Sant'Enrico di Uppsala
Sant'Enrico di Uppsala Vescovo | |
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Santo | |
Sant'Enrico di Uppsala; Urjala (Finlandia), chiesa | |
Nascita | Inghilterra |
Morte | Köyliö 20 gennaio 1156 |
Ordinazione presbiterale | XII secolo |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Uppsala |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 20 gennaio |
Patrono di | Finlandia |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 20 gennaio, n. 8:
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Sant'Enrico di Uppsala (Henry) (Inghilterra; † Köyliö, 20 gennaio 1156) è stato un vescovo inglese, ricordato in Scandinavia come l'apostolo della Finlandia.
Biografia
Visse nel XII secolo e divenne apostolo della Finlandia era originario dell'Inghilterra, operò in Svezia lottando contro il paganesimo anche se purtroppo non sappiamo di preciso quando giunse in Scandinavia. Verso la metà del XII secolo compare quale vescovo di Uppsala, ove secondo la tradizione locale avrebbe innaugurato la nuova cattedrale edificata da Sant'Erick IX, re di Svezia.
Poche notizie sono state tramandate circa la sua attività missionaria, secondo la tradizione sarebbe giunto sino al villaggio di Ylistaro, nella contrada di Kumo, ove ancora oggi sopravvivono le rovine della casa in cui il santo vescovo avrebbe predicato.
Enrico trovò la morte nel primo inverno dal suo arrivo in Finlandia per mano di Lalli un omicida a cui egli aveva imposto penitenza per il suo peccato. L'omicidio avvenne nella palude di Kjulo e secondo le tradizione Lalli avrebbe anche staccato il pollice del vescovo al quale era infilato l'anello pastorale sulla cui pietra era inciso il suo sigillo. Avrebbe anche rubato il copricapo del vescovo e fu riconosciuto quanto tolto il berretto non aveva più capelli. In primavera il dito con l'anello ancora infilato fu miracolosamento rinvenuto su un pezzo di ghiaccio galleggiante e un cieco riacquistò immediatamente la vista stroppiciandosi gli occhi con la reliquia. Il capitolo del duomo di Abo, in Finlandia, assunse e conserva ancora oggi quale suo sigillo particolare l'immagine del dito con l'anello.
Culto
Enrico avrebbe predetto per tempo la sua morte e diede disposizione ai suoi compagni che il suo cadavere fosse attaccato a un paio di buoi e ove questi lo avrebbero casualmente trascinato fosse sepolto e venisse eretta una chiesa. Così avvenne presso Nouis, ma in seguito i suoi resti furono racchiusi in un prezioso reliquiario e traslati nel nuovo duomo di Abo. Durante l'occupazione russa della Finlandia, lo zar Pietro I nel 1720 fece spedire in Russia il reliquiario e da allora scomparve. La sua tomba originaria nella chiesa di Nouis continuò comunque a essere considerata un luogo sacro, tanto che dopo secoli vi fu eretto un monumento recante l'immagine del santo e alcune scene della sua vita.
Ufficialmente Enrico di Uppsala non fu canonizzato, ma da tempo immemorabile è venerato in Scandinavia come santo. Invocato quale particolare protettore della Finlandia, gli furono dedicate le feste del 20 gennaio e del 18 giugno e in molte chiese finlandesi e svedesi era posta la sua effigie. Oggi la cristianità in Finlandia è difisa fra cattolicesimo, luteranesimo ed ortodossia, da tempo è iniziata una consuetudine secondo cui ogni anno il 20 gennaio, festa che cade provvidenzialmente durante la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, una delegazione ecumenica fillandese si reca in visita dal Santo Padre.