Diocesi di Santander
Diocesi di Santander | |||
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vescovo | Arturo Pablo Ros Murgadas | ||
Sede | Santander | ||
Suffraganea dell'arcidiocesi di Oviedo | |||
Stemma Mappa della diocesi | |||
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Nazione | Spagna | ||
Parrocchie | 615 | ||
Sacerdoti |
334 di cui 201 secolari e 133 regolari | ||
175 religiosi 551 religiose 6 diaconi | |||
584.737 abitanti in 5.527 km² 553.413 battezzati (94,6% del totale) | |||
Eretta | 12 dicembre 1754 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santa Maria Assunta | ||
Santi patroni | Vergine Bien Aparecida Santi Emeterio e Celedonio | ||
Indirizzo | |||
Plaza Obispo José Eguino Trecu 1, 39002 Santander, España | |||
Collegamenti esterni | |||
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La diocesi di Santander (in latino: Dioecesis Santanderiensis) è una sede della Chiesa cattolica in Spagna suffraganea dell'arcidiocesi di Oviedo.
Santi patroni
- La Vergine Bien Aparecida
- Sant'Emeterio e san Celedonio
Territorio
La diocesi è situata nella parte settentrionale della Spagna. Il territorio si estende su 5.527 km² e, in linea di massima, coincide con quello della comunità autonoma della Cantabria, con due eccezioni: il comune di Valle de Villaverde appartiene alla diocesi di Bilbao, mentre il comune di Valle de Mena in provincia di Burgos, appartiene alla diocesi di Santander.
Sede vescovile è la città di Santander, il capoluogo regionale, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione.
Santuari
- Monastero di Nuestra Señora del Soto, Iruz
- Monastero di Santo Toribio di Liébana. Nel Monastero, che si trova nel comune di Camaleño nei pressi della cittadina di Potes, viene conservato e venerato il Lignum Crucis, ovvero il frammento più grande della croce di Cristo.
Seminario
- Seminario Diocesano de Monte Corbán: San Román de la Llanilla, Cantabria.
Storia
Il cristianesimo iniziò la sua diffusione nel territorio della Cantabria fin dai tempi del dominio romano, anche se non ebbe un'ampia penetrazione nella popolazione locale, a causa della scarsa integrazione dei romani nel territorio. Ancora nel IV secolo esisteva un grande tempio pagano sul monte pico Dobra, dedicato al dio dei Celti Erudino (la menzione risale al 399). A quel periodo risale un anagramma della croce, rinvenuto vicino alla città di Ilyobriga, uno dei più grandi insediamenti di quel tempo nella regione. Oggi l'immagine dell'anagramma è rappresentato nel logo della diocesi.
Dopo il crollo dell'Impero Romano e il ritiro delle sue truppe dalla Spagna, la Cantabria riacquistò l'indipendenza e l'influenza cristiana diminuì. Solo dopo la conquista dei Pirenei da parte dei Visigoti iniziò una nuova fase associata alle attività missionarie di eremiti e monaci, tra cui sant'Emiliano della Cogolla e san Toribio de Palencia, che è considerato uno dei fondatori del monastero di San Toribio de Llebana. Nell'VIII secolo fu creata la diocesi di Amaya, al tempo città chiave sulla strada per la Cantabria.
Dopo la conquista araba, il reinsediamento dell'aristocrazia gotica e del clero iniziò sul territorio della Spagna settentrionale. Dal IX secolo la diocesi di Amaya cessò di essere menzionata nelle cronache storiche. I territori che erano sotto la sua giurisdizione ecclesiastica furono divisi nella diocesi di Oviedo, fondata nell'802, con i territori della parte occidentale con Santander; Valpuesta, fondata nel 804, che comprendeva la parte orientale e meridionale della provincia; mentre la regione di Liébana e Polaciones erano sotto la giurisdizione di León, fondata nel 792. Nell'XI secolo, alla morte del re Ferdinando I di León, il territorio dell'attuale diocesi di Santander fu diviso tra Oviedo, che mantenne le sue stesse posizioni territoriali e la diocesi di Nájera, che aveva sostituito quella di Valpuesta. Mentre i territori del regno di Navarra vennero a dipendere dal vescovo di León, che mantenne saldamente Liébana, e poi dal vescovado di Palencia, restaurato nel 1035, che assorbì la regione di Polaciones e alcune chiese di Liébana.
La diocesi fu eretta il 12 dicembre 1754 con la bolla Romanus Pontifex di papa Benedetto XIV, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Burgos e dalla diocesi di Oviedo (oggi arcidiocesi). Nel 1851 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Vitoria. Negli anni successivi il vescovo José López Crespo dovette subire l'esilio per la sua strenua difesa dei diritti della Chiesa contro la politica anticlericale.
Durante gli anni trenta e quaranta del XIX secolo la politica anticlericale del governo liberale spagnolo mise in difficoltà le diocesi. Santander fu sede vacante dal 1842 al 1848. Con il regno di Isabella II di Spagna le cose migliorarono e la Spagna nel 1951 sottoscrisse con la Santa Sede un concordato. Grazie al mutato clima politico la diocesi poté, il 15 ottobre 1853, inaugurare il seminario diocesano, dopo quasi un secolo di tentativi che non si erano potuti portare a termine.[1]
Santander nella guerra civile spagnola (1936-1940) fu repubblicana e la Chiesa locale subì persecuzione. Il vescovo locale mons. José María Eguino Trecu subì la prigionia e l'esilio. Molti furono i sacerdoti le religiose e i religiosi, oltre a semplici credenti, a subire la prigione e vessazioni di ogni genere e alcuni di essi furono uccisi. Al 2022 la Chiesa ha elevato agli altari: nel pontificato di papa Benedetto XVI, i Beati Enrique Izquierdo Palacios e 13 compagni,[2] O.P., beatificati nel gruppo di 498 Martiri Spagnoli a Roma il 28 ottobre del 2007 e sotto papa Francesco, i Beati Pío Heredia e 17 compagni,[3] O.C.S.O., beatificati a Santander nella cattedrale il 3 ottobre 2015. Durante il conflitto l'edificio del seminario fu devastato, poi riaperto nel 1943. Anche gli interni della cattedrale gotica subirono gravi danni da un incendio nel febbraio 1941. La cattedrale fu riaperta al culto nel 1953
Il 17 ottobre 1954[4] e il 22 novembre 1955,[5] con due distinti decreti della Congregazione Concistoriale, furono rivisti i confini della diocesi per farli coincidere con quelli della provincia civile, in applicazione del concordato tra la Santa Sede e il governo spagnolo del 1953. La diocesi di Santander si ampliò notevolmente incorporando oltre 200 parrocchie dalle arcidiocesi di Oviedo e di Burgos e dalle diocesi di Palencia e di León.
Nel 1977 è stata inaugurata la nuova sede del seminario.
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
- Francisco Javier Arriaza † (24 settembre 1755 - 10 ottobre 1761 deceduto).
- Francisco Laso Santos de San Pedro † (29 marzo 1762 - 14 maggio 1783 deceduto).
- Rafael Tomás Menéndez Luarca y Queipo de Llano † (25 giugno 1784 - 20 giugno 1819 deceduto).
- Juan Nepomuceno Gómez Durán † (21 febbraio 1820 - 11 aprile 1829).
- Felipe González Abarca, O. de M. † (30 agosto 1829 - 12 marzo 1842 deceduto).
- Sede vacante (1842-1848)
- Manuel Ramón Arias Teijeiro de Castro † (17 gennaio 1848 - 20 luglio 1859).
- José López Crespo † (20 settembre 1859 - 21 marzo 1875 deceduto).
- Vicente Calvo y Valero † (5 luglio 1875 - 27 marzo 1884 nominato vescovo di Cadice).
- Vicente Santiago Sánchez de Castro † (27 marzo 1884 - 19 settembre 1920 deceduto).
- Juan Plaza y García † (16 dicembre 1920 - 10 luglio 1927 deceduto).
- José María Eguino Trecu † (2 ottobre 1928 - 7 maggio 1961 deceduto).
- Eugenio Beitia Aldazabal † (27 gennaio 1962 - 23 gennaio 1965 dimesso).
- Vincente Puchol Montis † (2 luglio 1965 - 8 maggio 1967 deceduto).
- José María Cirarda Lachiondo † (22 luglio 1968 - 3 dicembre 1971 nominato vescovo di Cordova)
- Juan Antonio del Val Gallo † (3 dicembre 1971 - 23 agosto 1991 ritirato)
- José Vilaplana Blasco (23 agosto 1991- 17 luglio 2006 nominato vescovo di Huelva)[6]
- Vicente Jiménez Zamora (27 luglio 2007 - 12 dicembre 2014 nominato arcivescovo di Saragozza)
- Manuel Sánchez Monge (6 maggio 2015 - 31 ottobre 2023 ritirato)
- Arturo Pablo Ros Murgadas, dal 31 ottobre 2023
Statistiche
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
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battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1950 | 350.000 | 350.000 | 100,0 | 634 | 384 | 250 | 552 | 323 | 685 | 383 | |
1970 | 436.000 | 436.417 | 99,9 | 676 | 489 | 187 | 644 | 414 | 1.558 | 607 | |
1980 | 515.900 | 518.871 | 99,4 | 646 | 413 | 233 | 798 | 376 | 1.265 | 617 | |
1990 | 533.885 | 536.186 | 99,6 | 554 | 340 | 214 | 963 | 1 | 346 | 1.170 | 619 |
1999 | 526.585 | 530.510 | 99,3 | 503 | 300 | 203 | 1.046 | 1 | 302 | 958 | 617 |
2000 | 526.127 | 530.217 | 99,2 | 496 | 294 | 202 | 1.060 | 1 | 300 | 949 | 617 |
2001 | 526.949 | 531.559 | 99,1 | 486 | 291 | 195 | 1.084 | 1 | 285 | 929 | 617 |
2002 | 535.458 | 540.663 | 99,0 | 479 | 288 | 191 | 1.117 | 1 | 282 | 905 | 617 |
2003 | 539.410 | 545.317 | 98,9 | 484 | 290 | 194 | 1.114 | 1 | 274 | 881 | 617 |
2004 | 545.937 | 552.727 | 98,8 | 474 | 287 | 187 | 1.151 | 1 | 253 | 866 | 617 |
2010 | 557.409 | 592.876 | 94,0 | 452 | 266 | 186 | 1.233 | 5 | 245 | 767 | 615 |
2014 | 559.000 | 595.449 | 93,9 | 411 | 244 | 167 | 1.360 | 5 | 215 | 710 | 614 |
2017 | 556.404 | 585.685 | 95,0 | 376 | 220 | 156 | 1.479 | 6 | 204 | 632 | 617 |
2020 | 553.413 | 584.737 | 94,6 | 334 | 201 | 133 | 1.656 | 6 | 175 | 551 | 615 |
Note | |
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Voci correlate | |
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