Sede titolare di Madauro

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Sede titolare di Madauro
Sede vescovile titolare
Dioecesis Madaurensis
Chiesa latina
Madaure, 1. 1975.jpg
Rovine romane di Madaura
Vescovo titolare: Thinh Xuan Nguyen
Istituita: XVI secolo
Stato Algeria
Località: Madauro
Diocesi soppressa di Madauro
Eretta: ?
Soppressa: ?
Coordinate geografiche
36°04′36″N 7°49′12″E / 36.076667, 7.82 bandiera Algeria
Mappa di localizzazione New: Algeria
Madauro
Madauro
Collegamenti esterni
Dati online (gc ch)
Collegamenti interni
Tutte le sedi titolari

La Sede titolare di Madauro (latino: Dioecesis Madaurensis) è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Madauro (o Madaura), corrispondente alla città di M'daourouch nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Madauro fu la patria dello scrittore e filosofo romano Apuleio. Il Martirologio Romano, alla data del 18 dicembre, menziona un gruppo di martiri cristiani: «Nell'Africa settentrionale, commemorazione dei santi martiri Namfamone, Míggine, Sanámis e Lucítas, che, secondo la testimonianza del pagano Massimo di Madaura in una lettera a sant'Agostino, godevano di grande venerazione presso il popolo cristiano.»[1] Questo gruppo di martiri nel Vetus Martyrologium Romanum sono esplicitamente attribuiti a questa città e ascritti alla data del 4 luglio.

A Madauro fece i suoi studi sant'Agostino.

Diversi sono i vescovi documentati di questa antica diocesi africana. Antigono prese parte al Concilio di Cartagine (345)/348[2] presieduto da Grato.[3]

Al Concilio di Cartagine (411), che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Piacentino (o Piacenzio) e il donatista Donato. Data la rarità del nome, Piacentino è da identificare con gli omonimi vescovi che presero parte al Concilio di Cartagine (407) come legato della Numidia e al antipelagiano Concilio di Milevi (416). A lui fu indirizzata una lettera di sant'Agostino, oggi perduta. Ed infine è da attribuire a questo vescovo la lapide scoperta a Madauro che ricorda il vescovo Piacentino morto all'età di 86 anni.[4]

Il nome di Pudenzio figura al 60º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati al Concilio di Cartagine (484) dal re vandalo Unnerico; Pudenzio, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[5]

Le scoperte epigrafiche hanno restituito i nomi di altri tre vescovi di Madauro. Respetto è autore di un epitaffio in memoria del figlio Desiderio, morto il 22 gennaio 531.[6] Lepidiano visse 66 anni e il suo epitaffio è datato al V secolo.[7] Maurenzio è documentato da un'epigrafe datata tra VI e VII secolo.[8]

Dal XVI secolo Madauro è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica.

Cronotassi

Vescovi

Vescovi titolari

Note
  1. Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 954.
  2. Per la datazione di questo concilio: Concilia Africae, ed. Munier, pp. 3-10. Anche: Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 1318.
  3. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 72, Antigonus. A causa delle molti varianti presenti nei manoscritti, non è certa l'attribuzione di questo vescovo alla sede Madaurensis.
  4. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, pp. 876-877, Placentinus; p. 314, Donatus 39.
  5. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 935, Pudentius.
  6. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 965, Respectus.
  7. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 634, Lepidianus.
  8. Jean Louis Maier, L'épiscopat de l'Afrique romaine, vandale et byzantine, Institut suisse de Rome, 1973, pp. 164 e 358.
Bibliografia
Collegamenti esterni