Sant'Agrippino di Napoli
Sant'Agrippino di Napoli Vescovo | |
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Santo | |
Nascita | II secolo |
Morte | 233 |
Ordinazione presbiterale | III secolo |
Consacrazione vescovile | 223 |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Napoli |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 9 novembre |
Attributi | Baculo pastorale, mitria |
Patrono di | Napoli e Arzano |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 9 novembre, n. 3:
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Sant'Agrippino di Napoli (II secolo; † 233) è stato il sesto vescovo latino di Napoli.
È un personaggio della cui vita e del cui operato sappiamo molto poco.
Testimonianze letterarie
Indagando tra le testimonianze letterarie, desta meraviglia il fatto che nel Martirologio Geronimiano, il più antico calendario universale della chiesa (V secolo per la sua prima fase redazionale), ricorra più volte il nome di un Agrippinus, nei giorni 1 gennaio e 15 e 20 luglio, ma che in nessuno di questi casi si tratti del vescovo napoletano.
Bisogna allora far riferimento a una delle fonti privilegiate relative alla prima chiesa di Napoli, il cosiddetto Chronicon o Gesta Episcoporum (VIII-IX secolo) della chiesa napoletana, un testo che tenta di ricostruire tutta la lista dei vescovi che si sono succeduti sul soglio episcopale della città e di dare alcune notizie, più o meno dettagliate, della loro vita e della loro attività pastorale.
In esso Agrippino occupa il sesto posto e viene denominato amator patriae e defensor civitatis, dedito alla preghiera di intercessione per i cristiani a lui devoti e capace di operare numerosi miracoli. Si dice, inoltre, che le sue spoglie furono traslate nella basilica della Stefania.
Nel testo agiografico della Vita S. Athanasii (X secolo), Agrippino viene considerato patrono e difensore della città di Napoli prima che fosse qui traslato il beatissimo Gennaro, martire di Cristo, mentre nella Vita S. Severi (XI secolo) Agrippino e Gennaro appaiono insieme al vescovo Severo morente.
E’ invece il Libellus miraculorum S. Agrippini, composto tra i secoli VIII-X, a riportare undici miracoli operati dal vescovo di cui tutti, eccetto tre, operati presso il primitivo sepolcro del santo vescovo nelle catacombe poi dette di S. Gennaro.
La celebrazione della festa del santo al giorno 9 novembre proviene dal Calendario Marmoreo napoletano (secolo VIII-IX): N(a)T(ale) S(ancti) Agrippini.
Tra i martirologi, quello Romano, che è arricchito dal commento del famoso studioso e agiografo Hippolyte Delehaye, attesta espressamente la memoria di un Agrippino, vescovo in Campania, di cui non si conoscono gli anni di episcopato:
« | Agrippinus procul dubio primis Neapolitanae ecclesiae episcopis annumerandus est; quibus annis sederit ignoratur » |
Solo il catalogo Bianchiniano, così detto a motivo del suo editore Francesco Bianchini (‘800) e che in realtà risulta un compendio dei Gesta, rende Agrippino in maniera arbitraria vescovo dal 218-225, al tempo dei papi Urbano e Ponziano e degli imperatori Eliogabalo e Alessandro Severo.
Predecessore: | Vescovo di Napoli | Successore: | |
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San Paolo I 203 - 223 |
223-233 | Sant'Eustazio 233 - circa 250 |
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