Santa Margherita da Città di Castello
Santa Margherita da Città di Castello, T.O.D. Vergine | |
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Santa | |
Andrea di Bartolo pala di Santa Caterina da Siena tra quattro beate domenicane (particolare) | |
Età alla morte | 33 anni |
Nascita | Metola 1287 |
Morte | Città di Castello 13 aprile 1320 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | 24 aprile 2021, da Francesco |
Ricorrenza | 13 aprile |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 13 aprile, n. 9:
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Santa Margherita da Città di Castello (Metola, 1287; † Città di Castello, 13 aprile 1320) è stata una vergine italiana del Terz'Ordine Domenicano. È un esempio di donna evangelica che maturò una profonda e fervente esperienza di vita unitiva con il Signore. L'infermità non le impedì di vivere una eccezionale e feconda maternità spirituale, che anche oggi richiama l'importanza del prendersi cura degli altri. Inoltre può essere un forte richiamo di speranza per ogni situazione di emarginazione e sofferenza.
Cenni biografici
Nacque nel castello di famiglia di Metola nella Massa Trabaria (oggi Mercatello del Metauro nella provincia di Pesaro Urbino), figlia di Parisio ed Emilia, presumibilmente alla fine degli anni Ottanta del Duecento.
Nata cieca e storpia, fu rinchiusa dal padre in una piccola cella costruita a ridosso della chiesa del castello in modo che restasse nascosta agli occhi del mondo. All'età di cinque anni fu portata dai genitori a Città di Castello, nella chiesa di San Francesco presso la tomba di un frate francescano laico, Giacomo da Città di Castello, morto nel 1292 in concetto di santità, nella speranza di ottenere il miracolo della vista per la figlia. Ma il miracolo atteso non avvenne, perciò i genitori decisero di abbandonare definitivamente la figlia e di affidarla alla solidarietà degli abitanti di Città di Castello.
Fin dai sette anni la fanciulla avrebbe iniziato una vita di penitenza con digiuni e cilicio. Visse girovagando e mendicando il vitto fino a quando fu accolta nel monasteriolum di santa Margherita, da cui fu in seguito espulsa.
Trovò quindi accoglienza nella casa dei coniugi Venturino e Grigia, dove si cominciò ad attribuirle miracoli e dove visse in orazione e praticando forme penitenziali come la disciplina. Portava l'abito dei frati predicatori e frequentava la loro chiesa. Le si attribuivano levitazioni e la visione di Cristo incarnato al momento dell'elevazione eucaristica.
Morì il 13 aprile 1320 a Città di Castello. Dopo la morte le furono trovate nel cuore tre perle, sulle quali erano scolpite l'immagine di Gesù, della Madonna e di san Giuseppe.
Culto
Papa Paolo V nel 1609 concesse ai Domenicani di Città di Castello la Messa e l'Ufficio propri. Il 6 aprile 1675 papa Clemente X estese tale privilegio a tutto l'Ordine.
Nel 1988 il locale Vescovo di Urbino e Città di Castello la proclamò Patrona Diocesana dei non vedenti.
A fronte della sua perdurante e secolare fama di santità, è stato possibile iniziare a valutare la possibilità di estendere il suo culto alla Chiesa universale mediante la canonizzazione equipollente.
L'11 dicembre 2019 Papa Francesco, durante l'Udienza concessa a mons. Giovanni Angelo Becciu, allora cardinale prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzò la preparazione della Positio super canonizatione aequipollenti, ossia circa l'estensione del culto della Beata alla Chiesa universale.
La Seduta dei Consultori Storici si tenne il 29 settembre 2020 ed ebbe esito affermativo. Il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi si celebrò il 26 gennaio 2021 con lo stesso esito. La Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi si riunì il 13 aprile 2021 pure con esito affermativo.
Il 24 aprile 2021, il Santo Padre Francesco ha ricevuto il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l'udienza il Papa ha confermato le conclusioni della Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi, Membri della Congregazione e ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita di Città di Castello, del Terz'Ordine dei Frati Predicatori, iscrivendola nel catalogo dei Santi (Canonizzazione Equipollente).
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