Settimana Santa a San Marco in Lamis
Settimana Santa a San Marco in Lamis | |
Statua della Madonna addolorata in processione | |
Riti della Settimana Santa Processione | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Provincia | Foggia |
Comune | San Marco in Lamis |
Luogo specifico | Vie e piazze del centro storico, Chiesa dell'Addolorata |
Diocesi | Foggia-Bovino |
Periodo | Primavera |
Data mobile | Venerdì Santo - Domenica di Pasqua |
Data d'istituzione | XVIII secolo, inizio |
Organizzata da | Confraternite sammarchesi, Pro Loco |
Tradizioni religiose | Processioni, sacra rappresentazione |
Tradizioni folcloristiche | Corteo delle fracchie, fuochi d'artificio |
Tradizioni culinarie | turcinelli |
Informazioni | Pro Loco Tel. +39 0882 831048; +39 0882 832248 |
Collegamenti esterni Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) Sito ufficiale del Forum Nazionale dei Giovani - Meraviglia Italiana | |
La Settimana Santa a San Marco in Lamis (Foggia) rievoca annualmente nella città pugliese la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, ed ha il proprio culmine con la Processione del Venerdì Santo, detta anche Processione delle Fracchie.
Storia
La Processione delle Fracchie risale all'inizio del XVIII secolo, quando venne costruita la Chiesa dell'Addolorata.
Le origini della processione non sono solo di ordine religioso e devozionale, ma vanno collegate anche a motivi pratici. Infatti, quando venne costruita (1717), la Chiesa dell'Addolorata si trovava fuori dell'abitato: questa collocazione spinse i sammarchesi ad illuminare con le fracchie il percorso che la Statua della Madonna Addolorata percorreva dalla sua chiesa fino alla Collegiata, dove era conservato Gesù Cristo morto.
La processione fino al 1954 si svolgeva il Giovedi Santo ed era l'inizio della visita dei sepolcri che la confraternita realizzava con le fiaccole accese (fracchie) e che proseguiva il venerdì mattina, per accompagnare la Madonna addolorata alla ricerca del Figlio. Successivamente, per esigenze di culto, venne spostata alla sera del Venerdì Santo.
Descrizione
La Settimana Santa sammarchese si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione, che hanno il proprio culmine il Venerdì Santo.
Venerdì Santo
Processione dell'Addolorata con Stabat Mater
La mattina del Venerdì Santo, alle ore 5.30, si svolge la processione, organizzata dall'Arciconfraternita dei Sette Dolori, che porta la statua della Madonna addolorata alla visita dei Sepolcri (altari della reposizione), accompagnata dal canto dello Stabat Mater a cori alterni degli uomini e delle donne.
Processione dell'Addolorata con le "fracchie"
Nel pomeriggio del Venerdì Santo, alcune ore prima della processione, lungo il viale della Repubblica, strada limitrofa alla Chiesa dell'Addolorata, si cominciano a disporre le fracchie, che sono predisposte per il corteo: hanno tutte la bocca di fuoco rivolta verso oriente e negli interstizi tra il legname vengono inseriti a forza stracci e paglia imbevuti di combustibile e si mette in evidenza il numero assegnato, affinché la giuria possa distinguere ogni fracchia durante la votazione.
Dalla Chiesa dell'Addolorata, terminata la liturgia dell'Adorazione della croce, alle ore 18.30, esce la Statua della Madonna addolorata portata a spalle da otto membri dell'Arciconfraternita dei Sette Dolori, preceduta dalla croce penitenziale e seguita dai fedeli che cantano lo Stabat Mater di Jacopone da Todi, a cori alterni tra uomini e donne.
La processione imbocca il viale della Repubblica, dove le fracchie aspettano la statua della Madonna addolorata per "cederle il passo" e illuminare il suo cammino.
Le fiamme, che escono dalle fracchie, danno alla processione un'atmosfera da inferno dantesco.
Le fracchie, giunte in Piazza Oberdan, dove vengono spente con acqua, mentre la croce penitenziale, la statua della Madonna addolorata ed il corteo, proseguono per completare l'itinerario che li ricondurrà nella Chiesa dell'Addolorata.
Fracchie
Le fracchie sono delle enormi fiaccole, montate su appositi carretti collegati a delle catene e funi, che vengono realizzate con grandi tronchi di albero aperti longitudinalmente a forma di cono e riempiti di legna, per essere incendiate all'imbrunire e diventare quindi dei falò ambulanti che illuminano il cammino della Madonna addolorata lungo le vie del borgo alla ricerca del Figlio.
Ogni fracchia è decorata con un paletto verticale posteriore con l'immagine della Madonna Addolorata e le bandiere multicolori, appese ai fili metallici, che lo collegano all'estremità anteriore della stessa. Ai piedi del paletto un sacco ripieno fa da contrappeso.
Il termine fracchia deriva forse dal latino fractus che significa rotto, spezzato, aperto, in riferimento al tronco dell'albero "aperto" per essere riempito di legna. Oppure, dal termine dialettale abruzzese farchia che indica torcia, fiaccola.
Le fracchie sono di tre tipi:
- Piccole, da pochi decimetri fino ad un metro di diametro e del peso di alcune decine di chilogrammi fino ad oltre 1.000 kg: queste sono tutte montate su ruote di ferro e trascinate da ragazzi (massimo 12 anni), in genere vestiti con in costumi tradizionali, che in piccoli gruppi, coordinati da un adulto, si sforzano di trascinare la fracchia.
- Medie e grandi, anche queste sono montate su ruote e trascinate dai fracchisti con due funi collegate con le catene all'asse delle ruote. Inoltre, hanno in mano del combustibile per dare nuovo vigore al fuoco durante la processione, e la veria (lunga pertica) con il quale assestano colpi violenti sulla bocca della fracchia per aprire nuovi varchi tra la legna arsa ed attizzare il fuoco.
Sabato Santo
Il Sabato Santo si svolge una sacra rappresentazione per le vie del centro storico, realizzata dal Comitato Sacra Rappresentazione con figuranti e testi tratti dalle Sacre Scritture.
Il copione, messo in scena, si ispira liberamente ad un libretto intitolato Verso la Croce e che ha come sottotitolo: Il discorso della montagna e i Vangeli della Passione riletti da Carlo Gravino.
La sacra rappresentazione è itinerante ed utilizza come sfondi teatrali gli spazi ed alcune chiese (San Bernardino, Sant'Antonio abate, Addolorata, ecc.) del centro storico.
Generalmente venticinque attori (giovani e adulti) sono coinvolti come protagonisti e molti altri sono impegnati come comparse (popolani e soldati). Diverse altre decine di persone sono coinvolte negli altri aspetti organizzativi e tecnici della messa in scena.
Domenica di Pasqua
La mattina della Domenica di Pasqua, la statua della Madonna addolorata, smesso il lutto ed abbigliata con una veste azzurra riccamente decorata ed una splendida corona in testa, dopo la celebrazione eucaristica, verso mezzogiorno, viene condotta in processione, accompagnata dalla banda musicale che suona marce gioiose.
Dopo aver percorso, l'itinerario previsto nel centro storico la processione raggiunge la Chiesa dell'Addolorata, dove, al segno del priore, il fuochista fa cominciare lo sparo dei mortaretti che via via sono più forti annunziando così la resurrezione di Gesù Cristo.
Sapori di festa
La festa, come vuole la tradizione, vive anche a tavola con i piatti della tradizione:
- turcinelli, involtini di frattaglie.
Riconoscimenti
- L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
- Il Forum Nazionale dei Giovani ha riconosciuto l'evento, quale Meraviglia Italiana
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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