Template:Pagina principale/LiturgiaRA/DE 5 domenica A

• Lettura - Is 66, 18b-22 : Tutti i popoli verranno e vedranno la mia gloria.
  Il brano conclude il ricco libro di Isaia ed è complesso: vi si intrecciano promesse riguardanti gli Ebrei dispersi nel mondo da secoli e le altre genti. Dagli uni e dalle altre Dio eleggerà testimoni delle sue opere e sacerdoti per il suo culto. Tutto questo sarà come una nuova creazione, a gloria di Dio, ma anche di Israele che, nonostante i suoi peccati, rimane il «suo» popolo.
• Salmo - Sal 32, 8-11. 13-15 - Rit.: Esultate, o giusti, nel Signore.

• Epistola - Rm 4, 13-17 : La promessa ad Abramo in virtù della fede.
  Sulla scia di Isaia 66, Paolo ricorda la gloria del popolo ebraico, discendente di Abramo. Ma sorprende e precisa: questa gloria non dipende innanzitutto dall'obbedienza alla pur divina legge, del resto incapace di portare vera salvezza ai peccatori, ma da una fede come quella di Abramo: fede in un Dio capace di dare vita anche ai morti (come già fece con il Crocifisso). Questa fede nel Dio della vita è aperta a tutti e può trovarsi dappertutto, sia pure in forme diverse.

• Canto al Vangelo - cfr. Gv 3, 35-36 :
  Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna.

• Vangelo - Gv 4, 46-54 : La signoria di Cristo sulla vita: il secondo segno a Cana per il figlio del funzionario.
  Per l'evangelista, Gesù si sposta più volte tra nord e sud della Palestina per la salvezza di Giudei, di Samaritani e anche di servi di re come Erode Antipa. Il racconto odierno esprime la capacità di Gesù di dare vita ai poveri mortali, come a Cana aveva ridato gioia a sposi in difficoltà. Il brano ricorda anche l'importanza della fede nel Dio della vita, che Gesù rappresentava, una fede capace anche di vincere qualche resistenza del Signore (come quella di Maria a Cana).