Sant'Enrico Morse
Sant'Enrico Morse, S.J. Presbitero · Martire | |
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al secolo Henry | |
Santo | |
Martire | |
Incarichi attuali | |
sacerdote | |
Età alla morte | 50 anni |
Nascita | Brome, Inghilterra 1595 |
Morte | Tyburn, Londra 1º febbraio 1645 |
Appartenenza | Gesuiti |
Professione religiosa | 1623 |
Ordinazione presbiterale | 1624 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 15 dicembre 1929, da Pio XI |
Canonizzazione | 25 ottobre 1970, da Paolo VI |
Ricorrenza | 1º febbraio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 1º febbraio, n. 14:
|
Sant'Enrico Morse, al secolo Henry (Brome, Inghilterra, 1595; † Tyburn, Londra, 1º febbraio 1645) è stato un religioso, presbitero e martire inglese della Compagnia di Gesù.
Vita
Nacque a Brome nel Suffolk nel 1595, sesto dei nove figli di Roberth, proprietario terriero anglicano proveniente da Tivetshall St Mary nel Norfolk, e di Margaret Collinson. Perse il padre nel 1612 ereditando una rendita annuale.
Nel giugno del 1614 Henry sul continente intraprese gli studi ecclesiastici, ma dovette interromperli per tornare in patria, dove fu incarcerato a Newgate e condannato all'esilio.
Nell'agosto del 1618 fece ritorno a Douai ed in dicembre entrò nel collegio inglese di Roma. Nel 1620 fu ordinato diacono, ma non vi è traccia della sua ordinazione al sacerdozio. A settembre da Douai fu inviato in missione in patria e immediatamente venne arrestato e incarcerato nel castello di York, li fu compagno di prigionia del gesuita John Robinson. Siccome già a Roma aveva espresso il desiderio di entrare a far parte della Compagnia di Gesù, d’accordo con i suoi superiori dedicò i tre anni trascorsi in prigione a compiere il noviziato gesuita, al termine del quale poté emettere i voti semplici. Fu esiliato nelle Fiandre, ove esercitò il suo ministero come cappellano dei mercenari cattolici inglesi ingaggiati al fianco dell'armada spagnola. Nel maggio 1624 era sicuramente già sacerdote.
Sul finire del 1633 tornò in Inghilterra con il falso nome di Cutberto Claxton, portando avanti la sua missione a Londra. Tra il 1636 ed il 1637 un’epidemia di peste colpì il paese ed Henry, pur fra gravi rischi per la sua salute, non mancò di portare aiuto e conforto ai più bisognosi.
Nel 1641 fu di nuovo esiliato e tornò a servire i soldati nelle Fiandre, ma due anni dopo ritornò nuovamente in Inghilterra e per diciotto mesi operò nel nord del paese.
Nuovamente arrestato ai confini del Cumberland, riuscì a fuggire con l'aiuto della moglie cattolica di colui che l’aveva catturato. Dopo circa sei settimane fu però nuovamente catturato ed imprigionato, fu condotto nella prigione di Durham e poi trasferito a Londra per ricevere la condanna a morte per essersi dichiarato sacerdote cattolico. Henry Morse fu infine giustiziato per impiccagione il 1° febbraio 1645 presso Tyburn.
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