Sant'Emiliano I di Vercelli
Sant'Emiliano I di Vercelli Vescovo | |
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Santo | |
Nascita | Piemonte o Spagna V secolo |
Morte | Vercelli 11 settembre 506 ca. |
Ordinazione presbiterale | V secolo |
Consacrazione vescovile | 496 |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Vercelli |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 17 maggio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 17 maggio, n. 5:
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Sant'Emiliano I di Vercelli (Piemonte o Spagna, V secolo; † Vercelli, 11 settembre 506 ca.) è stato un vescovo italiano, nonché anche guida politica della sua comunità.
Biografia
Fu eletto vescovo tra il 493 e il 497, ma nonostante la carica mantenne una certa attitudine alla vita contemplativa. Autentico pastore, si preoccupò sia delle anime, che delle condizioni di vita materiali dei suoi fedeli.
Caduto l'impero romano le popolazioni barbariche occuparono il territorio della penisola italica. Teodorico, re degli Ostrogoti, sconfisse Odoacre re dei Burgundi nel 493 e con la presa di Ravenna, conquistò l'Italia. Le popolazioni occupate erano continuamente provate dalle devastazioni degli invasori.
Vercelli, importante municipio romano, era quasi abbandonata e spopolata. L'autorità più importante, anche sotto il profilo civile, era appunto il vescovo e in tale veste Emiliano chiese a Teodorico di costruire un ponte e una riduzione delle tasse per i suoi concittadini. Fece anche costruire a proprie spese una acquedotto per la città.
Emiliano fu anche difensore della centralità del potere papale. Andò a Roma per un concilio indetto da Papa Simmaco agli inizi del VI secolo, la cui nomina e i primi anni di pontificato furono segnati da violenti lotte per annullare la sua elezione. Simmaco sfuggì pure ad un attentato. La pace tornò nel 505, grazie anche all'intervento di Teodorico, con l'adozione delle prime regole per evitare le interferenze esterne nelle elezioni papali.
Morì l'11 settembre, intorno al 506, e fu sepolto nel duomo: la cattedrale di Sant'Eusebio. La tomba cadde successivamente in oblio, sebbene rimanesse vivo il culto e si innalzassero in suo onore altari. Il 17 maggio 1181 il Vescovo Alberto lo trasferì presso l'altare maggiore e il martirologio romano lo ricorda appunto in questa data. Riscoperto nel 1565, sette anni dopo fu deposto nella cappella della Vergine dello Schiaffo, che gli fu poi dedicata.
Predecessore: | Vescovo di Vercelli | Successore: | |
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San Simplicio o Simpliciano | 496-506 | Eusebio II |
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