Sant'Ercolano di Perugia
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Sant'Ercolano di Perugia Vescovo · Martire | |
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Santo | |
Meo da Siena (seguace), Sant'Ercolano di Perugia (1326 - 1330 ca.), tempera su tavola; Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria | |
Morte | Perugia 7 novembre 549 |
Ordinazione presbiterale | VI secolo |
Consacrazione vescovile | 534 |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Perugia |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 7 novembre |
Altre ricorrenze | 1º marzo (Perugia) |
Attributi | Mitria, baculo pastorale, palma del martirio |
Patrono di | Perugia |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
![]() | Nel Martirologio Romano, 7 novembre, n. 5:
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Sant'Ercolano di Perugia († Perugia, 7 novembre 549) è stato un vescovo e martire italiano.
Biografia
Secondo il racconto di san Gregorio Magno nei Dialoghi, Ercolano morì martire tentando di impedire a Totila, re degli Ostrogoti, l'invasione della città. Prima che la città fosse presa, Ercolano tentò di salvarla con un vecchio stratagemma: riservò l'ultimo sacco di grano all'ultimo agnello. Intendeva così dare agli Ostrogoti l'impressione che i perugini avessero cibo in abbondanza per sostenere ancora un lungo assedio. Totila non si fece ingannare dal trucco e riuscì comunque ad impossessarsi della città. Le antiche biografie lo dicono in rapporto con altri tre celebri santi dell'Umbria del tempo: il vescovo san Florido e il presbitero Amanzio, entrambi di Città di Castello, e il vescovo Fortunato di Todi.
Prima di essere decapitato, Ercolano venne scorticato vivo. Sempre secondo Gregorio Magno, 40 giorni dopo la decapitazione il corpo del Vescovo venne rinvenuto intatto e senza i segni dell'orrenda tortura subita.
Predecessore: | Vescovo di Perugia | Successore: | ![]() |
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San Massimiano | 534 - 549 | Giovanni I |
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