San Materno

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San Materno di Milano
Arcivescovo
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Santo
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Milano BaS.Ambrogio Sac.S.VittoreCielOro S.Materno V.jpg

Maestranze milanese, San Materno di Milano (VI secolo), mosaico; Milano, Basilica di Sant'Ambrogio, sacello di San Vittore in ciel d'oro
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita III secolo
Morte Milano
18 luglio 328
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale IV secolo
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Consacrazione vescovile IV secolo
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Incarichi ricoperti Arcivescovo metropolita di Milano
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 18 luglio
Altre ricorrenze
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Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
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Erede
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Onorificenze
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Invito all'ascolto
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 18 luglio, n. 2:
« A Milano, san Materno, vescovo, che, restituita la libertà alla Chiesa, traslò con tutti gli onori i corpi dei martiri Nábore e Felice da Lodi nella sua città. »

San Materno di Milano (III secolo; † Milano, 18 luglio 328) è stato un arcivescovo italiano di Milano dal 316 fino alla sua morte. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia

Succeduto alla carica di vescovo di Milano a Mirocle dopo la morte di quest'ultimo, in base ai dati che riguardano il suo successore ed il suo predecessore si può collocare la sua attività tra il 314 ed il 343. Partecipò al concilio di Roma del 313 e a quello di Arles del 314, ambedue aventi per oggetto l'eresia dei donatisti.

Ad oggi sembra infondata la teoria secondo la quale la sua morte sarebbe dovrebbe precedere l'episcopato di san Mirocle, collocando il suo operato durante la persecuzione di Diocleziano, mettendolo quindi in relazione con i Santi Felice e Nabore, Vittore, Fedele, Carpoforo ed Alessandro, martiri milanesi.

Secondo le antiche cronologie dei vescovi di Milano la morte lo avrebbe colto il 18 luglio ed in questo giorno venne tradizionalmente ricordato dalla liturgia ambrosiana e dal Martirologio Romano.

Uno scritto di Goffredo da Bussero del Liber Notitiae Sanctorum Mediolani collocherebbe invece la sua morte il 19 luglio.

L'operato di san Materno si è tradizionalmente svolto nell'arco di dodici anni di episcopato e le due reliquie furono oggetto di un'ansiosa ricerca da parte di san Carlo Borromeo nel 1571.

Iconografia

La più antica rappresentazione iconografica di san Materno si trova oggi in un mosaico della cappella di San Vittore in Ciel d'Oro (risalente al V secolo) parte attuale della Basilica di Sant'Ambrogio di Milano in cui il santo è raffigurato, secondo la tradizione, portante la barba ed una dalmatica come veste, posto tra i santi Felice e Nabore.

Toponimi

Milano gli ha dedicato una piazza, davanti alla chiesa di Santa Maria Bianca al Casoretto, un tempo chiesa monastica fuori dalla città, posta in una frazione del comune di Lambrate e poi raggiunta dall'espansione urbana dell'inizio del Novecento.

A Desio sorge invece la basilica minore dei Santi Siro e Materno.

La frazione San Materno nel comune di Mola di Bari è così chiamata a partire dal primo Settecento, dopo che l'arciprete Giuseppe Zuccarino fece edificare sulla sua proprietà una cappella tuttora esistente intitolata al santo, cui era devoto per motivi ignoti.[1]

Predecessore: Vescovo di Milano Successore: Bishopcoa.png
San Mirocle 316-328 San Protasio Algisi I
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Note
  1. Centro Molese di Cultura e Studi Storico-Archeologici, Quaderni per la storia di Mola - San Materno, Tipografia Levante, Giovinazzo, 1995.
Collegamenti esterni