Serafino Morazzone

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Venerabile Serafino Morazzone
Presbitero
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 75 anni
Nascita Milano
1º febbraio 1747
Morte Chiuso
13 aprile 1822
Sepoltura
Appartenenza Arcidiocesi di Milano
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Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale 9 maggio 1773
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il 17 dicembre 2007, da Benedetto XVI
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 13 aprile
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
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Erede
Successore
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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Il Venerabile Serafino Morazzone (Milano, 1º febbraio 1747; † Chiuso, 13 aprile 1822) è stato un presbitero italiano.

Biografia

Parroco di Chiuso[1] dal 1733 al 1822, fu confessore di Alessandro Manzoni, probabilmente fino al 1818, anno in cui la famiglia di Manzoni vendette la villa del Caleotto, ove soggiornava[2]. Alla sua morte, Manzoni lo descrisse con toni commossi nel romanzo Fermo e Lucia[3]:

« Era pio in tutti i suoi pensieri, in tutte le sue parole, in tutte le sue opere: l'amore fervente di Dio e degli uomini era il suo sentimento abituale; la sua cura continua di fare il suo dovere e la sua idea del dovere era tutto il bene possibile. »

La citazione esplicita del nome del venerabile, creava un evidente anacronismo rispetto all'ambientazione seicentesca della storia narrata, interpretato dai commentatori come dovuto all'affetto e all'ammirazione dello scrittore verso questo religioso[4]. Nell'edizione definitiva de I promessi sposi il Manzoni toglierà l'accenno esplicito del nome.

Morazzone fu sepolto a Lecco, nella chiesa dedicata a San Giovanni, nella contrada di Chiusa Visconti del rione di Chiuso di cui era stato parroco.

Canonizzazione

Attualmente è in corso la sua causa di beatificazione[5], in passato sollecitata dal cardinale Schuster, che lo aveva definito "novello curato d'Ars"[6].

A questo proposito, è al vaglio della Congregazione per le Cause dei Santi la guarigione di un bambino appena nato, soprendentemente liberato da una malformazione congenita[7].

Note
  1. Rione di Lecco, che ne I promessi sposi viene indicato come "il paese del sarto".
  2. Cfr. U. Colombo, p. 81.
  3. Cfr G. Bognetti, 1977, p. 161.
  4. Cfr. note all'edizione del 2002 di Fermo e Lucia.
  5. La pagina su Serafino Morazzone da Martiri e santi
  6. Cfr. I Biffi, 2007.
  7. Avvenire, 13 aprile 2008 su chiesadimilano.it ()
Bibliografia
  • Gian Piero Bognetti, Manzoni giovane, Guida Editori, Napoli, 1977.
  • Alessandro Manzoni, Fermo e Lucia, note critiche di Salvatore S. Nigro, Ermanno Paccagnini, Mondadori, 2002.
  • Umberto Colombo, "Fermo e Lucia", il primo romanzo del Manzoni: atti XIII Congresso nazionale studi manzoniani, Lecco, 1986.
  • Inos Biffi (a cura di), Prete Serafino Morazone, Glossa ed., Milano, 2007.
  • Alessandro Pronzato, Don Serafino Morazzone Amico di Dio e di tutti, Gribaudi editore, 2009.
Voci correlate
Collegamenti esterni