre mostrato notevole interesse verso le istituzioni culturali senesi e il patrimonio librario cittadino, adoperandosi ad esempio perché non venisse disperso quello dell'Archivio del Capitolo metropolitano. Si dedicò, quindi, con impegno alla formazione di una biblioteca personale consistente e dai variegati interessi, accumulando in questo modo un ingente patrimonio librario che, già messo a disposizione di amici e conoscenti, decise quasi alla fine della sua vita di donare allo Studio di Siena, da sempre privo di una biblioteca. La donazione, avvenuta alla fine del 1758, fu accettata dalla Reggenza toscana agli inizi dell'anno successivo, mentre il Bandini si adoperava per la riapertura dell'Accademia dei Fisiocritici, il sodalizio scientifico fondato a Siena alla fine del secolo precedente da Pirro Maria Gabbrielli.
Il Bandini morì a Siena l'8 giugno 1760.
A Siena, in piazza Salimbeni, davanti alla sede storica della banca Monte dei Paschi, vi è una statua in sua memoria, realizzata dallo scultore Tito Sarrocchi.
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