Santa Casilda di Toledo

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Santa Casilda da Toledo
Laica
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Francisco de Zurbarán, Santa Casilda di Toledo (1620 ca.), olio su tela
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Incarichi attuali
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XI secolo
Morte 1050
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 9 aprile
Altre ricorrenze
Santuario principale Chiesa di San Martíno (Briviesca), Spagna
Attributi mazzo di rose in grembo
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 9 aprile, n. 9:
« In località San Vicente vicino a Briviesca nella Castiglia in Spagna, santa Casilde, vergine, che, nata nella religione musulmana, aiutò con misericordia i cristiani detenuti in carcere e in seguito visse cristianamente in un eremo. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Santa Casilda da Toledo (Toledo ?, XI secolo; † 1050) è stata una eremita spagnola.

Il suo nome compare negli antichi martirologi della Diocesi di Toledo e Burgos, ma non abbiamo documenti risalenti al tempo in cui è vissuta: si parla di lei solo alcuni secoli dopo la morte, sulla base di notizie tramandate oralmente, e spesso arricchite di particolari leggendari.

Biografia

Casilda era una giovane musulmana figlia dell'emiro di Toledo al-Mamun (ma secondo altri, figlia del governatore di Cuenca, Ben Cannon); Toledo era allora capitale religiosa della Spagna Islamica. La ragazza era conosciuta da tutti per la sua generosità, rivolta soprattutto ai cristiani prigionieri, ai quali portava aiuto.

Un giorno venne sorpresa mentre portava del pane ai prigionieri; ma la tradizione vuole che, al momento della "perquisizione", il pane che portava con sé si trasformò in rose. In seguito, si dice che Casilda venne colpita da un male misterioso, che nemmeno i più bravi medici arabi riuscivano a curare. I suoi amici cristiani le consigliarono di farsi portare nella zona di Burgos, a Briviesca, e di immergersi nell’acqua della fonte di San Vincenzo (molto celebre per le sue acque, ritenute prodigiose, cui facevano uso i pellegrini specie quelli affetti da emorragie).

L'acqua di San Vincenzo la guarì, e per questo Casilda decise di convertirsi al Cristianesimo, ma senza scalpore: ricevuto il battesimo, abbandonò la città per vivere da anacoreta, ritirandosi cioè in un eremo presso la fonte che in seguito prese il suo nome.

Si dice che la morte la colse centenaria, ancora nel suo eremo, mentre già correvano voci di miracoli; non è noto l’anno esatto della morte; il suo corpo fu sepolto nella chiesa di San Vincenzo.

Il 21 agosto 1750 le sue reliquie vennero traslate in un nuovo santuario.

Viene raffigurata, nelle opere di artisti come Murillo, Zurbarán, Bayeu y Subias, vestita con abiti sontuosi, tipici della loro epoca.

La Chiesa di San Martíno (Briviesca) a lei dedicata, con annesso ospedale, è tuttora meta di pellegrinaggi.

Collegamenti esterni